Calcio » 16/09/2007

CND: Brindisi 1912-Venosa=2-1

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Brindisi 1912: Ioffrida, Colella G., Barca, Frascaro, Ruggiero, Corazzini, Fiore (54’ Menga), De Leonardis, Pagano (75’ Picci), De Palma, Blasi (45’ Greco). A disposizione: Ferla, Di Giorgio, Pessia, Menga, Picci, Greco G., Lisi. All.: Giugno
Venosa: Curci, Giunta, Trampino, Musco, Carlino, Conte, Mirabile, Livieri, Branicki, Malagnino (85’ Santuozzo), Ciocia (38' Cozzolino). A disposizione: Castelgrande, Scaraggi, Grasso, D'Andrea, Persichino. All: Di Pasquale
Arbitro: Martino (Torre Annunziata)
Assistenti: Grimaldi e Potolicchio (Salerno)
Reti: 9' Fiore, 24' De Palma, 61’ Branicki
Espulsi:
Ammoniti: Musco (V), Frascaro (B), Fiore (B), Branicki (V), Picci (B),
Recupero: 3’, 4’

Il Brindisi riscatta prestazione di Francavilla sul Sinni e torna alla vittoria. Lo fa davanti al pubblico amico al termine di una settimana in cui la dirigenza e la tifoseria avevano richiesto con forza un maggiore impegno della squadra.
Gli uomini di Giugno non deludono, scendendo sul terreno di gioco con grande convinzione ed mostrando un temperamento combattivo come rare volte si è visto al Fanuzzi negli ultimi tempi. La classe di uomini come Fiore, Corazzino, De Leonardis, Pagano e De Palma fa poi il resto, consentendo ai biancazzurri di mettere a segno due reti in meno di mezz’ora di gioco.
Ma nei primi 45’ minuti non ci sono solo le reti di Fiore (ottima deviazione su calcio di punizione battuto da De Leonardis) e di De Palma (che deposita in rete dopo aver messo a sedere il portiere Curci) ma anche tante azioni di rete, frutto di una pressione intensa e costante. Pagano, alla ricerca della prima marcatura in campionato, ha poca fortuna altrimenti il risultato a metà incontro avrebbe assunto consistenza imbarazzante per i malcapitati ospiti.
Una sola squadra in campo, insomma. Gran merito della “rinascita” delle V biancazzurre, oltre alla bontà del modulo ridisegnato da Mister Giugno (il classico “albero di natale” - 4-3-2-1) va dato anche ai nuovi innesti, i brindisini Barca, Frascaro e Blasi (poi sostituito da Greco), che, se da un lato hanno permesso di tirare il fiato a titolari del calibro di Menga, dall’altro hanno buttato in campo quel pizzico di orgoglio, gioventù ed attaccamento alla maglia che non poteva che produrre effetti positivi.
Nella ripresa, dopo un avvio promettente – quasi a ribadire lo strapotere del primo tempo- , il Brindisi cala. Accade che, dopo la rete del Venosa, giunta sugli sviluppi di un calcio da fermo al primo affondo dei lucani, i biancazzurri si lasciano sopraffare dalla paura mentre gli ospiti, rianimati dalla marcatura, cominciano a prendere coraggio. E così, dopo altre occasioni da rete sprecate dagli avanti locali, il pubblico è costretto ad incrociare le dita fino al 94’ nella speranza di non assistere all’ennesima beffa per i colori biancazzurri.
Tutto ciò, per fortuna, non accade ed il Brindisi può festeggiare il secondo successo stagionale.
E’ già qualcosa in attesa che la squadra assuma padronanza del campo e quella fisionomia di gioco che le consenta di esprimere al massimo le proprio potenzialità. Con tutto il rispetto per compagini come il Venosa, il Brindisi non può soffrire così tanto davanti al proprio pubblico. Il gioco c’è, è necessario che vi sia continuità e capacità di capitalizzare la grossa mole di gioco prodotta. Bisogna fare presto anche perché gli scontri importanti sono alle porte. A cominciare da quello di domenica prossima, ad Ischia.

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