Calcio » 13/01/2008
CND: Venosa-Brindisi=1-1
H. Venosa: Castelgrande, Giunta, Tranchino, Carlino, Musco, Conte, Papagni, Malagnino, Ciocia, Baratto (52' Grasso), Livieri (52' Branicki). A disposizione: Annunziata, Nano, Persichino, Vitale, Manfredi. Allenatore: Di Pasquale
Brindisi 1912: Ferla, Colella, Donvito, Kettlund, Zangla (84' Pesce Rojas), Corazzini, Lenti, Fiore (88' Caputo), Picci, De Palma (78' Barca), Sifonetti. A disp.: Iofrida, Papa, Blasi, Greco. All. Silva
Arbitro: D’Angelo (Ascoli Piceno)
Assistenti: Bonifazi (Fermo) e Ferranti (Ascoli Piceno)
Reti: 65' De Palma, 79' Ciocia
Espulsi:
Ammoniti: Donvito, Malagnino, Musco, Caputo
Recupero: 1', 5’
Secondo pareggio consecutivo del Brindisi 1912. Dopo le benauguranti vittorie esterne di fine 2007, l'anno nuovo non è cominciato sotto una buona stella. Alla battuta d'arresto interna subita per mano del Francavilla in Sinni, fa eco il pareggio di Venosa, ottenuto dopo essere passati in vantaggio a meno di mezz'ora dalla fine.
A pesare sul risultato finale non è tanto la rete dei padroni di casa, quanto l'incredibile sterilità offensiva degli uomini di Silva. Verrebbe da dire che se il Brindisi avesse finalizzato un decimo dell'enorme mole di gioco prodotta il campionato sarebbe già chiuso da tempo con i Barretta già all'opera per allestire la compagine per la C2. Ma cosi non è ed anche la 20^ giornata di campionato attesta che il Brindisi si allontana sempre più dalla possibilità di agganciare le squadre di vertice.
Ancora in attesa dei transfert per perfezionare il tesseramento dei sudamericani Bahia e Milozzi, il Brindisi 1912 si presenta a Venosa senza Di Giulio (risentimento muscolare) e Menga (squalificato).
Silva ne approfitta per variare lo sterile modulo tattico dell'ultima partita casalinga. L'unico reparto invariato resta la difesa (con Colella, Don Vito, Zangla e Corazzini) mentre notevoli variazioni vengono apportate a centrocampo, dove operano Kettlund, Lenti, Fiore e Sifonetti ed in attacco Picci affianca De Palma.
Il Venosa di Di Pasquale lascia in panchina lo spauracchio Branicki ma mette ugualmente in campo una formazione veloce e ficcante, capace di rintuzzare con efficacia gli attacchi degli avversari ed apportare pericoli in fase offensiva.
Palla al centro e le due squadre cominciano a darsi battaglia senza esclusione di colpi (sportivamente parlando). La gara entra subito nel vivo con entrambe le compagini protese ad imporre il proprio gioco. Nei primi cinque minuti di gioco si contano ben tre occasioni da rete, una per i calciatori della città di Orazio (una conclusione di Carlino che lambisce il palo alla destra di Ferla) e due per i biancazzurri ospiti (Picci e Fiore).
Il Brindisi mette in mostra le sue grosse individualità mentre il Venosa risponde con un'ottima organizzazione di gioco. Con il passare dei minuti gli ospiti prendono in mano le redini dell'incontro: facendo leva sulla classe di Fiore, Kettlund, Sifonetti e De Palma il Brindisi riesce a confezionare diverse azioni pericolose. Per larghi tratti della prima frazione il Venosa è costretto a subire l'intraprendenza degli avversari e si affida, esclusivamente, a veloci ripartenze imperniate sull'agonoismo e sulla buona tecnica di Malagnino e Ciocia.
Per il Brindisi ci provano a più riprese Sifonetti, Picci e De Palma ma le reti rimangono inviolate fino al riposo.
Al rientro in campo è tutta un'altra gara. Il Venosa comincia a premere e si insedia nella metà campo del Brindisi. De Pasquale avverte la situazione di difficoltà degli avversari e preme sull'acceleratore inserendo Branicki e Grasso. Le sostituzioni hanno però l'effetto contrario a quello sperato dal tecnico lucano perchè il Brindisi tira fuori l'orgoglio e tutte le sue risorse. Kettlund sale in cattedra e registra la squadra con l'ausilio del bravissimo Lenti (oscuro ma importantissimo il suo lavoro) e dagli effervescenti Sifonetti e De Palma. Ed è proprio quest'ultimo, sugli sviluppi di un'azione insistita degli uomini con la V sul petto, arpiglia il pallone dopo un rimpallo, punta il portiere, lo salta e deposita in rete per il vantaggio biancazzurro.
Il Venosa ha un sussulto d'orgoglio e tenta di buttarsi in attacco. I lucani battono a rete con Branicki ma la sfera termina a lato. Proprio quando le velleità del Venosa sembrano domate, i gialloverdi pervengono al pareggio grazie ad una fiammata di Ciocia che indirizza a rete un destro imparabile per Ferla.
Sulle ali dell'entusiasmo il Venosa continua a spingere ed all'87' è solo la bravura di Ferla, autore di un doppio intervento prodigioso e spettacolare, a negare il raddoppio ai padroni di casa. Lo stesso estremo difensore del Brindisi (uno più forti portieri biancazzurri degli ultimi 10 anni) è attento e provvidenziale nell'uscita sui piedi di Ciocia proiettato a rete.
Finisce 1-1 con tanto rammarico anche perchè in classifica continuano gli alti e bassi delle squadre di vertice. |