Calcio » 14/04/2008

CND: le interviste di Fasano-Aversa Normanna

Crederci sempre, mollare mai è il motto di ogni persona che lotta sempre per ottenere qualcosa di importante. Ci ha creduto il Fasano, ma la copertina di Fasano-Aversa Normanna spetta tutta a lui, all'eroe di giornata, al baby Lorenzo Fortunato, portiere estroso monopolitano che è riuscito a fare quello che non è riuscito a Kalac in Juventus-Milan, siglare il gol del pari.

Ha ricevuto l'abbraccio di tutti i suoi compagni di squadra, c'era perfino chi lo ha preso per i capelli, per un portiere segnare e/o parare un rigore all'ultimo secondo è la cosa più bella del mondo da regalare ai propri cari e ai propri tifosi. Una gioia immensa, indescrivile quella provata dal portiere del Fasano, un gol da incorniciare e un bellissimo regalo agli allentati nel giorno del loro ventesimo compleanno: "Mancava una manciata di secondi al termine della gara - racconta visibilmente emozionato Fortunato - sulla punizione di Rufini ho chiesto istintivamente a mister Ortega se potevo spingermi in area avversaria, nonostante le sue titubanze ho deciso di provarci, mi sono coordinato e ho colpito la sfera di sinistro, che non è il mio piede. E' successo tutto in un attimo, è stata una gioia incredibile e come un matto sono corso come un matto verso la tribuna, aggrappandomi alla rete e urlando di gioia".

L'analisi del mister argentino Hector Ortega, arrivato da un mese nella città della Selva al posto di Pettinicchio: "Abbiamo giocato male nel primo tempo, ma nella ripresa siamo stati più bravi e determinati. Questo cambio di passo ci ha permesso di mettere in difficoltà una signora squadra come l'Aversa Normanna. Abbiamo giocato con 6 under, che si sono impegnati molto bene con spirito di sacrificio. La mia squadra ha avuto una grande reazione e non si è scomposta dopo il doppio vantaggio dell'Aversa, è un grandissimo segnale sotto il profilo della convinzione".
Rimontare due gol a una signora squadra come l'Aversa Normanna non è roba da poco, si sa che quando si lascia il pallino del gioco a una squadra come la corazzata di mister Sergio sono dolori, Coquin e Zolfo sembravano aver ipotecato la vittoria, complice un Fasano che non sembrava trovare la giusta quadratura, ma il crederci fino all'ultimo secondo trovando prima il gol di Severino e poi quello di Fortunato è un grande segnale per la volata salvezza. Quando mancano 270' alla fine della stagione regolare, a Fasano c'è già più ottimismo, il calendario propone due sfide in trasferta (domenica a Bitonto e Sapri all'ultima, con in mezzo la sfida casalinga col Giugliano). C'è bisogno del tutto per tutto per centrare una salvezza meritata, ampiamente alla portata degli uomini di Ortega.

Francesco Zizzi