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Non c'è pace per il calcio brindisino

Calcio » 31/07/2004

Non c'è pace per il calcio brindisino

A dispetto delle sfortunate vicissitudini della principale squadra locale, il calcio a Brindisi continua a generare tante passioni ma altrettante discussioni.
La società FB Brindisi 1912, in attesa del 12 Agosto, data in cui il consiglio federale si pronuncerà definitivamente sull’accoglimento del “Lodo Petrucci”, ha allestito una compagine di tutto rispetto per la categoria che si accinge ad affrontare.
Atleti e staff tecnico, sulla carta, rappresentano un lusso per l’Eccellenza. Oseremmo dire che il Brindisi 1912 ha davvero “esagerato” portando in città calciatori che hanno militato in C1 ed in squadre di vertice della CND e confermando, con tutta probabilità, quel “mostro” di classe ed umanità che è Mino Francioso.
Il Brindisi 1912 continua a fare le cose con la diligenza dovuta: fino al 14 Agosto Mister Cannito, parte dello staff societario e tecnico ed i calciatori saranno in ritiro in Umbria al fine di trovare il giusto spirito di squadra e prepararsi atleticamente per la stagione che verrà.
Da valutare positivamente anche il comportamento della nuova società nei confronti dei mezzi di informazione (e quindi di tutti i tifosi): raramente si sono lasciate trapelare notizie o indiscrezioni. Si è preferito parlare soprattutto con i comunicati ufficiali, affidando ad essi il compito di informare sui movimenti di mercato e sulle questioni tecniche.
E questo appare già un grosso passo avanti rispetto alla poca trasparenza ed alla politica dei “figli e i figliastri” perpetrata, quantomeno nei primi periodi, dal vecchio sodalizio.
Negli ultimi giorni, però, alcuni organi di stampa hanno riportato delle interviste che hanno “destabilizzato” l’ambiente della tifoseria, a dir poco deluso dalle recenti vicende.
Si è esternata la considerazione che il Brindisi Calcio avrebbe potuto essere salvato visto che i debiti reali della precedente gestione ammonterebbero a cifre di molto inferiori rispetto ai 6 milioni di euro paventati in diverse occasioni. Evitare il fallimento della vecchia società avrebbe significato poter partecipare ad un campionato di serie C (probabilmente la serie C1).
Ne è scaturita la presa di posizione della tifoseria organizzata che ha diramato un comunicato, a firma Curva Sud Michele Stasi, attraverso il quale chiede di fare chiarezza e preannuncia una lunga e dura protesta che sarà attuata con la diserzione dello stadio.
Ma se corrisponde al vero che il tifo brindisino è stato più volte strumentalizzato (leggasi anche “preso in giro”) per scopi che con lo sport avevano (ed hanno) poco a che fare (e che è quindi comprensibile che gli ultras desiderino talmente tanto non incappare negli errori già commessi da essere disposti a rinunciare alla squadra del cuore), altrettanto vero è che le esternazioni e le proteste paiono giungere a tempo abbondantemente scaduto.
La chiarezza doveva essere richiesta ed esplicitata a giugno. In quel periodo invece parte della tifoseria organizzata appariva più impegnata ad affiggere manifesti di ringraziamento anticipati per il "nuovo messia" che a ricerca verità e chiarezza mentre la vecchia dirigenza si divideva tra chi preferiva rimanere in silenzio e chi esternava un ottimismo rivelatosi, a conti fatti, fuori luogo quanto mendace.
Quello che accadrà nei prossimi giorni è tutto da vedere. Adesso le posizioni appaiono troppo distanti anche perchè, fino a prova contraria, ciascuno è libero di spendere i propri denari come meglio crede. Cosi come ognuno è libero di contestare o di recarsi o meno allo stadio.
Non sarà superfluo sottolineare che questa diatriba non porta da nessuna parte e che è necessario, per il bene del calcio brindisino, intavolare un dialogo proficuo, corretto e che possa gettare le basi per un futuro lungo e denso di soddisfazioni





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