Calcio » 19/08/2007

Coppa Italia: Brindisi 1912-Bitonto=2-1

Brindisi 1912: Ferla, Colella G., Santoro (53'Di Giorgio), Menga, Ruggiero, Corazzini, Blasi, De Leonardis, Pagano (57' Frascaro), De Palma, Sifonetti (70' Pessia). A disposizione: Ioffrida, Barca, Piscopo, Greco G. All.: Giugno
Bitonto: Galeano, De Palma, Cantatore, Manzo, Maglione, Marcosano, Modesto, Sanso, Fusco, Buttazoni, Pignatta. A disposizione: Camporeale, Caneiano, Camasta, Falco, Salerno, Potenza, Gallicchio. All: Zunico
Arbitro: Zappatore (Taranto)
Assistenti: Russo e Palazzo (Taranto)
Reti: 4' Sifonetti, 45+2' Pagano, 46' Gallicchio
Espulsi: De Leonardis e Ruggiero
Recupero: 2', 4'

Pura curiosità. E' ciò che ha spinto oltre 1000 persone a rinunciare ad un pomeriggio di mare e raggiungere lo stadio.
Pura curiosià attorno ad una squadra che definire "nuova" è dire poco. Il Brindisi 1912 versione 2007/2008, infatti, è una realtà completamente diversa da quella che l'ha preceduta: basta stipendiati dal passato glorioso in serie C, no ai giovani segnalati dagli affaristi di società di massima serie, stop alle bombe del calciomercato estivo; quest'anno si è preferito puntare su calciatori di categoria privilegiando il collettivo ai singoli, la Squadra alle primedonne.
Qualcuno ha storto il naso; altri hanno battuto la strada dell'indifferenza; altri ancora hanno gradito, riflettendo sull'andamento della scorsa stagione con eccessivo scialacquamento di denari e speranze e con il Noicattaro promosso in C2 ed il Brindisi ai playoff solo per merito dei giovanissimi.

Pura curiosità dicevamo. Quella di vedere all'opera i calciatori da sostenere per una stagione intera. Quella di cercare di capire che tipo di squadra è il Brindisi 1912 e dove può arrivare in campionato.
Per l'occasione lo sparring partner dei biancazzurri è una di quelle squadre che solo a nominarle cresce il mal di testa: quel Bitonto che appena tre mesi fa è stato capace di ridicolizzare la formazione di Mitri e compagni infligendo una delle sconfitte interne più amare che il Fanuzzi ricordi.
Oggi si è visto subito che le cose sarebbero andate diversamente: e non solo per il preciso bolide di Sifonetti che dopo appena quattro minuti ha portato in vantaggio i padroni di casa.
Il Brindisi ha cominciato di gran lena mostrando buone individualità ed un potenziale di gioco soddisfacente.
Giugno ha impostato il 4-2-3-1 con Ferla in porta, Colella e Santoro sulle fascie difensive, Corazzini e Ruggiero al centro della retroguardia; Menga e De Leonardis prima linea di centrocampo; Blasi, De Palma e Sifonetti a ridosso dell'unica punta Pagano.
Nei primi 30 minuti i biancazzurri hanno mostrato trame di gioco efficaci, tocchi brevi e precisi, spettacolari lanci lunghi a cercare gli attaccanti. E poi tanti piedi buoni - a tratti troppo leziosi - (a cominciare da Pagano, De Leonardis, De Palma e Sifonetti) e grandi lottatori (Menga, Blasi, Colella, Ruggiero e Corazzini). Per finire si è messo in mostra un signor portiere, quel Ferla, classe '87, che strabiliato il pubblico con parate sensazionali.
Una di queste - un doppio intervento sul finire del primo tempo - è degna di nota non solo per l'estrema spettacolarità ma soprattutto perchè ha dato il là al raddoppio di Pagano, servito in contropiede dall'ottimo Sifonetti.
Il secondo tempo, rovinato da un arbitro in evidente carenza di ossigeno, non fa testo. Dopo le espulsioni di Ruggiero e De Leonardis il Brindisi ha pensato al sodo, ossia a raggiungere la vittoria.
Giocare con due uomini in meno ha rappresentato una vera jattura anche perchè Giugno avrebbe avuto altri importanti minuti per rodare i meccanismi di un modulo che ha assoluta necessità di essere ben assimilato per essere interpretato alla perfezione. Il rischio di una cattiva applicazione, come dimostrato in alcuni frangenti di gara, è quello di lasciare troppo spazio all'avversario (soprattutto sulle corsie esterne) oppure di addossare tutto il peso della squadra sui due centrocampisti arretrati (Menga, dopo un ottimo avvio, è calato vistosamente a causa della grande quantità di Km percorsi per "accorciare" la squadra; De Leonardis spesso in ritardo sull'avversario ha dovuto far ricorso alle maniere forti o ad interventi prodigiosi per recuperare la sfera).

Brindisi da rivedere dunque. Ma già così le premesse per un campionato di alto livello ci sono tutte. Se poi Fiore si riuscirà ad inserire al meglio e la rosa di attaccanti sarà ampliata, i biancazzurri non potranno che candidarsi a recitare un ruolo di primo piano assoluto.

Ore. Pi.

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