Calcio » 21/12/2008
CND: Gelbison-Brindisi 1912=0-0
Gelbison Cilento: Visconti, De Rosa, Ietto, Gonzales, Ruocco, Della Bianchina, Cerasuolo, Pecora, D'Elia, D'Angelo, Sica. All. Longo
Brindisi 1912: Vidoni, Bartolomucci, Tidei, Cordiano, Taurino, Trinchera, Idda, Fiore, Galetti, Chiesa, Pinamonte (Junior Bahia). A disp.: Russo, Papa, Corazzini, Cangini, Kettlun, Di Giorgio, Junior Bahia. All. Silva.
Arbitro: Alessandro Metelli di Chiari
Assistenti: Fabio Innocenzi e Federico Pietrini di Ostia Lido.
Ammoniti: Idda, Pecora, D'Angelo, Ruocco
Secondo pareggio stagionale per il Brindisi 1912 che a Vallo della Lucania interrompe la serie di cinque vittorie. Contro una buona Gelbison, i biancazzurri non sono riusciti ad imporre il proprio gioco ed il pareggio rappresenta sostanzialmente il giusto premio per la determinazione, la grinta e l'organizzazione di gioco dei campani.
Il Brindisi si è esibito nella Valle del Cilento senza due perni cardine dell'assetto orchestrato da Silva: all'assenza per squalifica di Moscella si è aggiunta quella di Lenti che, poche ore prima dell'incontro, è stato colto da un forte attacco influenzale. Il tecnico marchigiano ha deciso di sconvolgere lo scacchiere tattico biancazzurro, spostando a centrocampo il giovane Idda (fino ad oggi impiegato solo come esterno di difesa) e promuovendo titolare l'attaccante Lorenzo Pinamonte (mentre tutti si aspettavano l'impiego dal primo minuto del brasiliano Bahia). Dall'altra parte Longo ha imperniato la sua squadra su un centrocampo molto mobile e su un trio d'attacco composto da giovani sfrontati e dotati di ottime doti tecniche. In particolare ha destato ottima impressione il n. 7 Cerasuolo, proveniente dalle giovanili del Napoli.
La gara, condizionata da un terreno in pessime condizioni e da forto folate di vento è risultata veloce e gradevole. Nel primo tempo i padroni di casa hanno saputo imporre un ritmo frenetico con trame veloci e costanti accelerazioni; dal canto suo il Brindisi ha trovato grosse difficoltà nell'imbastire il suo classico gioco imperniato sul costante possesso di palla e sulle verticalizzazioni improvvise. Le condizioni climatiche, quelle del manto erboso ed il merito che va riconosciuto agli avversari rappresentano concause di una prestazione al di sotto degli standard abituali. A questo devono aggiungersi un modulo di gioco non completamente assimilato dagli atleti di Silva: ha convinto poco l'esperimento del doppio ariete centrale d'attacco con Pinamonte e Galetti che, se da un lato non amano decentrarsi come suole fare Moscelli, dall'altro, per non pestarsi i piedi, finivano per "invadere" la zona di Chiesa.
Nonostante tutto ciò è stato il Brindisi a rendersi maggiormente pericoloso dalle parti del portiere avversario: in avvio di partita ci hanno provato con poca fortuna Fiore e Chiesa, al 15' Galetti in un incursione stile "toro" ha battuto flebilmente. Poi, con il passare dei minuti, i verdi di casa hanno preso maggiore confidenza,saputo chiudere i varchi ai più blasonati avversari e creare costante apprensione alla difesa ospite. Anche se, in fin dei conti, le incursioni sulle fasce del Gelbison si sono rivelate infruttuose, la difesa biancazzurra è apparsa in affanno sulle giocate di Cerasuolo e Sica. I locali, allora, ci hanno tentato dalla grande distanza ma le conclusioni di Ruocco, Della Bianchina e Sica, hanno trovato un buon Vidoni o sono terminate fuori dallo specchio della porta.
Anche nel secondo tempo i biancazzurri hanno avuto un avvio veemente con Chiesa e Fiore ancora poco fortunati nelle conclusioni (su quella del centrocampista calabrese compie un capolavoro Ruocco a togliere la palla dalla rete). Il Gelbison cala il ritmo rispetto ai primi 45 minuti e, per buona parte della frazione il Brindisi si insedia nella metà campo campana. I campani, comunque, restano pericolosissimi in azione di rimessa e quando tentano la battuta da lontano.
Il Brindisi riesce ad imporre una costante superiorità territoriale solo quando Silva decide di inserire Junior Bahia al posto di Pinamonte, stanco sia per la grossa mole di lavoro effettuata sia perchè non ha nelle gambe i 90' di un incontro "vero".
Con il brasiliano in campo la manovra degli ospiti appare subito più ariosa, più compatta e in grado di sfruttare più frecce al proprio arco.
Si grida al gol per tre volte: Galetti da solo di fronte a Visconti si vede respingere miracolosamente la battuta a colpo sicuro; Cordiano colpisce il palo su una scivolata in mischia; ancora Galetti che anticipa il portiere ma colpisce debolmente di testa favorendo l'intervento provvidenziale sulla linea di porta del difensore Ruocco.
Finisce a reti inviolate. Un risultato che non è da buttare via anche perchè dietro c'è ancora il vuoto. |