Rugby » 22/10/2007
Serie C: Nafta Brindisi-A.S. Bari=5-11
In un pomeriggio freddo e piovoso, la Nafta Brindisi perde 11 a 5 contro la capolista Bari nel big-match della 3° giornata. Una gara ben giocata ma caratterizzata da qualche imprecisione di troppo e dalla (ormai solita) partenza al rallentatore.
L’inizio della partita, su un campo pesante a causa della pioggia, è subito in salita per la compagine di casa che, nelle battute iniziali, va subito sotto per una punizione di Greco (3-0). E come se non bastasse i biancazzurri perdono per infortunio anche Pinca, uno degli uomini più forma.
Dopo queste primissime battute però la partita si stabilizza, dando vita ad una fase di gioco caratterizzata da un’aspra battaglia in mezzo al campo, con le due squadre in sostanziale equilibrio.
E' inevitabile, in questi casa, che il punteggio si muova solo sui calci di punizione. Così viene premiata la maggiore precisione dell’apertura barese, ancora a segno al 28’(6-0), mentre i due tentativi di Fabrizio De Caro vanno a vuoto.
Lo spettacolo stenta a decollare e la gara vive soprattutto dell’ottima organizzazione difensiva delle due squadre, con il Bari abile a far girare la mischia avversaria ma poco incisivo in attacco mentre il Brindisi staziona spesso nella 22 avversaria, senza riuscire, però, a trovare il guizzo giusto per andare in meta.
Senza ulteriori sussulti si arriva ad un minuto dal termine della prima frazione quando il Bari va in meta con Ruoppo su azione di mischia (11-0), approfittando della superiorità numerica appena raggiunta per l’ammonizione di Di Matteo. Il primo tempo si chiude sul tentativo fallito di trasformazione.
La seconda parte della gara si apre con il Bari che si riversa nella metà campo avversaria, nel tentativo di sfruttare la superiorità numerica per realizzare i punti che le consentano di chiudere l'incontro. Ma i galletti sbattono contro una grande difesa brindisina, costretta sempre a giocare in inferiorità numerica, perché nel frattempo viene ammonito anche Luconi.
La Nafta, comunque, non si limita a frenare gli avversari ma, dopo un quarto d’ora di strenua difesa, riesce a riconquistare terreno, entrando a più riprese nella 22 avversaria. A tirare il freno a mano dei padroni di casa ci pensa l'arbitro De Giovanni che prosegue con lo stillicidio dei giocatori biancoazzurri ammonendo Renna ed espellendo De Pascalis. Il campo pesante e la durezza di una partita giocata per buona parte in inferiorità numerica fanno il resto obbligando coach Fontò a correre ai ripari. Il tecnico della Nafta opera una lunga serie di cambi che hanno come effetto immediato la pronta reazione del XV locale. La realizzazione sfugge per questione di centimetri quando Giuseppe De caro arriva in prossimità della linea di meta dopo una grande azione di Lattanzi. Ma è solo preludio alla marcatura che premia il forcing del Brindisi, sospinto dall’incitamento del proprio pubblico. La meritata meta brindisina arriva al 38’ grazie a Renna che si rende autore di un prodigioso sfondamento centrale(11-5).
Neanche il tempo di riprendere il gioco che il Brindisi si ripropone nuovamente in avanti, ricominciando a spingere ed offrendo la netta impressione di poter arrivare alla meta della vittoria. Ma è troppo tardi, non fosse altro che per il fischio finale della partita, arrivato dopo un recupero parso ai più abbastanza ridotto rispetto al tempo perso durante il match.
Arriva così la seconda sconfitta stagionale per la Nafta, la prima casalinga. Ma il risultato è deludente solo per l'impegno profuso negli 80 minuti di gara. Resta la soddisfazione di aver disputato una gara alla pari contro la prima della classe, dando sempre l’impressione di poter portare a casa il risultato pieno. Pur sconfitta sul campo, la Nafta Brindisi esce dallo scontro con il Bari con la convinzione di possedere un buon impianto di gioco e una grande solidità difensiva.
Adesso i brindisini osserveranno un turno di riposo. Ci sarà più tempo per ovviare agli inconvenienti palesati nelle prime tre giornate di campionato, consistenti, soprattutto, in qualche imprecisione di troppo in fase offensiva e nella poca lucidità pagata con penalizzanti eccessi disciplinari.
Vincenzo De Bonis
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