Calcio » 11/05/2009
Lettera aperta a Francesco e Giuseppe Barretta. Di Oreste Pinto
Cari Francesco e Giuseppe;
Quella maglia non mi è proprio piaciuta. Non riesco proprio a digerirla.
Sapete bene che ho sempre apprezzato i vostri sforzi e che poche persone, come me, hanno vissuto le vostre delusioni, partecipato alla vostra voglia di riscatto, condiviso con gioia reale il momento del successo.
Lentamente ho imparato a conoscervi, a lasciarmi contagiare dal vostro entusiasmo, a stimare il vostro modo di stare tra gli altri, ad ammirare l’informalità e la sincera modestia con cui svolgete il ruolo di Presidenti di una delle aziende socialmente più rilevanti della Provincia di Brindisi.
Proprio queste qualità vi hanno consentito di compiere un’impresa ardua come quella di convincere gran parte del movimento ultras brindisino alla coraggiosa scelta di smettere di contestare rabbiosamente, di avere pazienza e di essere protagonista di una stagione sportiva che si è rivelata fenomenale da tantissimi punti di vista.
Aver celebrato la promozione con quella maglia bianca e rossa e senza la mitica “V sul petto”, però, non lo sopporto proprio. E' importante aver saputo che alla base della scelta vi siano ragioni “private e sentimentali”, ma è ancora più importante comprendere che certe opzioni, seppur limitate ad una sola occasione, rischiano di fare a cazzotti con ciò che di positivo siete stati capaci di costruire.
Il mix di passione, entusiasmo, impegno, competenza e disponibilità economiche che tutti vi riconoscono, ha consentito di conseguire un trionfo indiscutibile, di creare un modello che potrebbe rappresentare il simbolo per una città che vuole recuperare competitività e riuscire ad eccellere anche in altri settori.
Avete dimostrato che lo sport, ed il calcio in particolare, può costituire espressione di identità, diventare motivo di orgoglio, radice di riscatto, fonte di rinascita di una comunità. Credo che questo sia il senso più efficace e robusto dell’affermazione della vostra squadra.
Il vostro successo è il successo di tutti perché ha saputo tirar fuori l’amore, a volte inconscio, che tutti i brindisini hanno per la propria città; perchè è riuscito a sollecitare il sentimento di forte identità ispirato da quei simboli che rappresentano una comunità nello sport più popolare del mondo.
La vostra vittoria è la vittoria di chi, per qualche ora, ha dimenticato le piccole e grandi traversie della vita; è la vittoria di una città che nella squadra di calcio trova motivi di interesse comune e, nella felicità collettiva, annienta le differenze di classe, di età, di sesso e ritrova elementi di connessione del tessuto sociale.
Brindisi è una città colpevolmente frantumata da chi, dalle spaccature, riesce a trovare linfa vitale per imporre i propri indicibili interessi. Brindisi ha bisogno come il pane di fattori di aggregazione, di elementi che unifichino e, tra essi, anche di una squadra di calcio che diventi una bandiera che possono sventolare tutti, nessuno escluso.
Magari tutto ciò potrebbe costituire l’ennesimo salto di qualità della vostra gestione rispetto al passato.
E’ per questo che, anche se indossata per un solo giorno, quella maglia, intrisa di particolari privati ma troppo assente di significati condivisi ed associanti, non mi convince assolutamente.
Con affetto, stima e amicizia
Oreste Pinto |