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Alessandro Caiulo: non affossiamo il Brindisi Calcio

Calcio » 09/06/2004

Alessandro Caiulo: non affossiamo il Brindisi Calcio

E’ difficile per me scrivere oggi qualcosa sul Brindisi Calcio che possa non suonare come un urlo di disperazione, ma dal momento che si sa che il calcio, come la vita, è fatto di momenti belli e momenti brutti, occorre cercare di reagire e non scavarsi la fossa prima ancora di tirare le cuoia.
Uno bello slogan, da tutti noi cantato nelle ultime settimane mi è sembrato quello che recita “sosteniamo il Brindisi Calcio” ed è davvero tantissima la gente che lo ha fatto proprio; purtroppo, come per ogni cosa, c’è anche il rovescio della medaglia.
Oltre alla foltissima, appassionata e commovente schiera di coloro che stanno, ognuno per quanto possibile, sostenendo la squadra di calcio, vi è una ampia schiera di gente che sembra non riesca a trovare pace fino a quando il Brindisi Calcio avrà vita: anche costoro, ognuno per quanto possibile, cercano in tutti modi di agire per affossare il Brindisi Calcio.
A questa seconda categoria appartengono, oltre che tutte quelle persone che ritengono per diritto divino di poter entrare allo stadio senza pagare il biglietto (pur avendo ampia disponibilità di denaro), andando per di più ad occupare i migliori posti della Tribuna Coperta, anche coloro i quali, per i ruoli ed i posti chiave che rivestono, si divertono ad inventare insidie e creare ostacoli, specie di carattere burocratico, come se già non bastassero le note difficoltà economiche che ci stanno massacrando.
Trovandomi mio malgrado a vivere, grazie a Dio non da solo, ma insieme ad altra gente che ama Brindisi ed il Brindisi, questa situazione, mi sono reso conto che la categoria di “affossatori” più dannosa è senza dubbio quella dei cd. “fanfaroni”, per le ripercussioni negative di carattere anche psicologico che creano nelle loro “vittime”.
E’ cosa conosciuta ai più la circostanza che se ad un bambino prometti una cosa e poi non mantieni la promessa, crei uno scompenso psicologico assai maggiore rispetto a quello che si crea se si dicesse direttamente al bimbo di non volere o potere regalargli niente.
La situazione psicologica del bambino ingannato è quella in cui ci siamo trovati noi brindisini ogni volta che promesse di aiuto o di sostegno non sono state mantenute: prima vi è la gioia al momento della promessa, poi subentra la fase dell’attesa, dell’aspettativa e della speranza, poi, mano mano che passa il tempo, quella dei dubbi e delle angosce, da ultimo la fase della delusione e dello sconforto, cui segue un misto di rabbia e rassegnazione, dettato dalla consapevolezza di essere stato preso in giro fin dall’inizio!
Alcuni esempi delle varie sottocategorie di affossatori (tralasciandone i nominativi ed altri elementi identificativi per non turbare la loro privacy) sono i seguenti:
- Categoria affossatori portoghesi: anche all’ultima partita interna si è assistito al rivoltante spettacolo di numerose decine (in vero alcune, anzi probabilmente molte, centinaia) di persone che hanno elemosinato l’ingresso di favore aspettando sotto la poca ombra dei pini che qualcuno impietositosi li facesse entrare: e non erano ragazzini, vi era anche gente in giacca e cravatta: commercianti, possidenti, impiegati e professionisti, che magari hanno sedato la loro coscienza acquistando per un euro il biglietto della riffa!.
- Categoria affossatori guastatori: alcune settimane addietro vi è stato uno spettacolo comico teatrale pro Brindisi Calcio, per cui una compagnia locale, con spirito di volontariato ed abnegazione, si è impegnata al massimo nella causa biancazzurra: si è provveduto all’adempimento di tutti i balzelli burocratici ed ecco che, puntuale, arriva una nota dei vigili del fuoco che evidenzia che, essendosi protratto lo spettacolo di alcuni minuti oltre al previsto, occorre procedere entro 15 giorni ad una integrazione di pagamento di poche decine di euro, pena il passaggio delle carte all’Avvocatura dello Stato perché proceda nei confronti dell’organizzatore della manifestazione: ovviamente non si ha nulla da eccepire sulla legittimità della richiesta e sulla buona fede di chi l’ha sottoscritta, ma solo sulla sua opportunità: la questione è che situazioni come questa fanno cadere le braccia e scoraggiano coloro i quali per spirito di volontariato vogliono fare qualcosa affinchè questa città (non dico solamente questa squadra) non muoia e per esperienza ho compreso che è più facile uccidere l’entusiasmo della gente che suscitarlo!
- Categoria affossatori fanfaroni o blablablà: purtroppo sono numerosissimi gli esempi e preferisco mantenermi sul generico per ovvie ragioni: c’è ad esempio una azienda che promette di accollarsi in tutto o in parte le spese di una trasferta e si tira indietro all’ultimo momento, magari facendo naufragare la possibilità di un trasferimento più comodo e confortevole per i calciatori; c’è l’impresa che promette un contributo di una certa rilevanza e sollecitata dopo oltre un mese ad adempiere all’impegno, dice di poter dare al massimo la quarta parte della cifra promessa ma nemmeno subito; ma c’è anche chi promette e non mantiene affatto, magari usufruendo di fatto della pubblicità e dei ringraziamenti che gli vengono fatti nell’immediatezza: sono tre situazioni (fra le tante) realmente accadute che lasciano amarezza e dubbi.
A fare da contraltare a queste nauseabonde situazioni vi è la professionalità dimostrata dai calciatori e dai tecnici, la passione pura dei tifosi ed il loro commovente sostegno, l’aiuto concreto da parte degli sportivi, la simpatia che si è creata in città intorno alla squadra di calcio grazie anche alle iniziative che hanno coinvolto scuole e parrocchie, il fattivo impegno mantenuto da parte di alcuni imprenditori per fare terminare il campionato, che si spera possa tramutarsi al più presto in un ulteriore e ben più importante impegno per cercare di risolvere realmente i problemi della società.
Nei prossimi giorni sapremo come andrà a finire e scopriremo se alla resa della contesa a gioire saranno i sostenitori o gli affossatori del Brindisi Calcio.
Una cosa è certa se tutto dovesse andare come i sostenitori del Brindisi sperano, sarà stata compiuta una impresa degna di essere ricordata per sempre, per cui domenica prossima alla stadio vale la pena di esserC1 e crederC1 per provarC1 e riuscirC1.

Alessandro Caiulo





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