Basket » 22/05/2008
B Ecc.: Brindisi-Latina=92-87
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Parziali: 15-16, 28-37, 49-54, 73-73
New Basket Brindisi: Muro 28, Parente 16, Santoro n.e., Plateo 6, Cardillo, Vetrone, Feliciangeli 6, Cardinali 10, Li Vecchi 17, Prelazzi 9. Coach Perdichizzi
Latina: Romano n.e., Zaccariello 9, Bandiziol n.e., Svoboda 11, Bisconti 8, Quaroni 13, Pilotti 2, Ochoa 19, Mocavero 12, Rabaglietti 13. Coach: Zanchi
Arbitri: Bartoli, Scrima
Note: Brindisi: 19/36 (53%) da due, 11/26 (42%) da tre, 21/25 (84%) liberi, 26 rimbalzi; Latina: 15/29 (52%) da due, 14/30 (47%) da tre, 15/24 (62%) liberi, 36 rimbalzi.
Era la partita della vita o della morte, del dentro o fuori. Una partita in cui la New Basket Brindisi (così come il Latina) aveva tutto da perdere: se vinci continui ad accarezzare il sogno della LegaDue, se vieni sconfitto termini la stagione senza il risultato agognato solo poche ore prima.
Era una di quella partite alla cui vigilia è permesso prendere lo spunto per compiere analisi esageratamente forzate, tanto il limite tra passione e speranza è talmente risibile che qualcuno potrebbe lasciarsi convincere che la realtà sia davvero quella descritta da qualche pulpito.
Era una di quelle partite in cui è consentito abusare di quei sostantivi che piacciono tanto ai fans più accaniti: grinta, cuore, animo, coraggio, determinazione, fame, voglia, attributi.
Quando si sta per raschiare il fondo del barile tutto - ma proprio tutto - si può dire, si può fare e - siamo comprensivi - si può anche perdonare. In fondo, però, tutti sanno che è solo una partita di pallacanestro, ossia 40 minuti in cui si affrontano due squadre, dieci uomini per volta. E' lo Sport (quello con la S maiuscola): ci si emoziona e si fanno sacrifici per questo (o no?)... solo per una maglia, solo per una partita.
Spesso vince il più forte o il più in forma; altrettanto spesso decide la fortuna, la casualità. E’ una dote che spunta all’improvviso, che fa più grande quello che di grande si ha dentro e che fa pendere la bilancia dalla tua parte.
Mesi e mesi trascorsi a crederci, a parlare, a fermarsi e ripartire, a sfogarsi; un minuto per passare dallo sconforto più terribile alla gioia più sfrenata. La sirena del 40' è un tuono che ti ridesta. Solo allora capisci cosa è accaduto. La dea bendata ha fatto il miracolo: Latina, quasi inarrestabile per lunghi frangenti, improvvisamente aveva cominciato a sbagliare tutto ed il contrario di tutto. Brindisi, che era sotto in tutti i sensi a pochi minuti dalla fine, si è avvicinata a grandi passi.
Poi un uomo con pochi capelli venuto dal lontano Uruguay ha fatto la cosa più immensa che si può (e chissenefrega se non si può dire... tanto rende l'idea). Una corsa a perdifiato, lo sguardo fisso verso il canestro, le ginocchia che si flettono, le caviglie che ti lanciano in alto, le mani che si alzano, la palla che parte e che termina la sua corsa posandosi all'interno dell'anello. La retina che si allarga dolcemente. La fine della parabola di una sfera arancione è la molla per 6.000 braccia che si alzano.
E' così che Alejandro Muro ha regalato altri cinque minuti di pura passione. Giusto per assaporare meglio la gioia della vittoria. Si, perchè probabilmente l'overtime non l'avremmo perso nemmeno contro la migliore squadra europea.
Ma torniamo un attimo indietro e riviviamo l'atmosfera del PalaPentassuglia. E' quella delle grandi occasioni: automobili parcheggiate alla rinfusa e lontane chilometri dagli ingressi, tribune gremite ben prima dell'orario di inizio del match, ingente spiegamento delle forze dell'ordine fuori e dentro l'impianto.
Non è certo l'atmosfera della mitica serie A degli anni '80; si avvicina, però, a quell'enorme entusiasmo vissuto con la "semplice" B2 degli anni '90 o con lo storica partita della Nazionale di Carlton Myers. Certamente è un buon viatico per le soddisfazioni che speriamo di toglierci in questa fine di decennio.
La tensione è palpabile ed il folto pubblico la stempera con cori e canti che si alzano addirittura due ore prima dell'ingresso delle squadre.
Quando gli atleti del Latina mettono piede sul parquet di contrada Masseriola, si scatena il lancio di innumerevoli rotoli di carta igienica. L'apoteosi arriva quando i beniamini di casa lasciano il tunnel: le tribune si colorano di biancazzurro ed i 3000 urli diventano una sola, incredibile, ovazione.
Arriva finalmente la gara.
