Calcio » 01/11/2003

Carlo Corrado: Le mie valutazioni sulla crisi del Brindisi Calcio

Le note vicende giudiziarie, che nell'ultimo periodo hanno coperto col fango la già vacillante reputazione della nostra città, si sono puntualmente riflesse in contesti e ambienti che per onor del vero poco "dovrebbero" averci a che fare. Mi scuso per la terminologia "irrequieta", ma trovo calzi perfettamente.
Ho l'impressione che in città aleggi una inconfondibile aria di complotto, in concomitanza alle ultime prestazioni della locale squadra di calcio.
Assistere ad una performance come quella di domenica scorsa, è quanto di più angosciante e frustrante possa esserci(speculazione lessicale, forse poco adatta per delineare stati d'animo derivanti da delusioni sportive, ma non me ne vogliate).
L'ormai ex sindaco Giovanni Antonino ha fatto il suo tempo, ma la sua scia è restìa a dissolversi. Un uomo senza dubbio pratico e "fautore della flora", che ha ridato un volto "simbolico" a questa città per anni violentata e defraudata.
Un uomo che ha diviso le coscienze, che all'uopo infondeva fiducia e anche coraggio, certamente un personaggio "diverso". Già diverso, responsabile anch'egli di essere passato dall'altra parte, accusato da molti.
Imprenditori, sportivi, esempi di malavita, tutti hanno vuotato il sacco.
E'inoppugnabile che qualcosa, a ogni buon conto, non sta andando per il verso giusto, ne sono fermamente convinto.
Penso che in tutto ciò, giochi un ruolo specifico di vittima trasversale, la società Brindisi Calcio e i suoi atleti in primis.
La prestazione di domenica fa riflettere, non tanto la sconfitta, ma quanto la maniera in cui è maturata. Pareva che Francioso e compagni fossero spaventati, timorosi, pervasi da forti preoccupazioni, e con i tempi che corrono non c'è da stupirsi.
Preoccupazioni che potremmo apostrofare come minacce? Chi lo sa.
Di certo sappiamo che Mario Salucci, proprietario del Brindisi Calcio, si è reso da subito ben disposto a colloquiare con le autorità competenti circa le richieste avanzate da Antonino tempi addietro. Addirittura è stato definito "il primo accusatore".
Non credo sia necessario avere un particolare intelletto per leggere la vicenda così come l'ha letta il sottoscritto, ancor più se si pondera il fatto che Brindisi è abitata dai brindisini.
Mi auguro fortemente che il nostro patrimonio sportivo possa essere preservato, tenuto a debita distanza da contingenze poco attinenti ad esso.
Una volta qualcuno mi disse: Non importa se di te si parla bene o si parla male, l'importante e che si parli.
Niente di più Sbagliato.
Un Brindisino innamorato.

Carlo Corrado