Calcio » 26/04/2004

Chi C1 crede davvero?

Ha dell’incredibile sentire e leggere alcune delle reazioni seguite alla sconfitta del Brindisi Calcio a Nocera.
Parte della tifoseria e della stampa (soprattutto quella su internet) ha abbandonato repentinamente la linea di sostegno a giocatori, tecnici e società sostituendola con un incomprensibile “je accuse”.
Brundisium.net, come ha fatto la tifoseria organizzata e chi ha davvero a cuore le sorti del calcio brindisino, ha sempre esaltato il comportamento dei “gladiatori” biancazzurri. Lo abbiamo fatto indipendentemente dai risultati ottenuti e continueremo a farlo sostenendo il Brindisi Calcio in tutto e per tutto.
La nostra linea non ha comunque sacrificato lo spirito critico che è stato diretto all’analisi tecnico-tattica della singola gara oppure verso gli atteggiamenti dilatori ed inopportuni di qualche personaggio.
Siamo convinti che quella attuale, comunque vada a finire, sia una stagione memorabile e davvero eccezionale: i giocatori e l’attuale dirigenza hanno profuso uno sforzo straordinario (e non solo nel vero senso della parola). Tanto straordinario da non essere compreso da chi dimentica che i calciatori hanno ricevuto esclusivamente le briciole di quanto pattuito ad inizio stagione (e qualcuno ci ha anche rimesso di tasca propria) e che sono stati buggerati da chi ha continuato ad ostentare tranquillità, nonostante una situazione drammatica (finanziariamente parlando).
E peggio dei calciatori -non bisogna mai dimenticarlo- stanno un centinaio di operai della Bti, vittime dello stesso perverso sistema economico.
Ci chiediamo a cosa serve criticare la “bandiera” Francioso per non essere stato presente a Nocera (come se le criticità economiche fossero risolte e non comportasse sacrifici portare un altro uomo in ritiro).
Ci chiediamo a cosa serve aggredire verbalmente un signor giocatore e uomo come Roberto Taurino (come se questi non si fosse mai immolato per la causa giocando con una caviglia in disordine o con la spalla fratturata).
Ci chiediamo a cosa serve adombrare dubbi sul comportamento e sulla professionalità dei componenti della squadra (come se fosse assennato supporre che di colpo i giocatori abbiano volontariamente deciso di mollare tutto ad un passo dal traguardo).
Ma ci chiediamo (e chiediamo, soprattutto, agli artefici di certe “uscite”) se, dopo mesi e mesi di travaglio,
- sia logico mettere in discussione impegno, professionalità e attaccamento a causa di "una sola" partita persa (seppur malamente e nettamente dal punto di vista del gioco);
- sia opportuno lasciarsi andare a considerazioni e sfoghi capaci di minare la grande forza del Brindisi di quest’anno: il tacito patto di ferro tra giocatori e tifosi.
Crediamo che tutto questo sia falso e deleterio.
Lo affermiamo a chiare lettere affinché giunga a tutti e soprattutto a coloro che, magari senza saperlo, rivestono il ruolo di opinion leader.
Sappiamo benissimo quanto la coerenza sia merce rara. Ma ci sembra fuori da ogni logica criticare adesso chi veniva osannato il giorno precedente.
Ci pare ragionevole manifestare il dubbio che le “belle parole” dei giorni passati non provenissero dal cuore né dal cervello ma solo dall’opportunismo di chi non C1 crede davvero.

OrePi