Brindisi parte con Parente, Cardinali, Muro, Feliciangeli Prelazzi; Latina risponde con Rabaglietti, Pilotti, Ochoa, Quaroni e Mocavero. Nonostante che Latina vada sopra per 2-3, Brindisi ha un buon avvio e dopo 3' conduce 7-3 con un ottimo gioco sotto le plance ed una bomba di Muro.
Per i successivi due minuti hanno la meglio le difese, davvero molto determinate, ed entrambe le squadre non violano la retina. A cavallo di metà periodo ci pensa Ochoa ad interrompere il digiuno. Replica Feliciangeli (che poco dopo verrà chiamato in panchina gravato di due falli). Nella fase finale del tempo domina Quaroni che realizza tre bombe consecutive: la prima porta Latina a stretto contatto (9-8); con la seconda, a 1'22, impatta; con la terza, a fil di sirena, regala il primo vantaggio agli ospiti (15-16).
Al rientro in campo Zaccariello e Ochoa puniscono la zona pugliese portando Latina a +5 (15-20); Brindisi si rifà sotto con Li Vecchi e Plateo (19-20) ma Ochoa, con due canestri consecutivi da sotto, ristabilisce cinque punti di distacco (19-24). Perdichizzi chiama timeout ma la sua squadra rimane a zona e Rabaglietti mette dentro la 5^ bomba pontina (19-27 a 4'40'' dal riposo lungo).
Capitan Parente suona la carica con una tripla frontale, poi gli animi si surriscaldano per un brutto fallo volontario di Svoboda su Cardinali. Se ne avvantaggia Brindisi che con i liberi di Cardinali e poi di Li Vecchi si porta a -2 (25-27).
Ma è un fuoco di paglia perchè Latina, quasi imperturbabile, ricomincia a marciare approfittando della defaillance difensiva dei padroni di casa opera un parziale di 10-0 (24-37). Nel frattempo Feliciangeli commette il suo terzo fallo. Ultimi scampoli di periodo in favore di Brindisi che riesce a ridurre parzialmente il distacco fino al 28-37 di metà gara.
Il terzo quarto si apre con il quarto fallo di Feliciangeli e con una schiacciata di Bisconti a cui risponde Li Vecchi da tre punti (31-39). Qui viene fuori la Brindisi che ti aspetti: difesa alla morte, attacco preciso e Latina va in crisi : 6 punti di Muro e due liberi di Plateo riaccendono la speranza e l'ardore del pubblico (39-41). Poi un sottomano di Prelazzi, a metà periodo, regala la parità (41-41). Ochoa, a 4'23' sveglia Latina ma Muro e Li Vecchi, con due canestri consecutivi da tre punti danno a Brindisi il 47-43.
I pontini, comunque, non sono domi ed in meno di un minuto si riportano in vantaggio con due triple consecutive di Svoboda (47-49). Prima della fine del tempo gli ospiti allungano ancora con Bisconti e Rabaglietti (47-54) e solo a fil di sirena Parente spezza il break laziale riducendo le distanze a -5 (49-54).
Gli ultimi dieci minuti si vivono con il fiato sospeso: Ochoa e Parente realizzano dalla lunga distanza, poi Latina allunga a +10 con Mocavero e Rabaglietti (da 3). A 7' 10'' Perdichizzi chiama timeout e rimette in campo Muro (invocato a gran voce dal pubblico).
Li Vecchi accorcia a -7 poi Brindisi regala quattro possessi consecuti in attacco agli avversari e Rabaglietti, poco prima di metà periodo, fa + 9 (55-64). Altro time out di Perdichizzi a 3'33'' dalla fine con il punteggio di 57-64. Un tiro di Rabaglietti danza sull'anello e va fuori permettendo a Muro, in contropiede, di portare Brindisi a -6, ma sull'azione successiva Mocavero prende un rimbalzo offensivo provoca il quinto falli di Prelazzi e porta Latina sul 59-67 a 2'25'' dal termine.
A Brindisi non resta che commettere fallo e sperare nei canestri da fuori: gli va bene con Parente (64-68) ed ancora di più con Muro che a 40'' dal termine realizza il canestro del 67-70. Latina sbaglia pressochè tutto dalla lunetta e prima Feliciangeli fa -2 (69-71), poi Li Vecchi, a 11'' ha i due tiri liberi della parità. Il primo lo sbaglia, il secondo va dentro (70-71). Subito fallo ed in luetta ci va Svoboda che fa 2/2 (70-73). Palla a Muro che pareggia (73-73) e porta Brindisi al supplementare.
Sempre una bomba dell'indemoniato Muro, dopo il canestro di Zaccariello, regala il vantaggio al Brindisi (76-75). Poi una girandola di emozioni. Latina opera il minibreak di 4-0 a cui risponde Brindisi con un perentorio 5-0 (81-80).
Dopo due liberi di Bisconti, Muro subisce due falli e dalla lunetta è infallibile: il suo 4/4 fa segnare al tabellone 85-82 quando manca un minuto preciso al termine dell'overtime. Quando Cardinali, a 33'' realizza da tre punti il PalaPentassuglia esplode: finalmente è successo!!!
La sirena arriva sul 92-87. Dal PalaPentassuglia si alza il liberatorio "Venezia stiamo arrivando".
Ore.Pi.
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