Calcio » 24/08/2008
Coppa Italia: Brindisi 1912-Grottaglie=2-2
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Brindisi 1912: Russo, Idda, Calasso, Cordiano, Taurino, Trinchera, Lenti (18’ st Modesto), Kettlun (24’ st Fiore), Galetti (42’ st Greco), Chiesa, Moscelli. A disp.: Vidoni, Corazzini, Bartolomucci, Tidei. All.: Silva
Grottaglie: Sardella, Favret, Ianneo, Marini, Camassa, D’Amario, Piperissa (45’st Fraschini), Latartara, D’amblè, Triuzzi (16’ st Pastano), Pirone ( 48’ st Carlucci). A disp.: Annicchiarico, Di Quinzio, Solidoro, Arcadio. All.: Del Rosso
Arbitro: Loiodice di Matera
Marcatori: 59' Moscelli, 62' D’Amble, 81' Pastano, 83' Trinchera (rig).
Mediocre la prima, buone le potenzialità. E' questo il senso della prima gara ufficiale del Brindisi 1912 in questa stagione, pareggiata per 2-2 contro il Grottaglie, squadra della medesima categoria, certamente generosa, ma neppure lontana parente delle formazioni con le quali i biancazzurri dovranno contendere la promozione in seconda divisione.
Più di una spia si è infatti accesa dopo il pareggio ottenuto con affanno dagli uomini di Silva. Idee annebbiate, poca incisività e, soprattutto, sono poco sfruttate qualità come fantasia e velocità che innegabilmente sono colpi in canna della squadra biancazzurra. Per di più, seppur con un organico innegabilmente superiore, i padroni di casa hanno sofferto maledettamente nel settore nevralgico, quel centrocampo che, da che mondo è mondo, è il segreto di ogni successo.
Così come mostrato pochi giorni prima nell'amichevole contro il Manfredonia il Brindisi 1912 ha palesato notevoli difficoltà ad applicare con efficacia il cosiddetto "rombo", una disposizione che vorrebbe Cordiano a protezione della difesa, Lenti e Kettlun esterni e Chiesa in funzione di mezzapunta al servizio di Moscelli e Galetti. In particolare proprio l'ex stella del Grottaglie si è mostrato il punto debole dell'assetto: spesso ha vagato tra centrocampo ed attacco alla vana ricerca della giusta posizione senza saper "accorciare" la distanza tra i due reparti; i troppi lanci lunghi della formazione di casa trovano spiegazione proprio nell'incapacità di trovare il legame tra i reparti. E quando ciò accade è naturale che i centrocampisti facciano maggior fatica e, di conseguenza, la difesa ne risenta alla distanza. Chiesa avrà tutto il tempo per abituarsi alla nuova posizione; nel frattempo si percepisce a pelle che è troppo occupato a prestare attenzione all'applicazione degli schemi e, quindi, fatica nel far esplodere tutte le sue doti di fantasia e classe.
Per Silva e Dall'Oglio, quindi, esiste più di un grattacapo. Difficile che possa essere vero il Brindisi visto in campo. Chiesa è stato irriconoscibile per oltre 50 minuti (anche se va dato a lui il merito del grande assist per l'unica rete su azione) mentre i tifosi dovranno abituarsi all'idea di rivedere ancora per qualche partita un Galetti in difficoltà perchè, si sa, quelli grandi e grossi ci mettono più tempo a prendere il ritmo. Da rivedere anche Calasso, ancora poco abituato a giocare a questi livelli.
Certo non sono solo negative le note relative al club di
via Duomo. C'è un Moscelli che ha già messo in luce oltre alle
risapute capacità offensive, anche un carattere di qualità. Idda appare una sicurezza in difesa così come Taurino e Trinchera. Questi ultimi due, però, dovranno togliersi dalla testa l'idea di giocare nei professionisti e vestire i panni, oltre che dei gladiatori difensivi, anche degli uomini d'esperienza che sanno come funziona il gioco del calcio e possono contribuire a dare una mano per far si che una squadra possa riuscire a massimizzare il risultato in funzione della rosa a propria disposizione.
Nel suo piccolo, il Grottaglie di Del Rosso ha inferto una lezione al Brindisi: guidato da un eccellente Latartara (uomo fondamentale del primo Brindisi di Salucci) ha vinto la battaglia a centrocampo dove si è trovato spesso in superiorità numerica di due uomini - due.
Certo, è ancora calcio d'agosto; Silva ha tutto il tempo per far quadrare questo Brindisi. Ma il campionato dista solo pochi giorni ed anche fallire la qualificazione al secondo turno di coppa Italia non rappresenta un avvio nel segno della tanto sperato cambio di direzione.
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