Basket » 30/01/2013
La stella del Sud è tornata. Ora serve il Palazzetto
"No, non è una favola. Perché nulla è affidato al caso.
L'eccellente stagione della squadra di Bucchi ha solide
basi e parte dalla passione di un gruppo di imprenditori
«pazzi» che invece di trascorrere i fine settimana in
giro per l'Europa a divertirsi, ha scelto invece di coccolarsi il
progetto Enel".
Comincia così l'articolo della Gazzetta dello Sporto che oggi onora con una intera pagina la storica vittoria dell'Enel Brindisi sui campioni d'Italia della Mens Sana Siena.
Una degna e meritata celebrazione che - assieme all'editoriale di "Canf" - comprende due articoli/interviste ad altrettante personalità che qualificano la migliore annata di sempre del basket brindisino: il presidente Nando Marino e Capitan Klaudio Ndoja.
Ma la gioia per la vittoria di prestigio non può far passare in secondo piano quello che la "rosa" - così come tanti tifosi - indentifica come "il punto debole" del progetto New Basket::
"Il Palapentassuglia - scrive commenta la Gazzetta dello Sport - è maturo per la pensione, non è più un biglietto da visita decente per la Serie A. L'articolo continua con l'elenco di alcune storture della struttura (l'assenza di spazio per i rilevatori statistici della Lega, la gente dietro le panchine o i pilastri di cemento, l'angusta tribuna stampa che tale ha solo il nome).
Ha ragione la "Gazzetta" quando scrive che "nel 2013, non si può più pensare di andare avanti senza un palasport decente". Forse ne ha un po' di meno quando prosegue sancendo "che non serve un mega impianto, ma uno di 5-6mila posti alla città di Brindisi è dovuto". A nostro parere, invece, su questo punto sarebbe auspicabile l'apertura di un celere e franco confronto di opinioni sul tipo di struttura e sulla modalità di gestione che potrebbe essere più utile alla città di Brindisi, ossia che massimizzasse i benefici per lo sport, per lo spettacolo e per l’economia del nostro territorio.
Condivisibile in toto è, invece, la chiusura dell’articolo: ”un miracolo sportivo come quello brindisino non può essere mortificato così. Fate presto, date una casa nuova all'Enel. Prima che sia troppo tardi.
In effetti, se oggi una cosa appare certa è che senza un impianto che possa garantire maggiore introiti alla società, difficilmente il basket brindisino può continuare a navigare sui livelli odierni. E questo vale soprattutto nella considerazione che la nuova gestione targata “Petrucci” comincerà a dare subito i primi segni, (ri)portando il basket che conta nelle grandi piazze, anche in quelle del Sud. Sarebbe un vero peccato che adesso che è tornata a brillare la Stella del Sud, Brindisi perdesse nuovamente lo scettro per colpa del solito annoso problema del Palazzetto.
Ore.Pi. |