Calcio » 28/05/2011

Il canguro, il petrolio e la pazienza. Di Alessandro Caiulo

L’animale che sta riscuotendo maggiore popolarità a Brindisi in questo periodo non è nè il cane né il gatto bensì il macropus giganteus, un marsupiale originario dell’Oceania appartenente alla famiglia dei macropodidae, meglio conosciuto con il nome comune di canguro!
Da quando, infatti, Antonio Pupino si è fatto sfuggire che il gruppo imprenditoriale con cui avrebbe concluso le trattative per il passaggio di proprietà delle quote del Football Brindisi 1912 è australiano, dando così corpo alle indiscrezioni che già si facevano da qualche giorno e che erano state ritenute dai più come sogni di visionari, la gente di Brindisi ha cominciato ad interessarsi di tutto quanto provenga dal continente australe con i suoi buffi animali tipici.
L’immaginario collettivo ha immediatamente scartato la figura del famelico coccodrillo marino, anche esso animale tipico dell’Australia, perché connesso a troppi brutti recenti ricordi e siccome il koala, il simpatico orsetto che si nutre esclusivamente di foglie di eucalipto, è troppo simile nelle sue tenere fattezze all’attuale presidente biancazzurro, si è optato per il canguro che con la sua forza, la sua fierezza e la sua atletica agilità può simboleggiare quanto di buono si spera che possa fare la nuova società per riportare il calcio brindisino ai livelli che gli sono più consoni.
Altre circostanze oramai note a tutti, sempre per averle esternate Pupino al suo discender da Palazzo Nervegna, è che questo gruppo imprenditoriale che sta rilevando le quote di Brindisi si occupa di petrolio ed energia ed ha interesse commerciale ad operare nel porto di Brindisi, oltre ad avere un alto referente salentino di sua personale conoscenza che avrebbe fatto da tramite nella conclusione delle trattative.
A questo punto ognuno per quanto ha potuto, ha cominciato le proprie indagini personali più o meno approfondite per cercare di restringere quanto più possibile il campo di ricerca a società australiane con elemento apicale salentino che si occupa di petrolio e che potrebbe avere bisogno di una base logistica nel basso adriatico ed i risultati a cui più o meno tutte queste indagini fai da te hanno condotto, portano ad una società del gruppo Eni, la Eni Australia Limited, operante nel settore petrolifero ed il cui amministratore è il magliese Antonio Baldassarre, 43 anni, laureato in Ingegneria presso l’Imperial College di Londra ed in Chimica presso l’Università di Siena con già quasi venti anni di esperienza nel campo industriale in Italia ed all’estero, in quanto in carriera ha ricoperto vari ruoli sia nel campo della progettazione che della gestione in diverse parti del mondo come Gran Bretagna, Africa Occidentale, Africa Settentrionale, Italia e Kazakistan; da oltre un lustro Baldassarre è manager del Gruppo Eni prima in Togo e poi in Australia dove ha assunto il ruolo di Amministratore Delegato, appunto, di Eni Australia.
Secondo indiscrezioni non confermate, ma neanche smentite dal presidente Antonio Pupino potrebbe essere stato proprio il manager dell’Eni Antonio Baldassarre il punto di contatto fra la multinazionale interessata all’acquisto della società e la famiglia Pupino, detentrice del 100% delle quote del Football Brindisi 1912.
Nell’attesa di conoscere nelle prossime ore o, al massimo, nei prossimi giorni se queste indiscrezioni corrispondono a verità, va detto che il gradimento da parte della tifoseria per questa soluzione “internazionale” della crisi societaria del massimo sodalizio sportivo della provincia di Brindisi è assoluto e che vi è una attesa frenetica di quello che verrà fuori dalla presentazione ufficiale della nuova società che già si preannuncia in grande stile.
Questa lunga e estenuante attesa dell’esito di questa lunga ed estenuante vicenda dimostra al di là di ogni ragionevole dubbio quella che si sta dimostrando essere la più grande virtù del popolo brindisino: la pazienza.
Mi ritorna in mente, a questo proposito, la conclusione di un mio articolo scritto prima dello scorso Natale in cui in ridondante latino chiedevo fino a quando l’allora presidente Vittorio Galigani avrebbe abusato della pazienza dei brindisini e, dopo di lui, altri mesi di attesa sfibrante di novità che non arrivavano mai, di allarmanti notizie relativa al mancato pagamento di stipendi e contributi con le conseguenti penalizzazioni in classifica, calciatori che visibilmente non facevano il loro dovere in campo (Vibonese, Isola Liri e non solo) ed i tifosi brindisini, hanno continuato ad avere pazienza.
L’ultimo mese è stato, poi, da incubo: la quasi certezza della radiazione per debiti e la flebile speranza ridotta al lumicino dalla mancanza di notizie ed i tifosi brindisini ancora una volta hanno avuto pazienza: una pazienza eroica, dignitosa e mai rassegnata, diversa dallo sconforto, che ha sempre evitato ogni forma di degenerazione o di violenza.
Martedì scorso la svolta: un comunicato stampa del Comune di Brindisi annuncia che la trattativa condotta da Antonio Pupino in ordine alla cessione delle quote societarie aveva avuto buon esito e che occorreva pazientare ancora qualche giorno per la formalizzazione davanti al notaio.
Ancora una volta si è chiesto ai brindisini di avere pazienza perchè a breve verrà annunciato il giorno in cui si terrà la conferenza stampa di presentazione e dopo di allora occorrerà avere ancora un po’ di pazienza per conoscere il nome del nuovo proprietario della squadra di calcio ed i programmi societari per poi attendere pazientemente nella speranza che tutto fili lisci e non si inceppi nulla fino all’accettazione della domanda di iscrizione in Lega Pro.
La pazienza, come recitava William Shakespeare, è la virtù dei forti o, come diceva più modestamente mia nonna, non vi è mal che non finisca, se si soffre con pazienza e Brindisi questa volta ha dimostrato di saper soffrire con pazienza lo fare ed allora sui segnali di ingresso alla città andrebbe indicato non solo “Brindisi già capitale d’Italia”, ma anche “Città dell’accoglienza e della pazienza”!

Alessandro Caiulo
Articolo pubblicato sull’edizione di “Senzacolonne” del 25/05/2011