Basket » 17/02/2013

Serie A: Enel Brindisi-Cantù=69-65

Parziali: 16-20, 34-36, 48-52
Enel Brindisi: Viggiano 5, Robinson 4, Reynolds 4, Formenti, Fultz 2, Ndoja 8, Simmons 11, Placella n.e., Zerini n.e., Gibson 29, Grant 6. Coach: Bucchi.
Foxtown Cantù: Kludacek n.e., Abass n.e., Scekic 3, Leunen 4, Anderson 3, Mazzarino 9, Brooks 5, Tyus 4, Tabu 14, Aradori 13, Cusin 10, Mancinelli. Coach: Trinchieri.
Arbitri: Cerebuch, Giansanti, Ramilli

L'Enel Brindisi vince una gara bruttissima quanto intensa contro la forte Foxtown Cantù. Una partita condita da molti errori non forzati da ambo le parti e decisa solo nelle battute finali dalla immensa classe di Jonathan Gibson, autore di una prestazione super nell'ultimo quarto, impreziosita da 15 punti con un 4/6 da due ed un 1/2 da tre).
Cantù ha cercato di rispondere con il collettivo ma alla truppa di Trinchiera è mancato proprio il gioco d'assieme, dal momento che nel corso dell'incontro è apparso che i lombardi si siano retti solo sugli spunti sporadici e mai continui delle tante individualità a sua disposizione. Per Brindisi, dopo aver accusato notevoli problemi nell'area amica, è risultata decisiva la grande abnegazione difensiva che ha costretto Brooks e compagni a finire il match con soli 65 punti all'ativo

La gara:
Brindisi parte con il solito startin' five (Reynolds, Gibson, Viggiano, Robinson e Simmons). Cantù risponde con Aradori, Tabu, Leunen, Brooks e Tyus.
La gara ha un avvio veloce e godibile. Le due squadre si affrontano senza lesinare energie, sciorinando schemi ben definiti e rodati. In campo vi è sostanziale equilibrio con Simmons e Tyus che danno spettacolo sotto le plance e Gibson ed Aradori che sparano con successo dalla media e dalla lunga. Al 5' è 11-10 per i padroni di casa.
Quando Cantù approfitta di diversi errori al tiro degli avversari e si porta sul 11-16, Bucchi decide di operare il primo cambio inserendo Ndoja per un insolitamente spento Robinson e subito dopo Formenti per Gibson.
La squadra di Trinchera (che nel frattempo ha dato spazio a Cusin e Mazzarino) non si ferma ed è solo un canestro caparbio di Simmons (dopo quasi 4' di digiuno di squadra) a stoppare a 10-0 il break dei lombardi. Prima della fine del quarto Brindisi si rimette in carreggiata con una tripla di Ndoja (16-20) e maledice il ferro che sputa fuori la bomba di Viggiano allo scoccare della sirena.
All'avvio del secondo quarto, Cantù impiega appena 2 minuti per sferrare un micidiale break di 9-2, sfruttando una carenza difensiva di Brindisi sul post basso che - oseremo dire - appariva oramai atavica persistendo dalle gare di Cremona e dai quarti di final four contro Sassari.
Dopo il tempestivo time-out di Bucchi, a togliere le castagne dal fuoco, ci pensa il solito capitan Ndoja con due canestri inframezzati da un 1/2 di Grant dalla lunetta (23-29).
Trinchieri è costretto a fermare il match per riordinare le idee ai suoi e Cantù risponde subito con due triple consecutive di Mazzarino che portano gli ospiti a +12 (23-35).
Brindisi ha una reazione di orgoglio eccezionale: registra la difesa (grazie al grande movimento di Grant) e riesce a scardinare la difesa canturina con i "piccoli" Fultz, Gibson e Reynolds operando il break di 11-0 che consente di rientrare in partita riducendo ad un solo punto il divario dagli avversari (34-35). Al riposo si va sul 34-36
Al rientro sul parquet i padroni di casa tornano in vantaggio grazie ad un 6-0 siglato in un 1'45' da Robinson, Viggiano e Gibson (40-36). Trinchieri chiama time-out e l'inerzia della gara cambia in virtù di due falli antisportivi comminati a Brindisi tra le proteste del pubblico e - soprattutto - a due triple consecutive di Aradori e Tabu (42-45 a 6'06''). Bucchi ferma l'incontro per un time-out ma Cantù non placa la furia, mentre Brindisi sembra aver perso la lucidità dei primi minuti. A 2'58'' sul 44-52, Brindisi usufruisce del secondo time-out del periodo, trovando speranza in un provvidenziale tiro dalla distanza di Gibson. Gli ultimi tre minuti del tempo risultano essere qualcosa di inguardabile per una serie A di basket: una increbile serie di scelte inopportune e di pazzeschi errori al tiro da ambo le parti. L'unico a trovare la via del canestro è Viggiano che, quasi a fil di sirena, scrive sul segnapunti il 48-52 di fine periodo.
L'avvio dell'ultimo quarto appare una fotocopia di quei lunghi minuti del precedente periodo che erano stati conditi da estrema confusione e completa assenza di costrutto. Per applaudire il primo canestro bisogna attendere una estemporanea quanto spettacolare schiacciata di Grant (con l'aggiunta del quarto fallo di Leunen e la realizzazione del libero supplementare). Cantù stenta ad ingranare e così Trincheri chiama time-out a 7'19'' dal termine.
Ed è un alleyoop sull'asse Fultz-Grant a ridare a Brindisi il vantaggio (53-52).
Prima di metà periodo le triple di Anderson e Gibson fanno decollare il match e si arriva a 4' dal termine con le due squadre in complet parità (58-58). Ed è parità anche a 1'50'' dal termine quando Tabu mette dentro la tripla del 63-63 rispondendo ai canestri di Gibson che - nel frattempo - aveva preso su di sè tutto il peso dell'attacco biancazzurro.
Neanche a dirlo è sempre Gibson a realizzare il canestro del 65-63 che precede una serie di errori al tiro dei giocatori canturini in una lunga quanto convulsa fase offensiva.
E come un copione già scritto è lo stesso Gibson a realizzare il canestro che da il là alla vittoria di Brindisi, sofferta ma meritata.
Con questo successo, Brindisi fa un passo in avanti verso la salvezza, praticamente in saccoccia, e si assesta tra le squadre accreditate per lottare per uno degli ultimi posti che garantiscono i playoff scudetto.