Rugby » 18/11/2009
AS Taranto - Nafta Brindisi = 8-7
La Nafta Brindisi sciupa una grandissima occasione per conquistare la vetta della classifica, perdendo di strettissima misura, contro l’A.S. Taranto, una partita condotta per lunghi tratti. Una sconfitta che brucia per le modalità con le quali è giunta, ma che fortunatamente non compromette nulla in chiave playoff, data la concomitante sconfitta del Bari.
L’inizio del match è di chiara marca biancoazzurra, con la Nafta che entra in campo concentrata e aggressiva e assume subito il controllo del match, esercitando una notevole pressione che induce i giocatori locali a commettere errori spesso banali, sia in fase di costruzione che in fase di liberazione. Questo predominio territoriale viene concretizzato intorno alla metà del primo tempo, quando sugli sviluppi di una touche giocata rapidamente, Quatela si infila tra le maglie difensive avversarie siglando la meta del vantaggio. La trasformazione di Cristofaro porta il Brindisi in vantaggio per 7 a 0. La reazione del Taranto è veramente modesta, ma Brindisi, invece di aggredire l’avversario in difficoltà per cercare la meta della sicurezza, si limita a controllare il gioco, facendosi spingere lentamente nella propria metà campo e permettendo alla formazione locale di riacquistare fiducia. L’azione tarantina in realtà non crea reali pericoli alla difesa ospite, se si eccettuano due o tre tentativi di sfondamento neutralizzati senza grandi patemi dalla compagine adriatica. Il primo tempo finisce così senza ulteriori emozioni né cambiamenti nel punteggio.
L’inizio del secondo tempo è contrassegnato da ritmi ancora più bassi, con la partita che lentamente si addormenta. Le uniche emozioni sono rappresentate da due punizioni fallite in rapida sequenza dalle due squadre. Taranto non cambia marcia, e la Nafta si adegua, anche se con due rapide azioni alla mano in campo aperto, provoca seri grattacapi alla formazione locale. L’impressione è che la partita vada spegnendosi senza particolari sussulti, con le due squadre incapaci di prevalere. È ovvio come uno scarto nel punteggio così ridotto non rappresenti una garanzia, poiché ogni piccola disattenzione può rivelarsi decisiva. La disattenzione si verifica intorno alla metà della seconda frazione. Brindisi tarda a rischierarsi dopo una ruck avversaria nella propria “ventidue”, permettendo al Taranto di andare in meta. La trasformazione, abbastanza semplice, viene mancata, e il punteggio rimane sul 5 a 7. Il Taranto, galvanizzato dalla meta, comincia a spingere alla ricerca del sorpasso. La Nafta, pur con qualche difficoltà, regge agli assalti locali, fino a quando un placcaggio alto non concede ai rossoblù una facile punizione, che questa volta centra i pali. Mancano pochi minuti alla fine, ma il match non è ancora finito. Brindisi infatti si riversa in avanti con grande orgoglio, e guadagna una punizione da ottima posizione che potrebbe significare la vittoria. Il tentativo purtroppo non va a buon fine, e il punteggio rimane sul 8 a 7 in favore dei padroni di casa. È l’ultima emozione del match, poiché dopo pochi minuti il fischio finale pone termine alla partita.
Forte la delusione tra le file biancoazzurre, per una vittoria sfumata negli ultimi minuti e per una partita che sicuramente si sarebbe potuta portare a casa con più determinazione. Una Nafta apparsa troppo rinunciataria in quelle fasi di gioco in cui gli avversari sembravano sfiduciati. L’errore principale è stato probabilmente quello di accontentarsi del vantaggio minimo, quando c’erano tutte le premesse per aggredire l’avversario cercando di mettere al sicuro la vittoria. Un problema di gestione delle partite che andrà risolto prima possibile, allo scopo di evitare di gettare al vento partite come quelle di Cosenza o di Taranto. Giornata non esaltante per i due mediani, poco continui nel coinvolgere nel gioco la linea dei trequarti, apparsa a differenza della settimana precedente in palla e reattiva. Solito problema sulle ruck, eseguite sempre con molta difficoltà e poca pulizia. È da evidenziare che, come per le precedenti sconfitte, la differenza l’abbiano fatta i falli commessi. Un problema su cui evidentemente ci sarà da lavorare per poter migliorare in futuro. Ricordando, come accennato in precedenza, che nulla è perduto in chiave playoff.
Vincenzo De Bonis
|