Calcio » 21/12/2003
Riflessioni sulla situazione del Brindisi Calcio
Da qualche tempo Brundisium.net si limita a riportare i resoconti delle partite del Brindisi Calcio. Mai una parola è stata spesa per analizzare o raccontare la precaria situazione in cui società e squadra si barcamenano.
Avevamo le nostre buone ragioni, prima fra tutte quella di capire che sarebbe stato controproducente aizzare il pur minimo malumore riportando fatti che, tra l’altro, mancavano del sacro crisma dell’ufficialità.
Le decisioni assunte dal Consiglio di Amministrazione tenutosi nella mattinata di Sabato 20 Dicembre non possono, però, vederci silenti. Rappresentano, volenti o nolenti, un fatto nuovo e degno di nota, se non proprio una rivoluzione.
Partiamo da 3 dati di fatto inconfutabili.
- Da tempo si assiste ad una ridda di voci e dicerie, di provenienza non controllata (ma forse controllabile), sul grave stato di crisi della società che, giocoforza, si riverbera sulle prestazioni calcistiche;
- La società (e i tanti giornalisti lei vicini) ha sempre negato (pubblicamente negato) o nascosto (pubblicamente nascosto) che vi fosse alcun tipo di problema;
- La città non risponde più come una volta al richiamo del calcio di serie C;
Tutto questo deve aver pesato sulla recente decisione di Salucci di estromettere dall’assetto societario alcuni uomini, confermarne degli altri e cooptarne altri ancora.
Il patron ha voluto lanciare un messaggio forte e chiaro alla città, soprattutto a quella che conta o che conterà: il Brindisi è suo ed è disposto a condividerlo con i brindisini. Solo cosi si spiega l’aver messo alla testa del Brindisi Calcio personaggi brindisini, perfino – forzando platealmente la mano – un rappresentante della tifoseria.
Viene spontaneo chiedersi cosa ci sia dietro a questo nuovo progetto e per farlo è necessario non ignorare due elementi essenziali:
- I destini del Brindisi Calcio sono legati a quelli imprenditoriali di Salucci e a questi sono indiscutibilmente secondari. Al contrario “il pallone” concede l’arma di una maggiore esposizione.
- Le attività imprenditoriali di Mario Salucci a Brindisi non si limitano più soltanto alla containerizzazione (core business della Brindisi Terminal Italia) ma coinvolgono anche altri settori sempre legati al porto. E questo aspetto (che ai può sembrare irrilevante) ha avuto, ha ed avrà un peso rilevantissimo sulle sorti della società (e – aggiungiamo senza paura di smentita– della città).
E’ chiaro che nel momento in cui Salucci tenti di ridare vigore ai suoi progetti economici in città, sia necessario (e propedeutico) dissipare l’aria di crisi all’interno della società Brindisi Calcio S.r.l. Logico, quindi, che Salucci abbia bisogno di un Brindisi Calcio “condiviso” per dar forza ai suoi progetti imprenditoriali.
Ma il nuovo CdA lascia intravedere un reale cambiamento della situazione (e non parliamo solo di calcio)?.
In attesa che le maggiori informazioni preannunciate (ed attese) sciolgano il dubbio permettete di porre alcuni interrogativi.
Per quanto tempo Salucci può continuare a far affari (seppur temporanei) con imprenditori contigui al centrodestra ed aver nel CdA del Brindisi Calcio persone vicine al centrosinistra?
Quale è la sua odierna capacità di investimento nel Brindisi Calcio e nella B.T.I.?
La conclusione la affidiamo al recente striscione della curva Sud:
Basta chiacchere e falsità... non calpestate ancora la nostra dignità.
RdBr.net
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