Calcio » 01/11/2013

Indagini sul pallone brindisino? resta fitto il mistero

Si tinge di giallo la vicenda di un fascicolo aperto dalla Procura di Brindisi (e affidato ai p.m. Savina Toscani e Antonio Costantini) in relazione ad alcune vicende che hanno riguardato l'ultimo anno di vita del Città di Brindisi Calcio.
Alcune voci sostengono che una decina di persone, tra politici e tifosi, sarebbero iscritte nel registro degli indagati per l'ipotesi di concussione in due vicende ben definite:
1) il passaggio delle quote sociali dal trio De Finis, Roma, Galluzzo (+ Sernicola) a Stefano Casale che poi le ha girate all'attuale presidente Flora;
2) pressioni su alcuni calciatori.
Alcuni tra i papabili destinatari della notifica della proroga delle indagini avrebbero negato di aver mai ricevuto l'avviso di garanzia. Ovviamente, poiché si è ancora nella fase delle indagini preliminari e non è stata accertata la commissione di alcun reato, gli investigatori e la Procura hanno le bocche cucite e, pertanto, tutto resta da confermare.

Secondo indiscrezioni l'indagine sarebbe partita da una denuncia presentata dall'ex socio di minoranza Annino De Finis alla Digos di Brindisi.
L'imprenditore del settore alberghiero avrebbe lamentato di essere stato costretto a lasciare le proprie quote a costo zero, solo perché sottoposto a pressioni dalla politica e dagli ultras.
Secondo alcune fonti De Finis avrebbe fatto riferimento a quanto avvenuto nel corso di un'assemblea pubblica tenutasi presso Palazzo Nervegna nel Dicembre 2012.
Ma anche questo appare ancora da confermare, anche perché lo stesso imprenditore foggiano diversi mesi prima dei fatti contestati aveva pubblicamente deciso di rassegnare le dimissioni dagli incarichi ricoperti nella compagine sociale (come riportato in un suo comunicato stampa riportato integralmente da Brundisium.net - Clicca qui per leggere).
E come si può leggere nella lettera datata 27/6/2012, le dimissioni avvennero in aperta contrapposizione con "un socio con mania di protagonismo" (Galluzzo n.d.r.) ed esprimendo la volontà di cedere "a valore zero le quote della società al socio Giuseppe Roma e/o a chiunque voglia subentrare".

Da registrare che non è la prima volta che il variegato mondo che ruota(va) intorno alla "Società Sportiva Dilettantistica Città di Brindisi Calcio" viene attenzionato dalla Procura Brindisina con indagini scaturite da attività d'ufficio o da denunce presentate da soci, ex soci, calciatori e addetti ai lavori. A quanto è dato sapere, però, finora i giudici non avrebbero ravvisato gli estremi per un rinvio a giudizio.