Calcio » 26/12/2005

Nubi all'orizzonte del calcio brindisino?

Hanno destato scalpore e preoccupazione le dichiarazioni rilasciate dalla dirigenza del Brindisi 1912 al termine dell'ultima gara dell'anno solare 2005. In particolare il presidente Francesco Barretta ha paventato la possibilità di "rivedere l'impegno nel calcio" dal momento che non sarebbero state soddisfatte alcune promesse.
Al di là dell'amarezza per il risultato della partita (una sconfitta ampiamente meritata) le dichiarazioni del presidente del massimo sodalizio brindisino sono apparse meditate e pesate. Barretta, ad esempio, si è guardato bene dallo specificare gli obiettivi della propria protesta ma è oramai di dominio pubblico che esistono grossi attriti tra l'Amministrazione Comunale e la società di Largo San Paolo.
Stando alle voci che si sono diffuse in città, e che non sembrano prive di fondamento, sarebbero due le questioni sul tavolo.
La prima riguarderebbe la gestione del comunale di Via Benedetto Brin. Da anni è prassi che il Comune affidi tale gestione alla massima società calcistica del capoluogo a fronte del pagamento di un consistente contributo economico. Si tratta di una cifra oscillante tra i 250 ed i 300.000 euro annui. Da quest'anno, però, l'Amministrazione Comunale, pare anche a causa della necessità di rimpinguare la somma da destinare alle famiglie indigenti, ha deciso di procedere alla gara di appalto. Ciò rappresenterebbe un brutto colpo per le casse della società partecipante al campionato di serie D che aveva programmato la stagione anche sulla previsione dell'entrata riguardante la gestione dell'impianto.
La seconda questione, stando ai soliti "si dice", consisterebbe nella difficoltà dell'Amministrazione Comunale di mantenere la promessa fatta alla società dei Barretta circa un anno e mezzo: provvedere al pagamento delle spese inerenti il cosiddetto "Lodo Petrucci", la norma che consente alle città con società che hanno mancato di iscriversi ai campionati professionistici di evitare di ripartire dalla terza categoria. Attraverso questa norma il Brindisi 1912 ha potuto ripartire dal campionato di eccellenza.
Adesso pare che la Lega abbia battuto cassa verso la società e che l'Amministrazione Comunale, prontamente "allertata", abbia risposto picche. Anche qui in ballo ci sarebbe qualche centinaio di migliaia di euro.
Se a queste vicende si aggiunge la questione riguardante alcune promesse di sponsorizzazione ancora non onorate economicamente (prima fra le quali Edipower) si comprende appieno la difficoltà e l'amarezza dei dirigenti del Brindisi 1912, uomini a cui si può contestare altro ma non il massimo impegno per tenere in vita il calcio il brindisino.
Un impegno che, è notorio, i Barretta intendono onorare nonostante la sommatoria di tanti, forse troppi, fattori negativi.
Allo stato ci pare che sia enorme la quantità di cose non fatte ed ancora di più quella delle cose non dette, per convenienza o per quieto vivere. Prima fra tutte la vicenda legata alla scomparsa del Brindisi Calcio (ed il contestuale abbandono del titolo di C2) per un importo che, oggi, sembra nettamente inferiore a quanto si è speso (e si spenderà) nel tentativo di ritornare tra i professionisti.
La speranza di tutti è che la situazione volga immediatamente nel verso giusto e che nessuno debba "perdere la faccia". A perdere, purtroppo, sarebbe anche e soprattutto la città costretta a fare a meno di quello che dovrebbe essere una sana passione domenicale.

Ore. Pi.