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CND: Ischia-Brindisi=1-1

Calcio » 31/03/2007

CND: Ischia-Brindisi=1-1

Le immagini dell'incontro di Davide Giardina: clicca qui

Ischia: Mancino, Di Meglio, Acurso, Manzo, Mattera Giu., Esposito, Mattera Gia., Formidabile, Coppola (36' Pescatore), Ciocia, Musella (53' Di Domenico). A disposizione: Marena, Castaldo, Martino, Tessitore, Buono. All. Impagliazzo
Brindisi 1912: Musella, Lorusso, Barca (57' Falconieri), Catalano, Di Pietro, Corazzini (19' Della Bona), Ladogana (80' Romano F.), Rosciglione, Casavecchia, Mitri, Verolino. Luperto, Andrisani, Frascaro, Bartolomucci. All.: Giusto
Arbitro: Ostinelli (Como)
Assistenti: Verrastro e Caivano (Potenza)
Reti: 8' Ciocia, 25' Mattera Giu. (autorete)
Recupero: 0', 3'

Si può effettuare una buona prestazione in casa di una delle compagini più forti del campionato ma nello stesso tempo vedere allontanarsi il treno dell'ultimo obiettivo stagionale, i play-off.
In sintesi è questo il vero risultato di Ischia-Brindisi. I biancazzurri salvano la faccia dopo le ultime deludenti prestazioni ma il risultato pieno continua a non arrivare. Come già accaduto contro tutte le prime della classe (S. Antonio Abate, Aversa e Noicattaro su tutti) Mitri e compagni hanno messo in crisi gli avversari con una condotta di gara orgogliosa e caparbia che ha avuto una sola, grandissima, pecca: non aver capitalizzato le tante occasioni da rete create.
Il ritornello è sempre il solito: "i ragazzi con la V sul petto avrebbero meritato il successo pieno", "il Brindisi è una squadra più forte della compagine isolana". Sempre il solito anche l'accrescimento delle difficoltà in classifica. Oggi, a cinque giornate dal termine del campionato, il 5° posto è a 4 punti di distanza; se si pensa che squadre come Viribus Unitis e Francavilla sono attestate a due soli punti dalla “corazzata” Brindisi, il quadro di un campionato fallimentare non è più solo uno spettro.
Se qualche giornata fa, i progressi mostrati contro Aversa e Noicattaro avevano regalato la speranza che tutto potesse ancora accadere, oggi il piacere di una buona prestazione non può soppiantare la delusione di aver definitavamente constatato la realtà: il Noicattaro in cui "gigioneggia" lo "scarto" Zotti ha 10 punti in più!!!.

La gara.
Giusto ripropone gli undici uomini che avevano dato filo da torcere alla capolista Noicattaro: il 4-4-2 con Musella in porta, Lorusso e Barca esterni di difesa, Catalano, Corazzini al centro della linea difensiva, Ladogana, Di Pietro, Rosciglione e Casavecchia a centrocampo, Mitri e Verolino di punta. Modulo speculare per Impagliazzo che però deve fare a meno di Vincenzo Capuozzo, espulso nel derby contro la Turris e squalificato.
Il Brindisi, sin dall’avvio, sembra un'altra squadra rispetto alle ultime esibizioni. Logico pensare che i giocatori biancazzurri trovino stimoli solo se opposti a squadre di alta classifica mentre con le “piccole” faticano a trovare concentrazione. In effetti al cospetto dell’Ischia non difettano grinta e determinazione e la manovra appare tonica e veloce come non mai. I padroni di casa restano come basiti e devono ringraziare esclusivamente l’imprecisione di Verolino (debole il suo passaggio per Casavecchia involatosi nei pressi della porta) e l’indecisione di Ladogana (che spreca davanti alla porta difesa da Mancino). Ma, come spesso avviene nel calcio, la squadra che soffre va in gol al primo affondo. All’8’ minuto accade che Mattera fa quel che vuole sulla fascia, crossi al centro e che Ciocia si esibisca in una girata spettacolare che fa spedisce il pallone alle spalle del sorpreso Musella.
Il Brindisi si demoralizza ed osserva una fase di stanca; l’Ischia si galvanizza e sfiora la seconda rete con Coppola, il cui tiro è fermato dal portiere brindisino Musella. Scampato il pericolo, il Brindisi si scuote, trascianato da Di Pietro e Rosciglione (abilissimi a spezzare le trame dei padroni di casa ed altrettanto bravi ad impostare) e dai mobilissimi Mitri e Verolino. Proprio dai piedi di Mitri parte la palla per la rete di Verolino ma l’arbitro annulla per sospetto fuorigioco.
Ma l’Ischia è in affanno e lo dimostra Mattera Giuseppe che spedisce la palla nella propria rete dopo una veemente incursione degli avanti biancazzurri.
Il Brindisi continua ad attaccare e Mitri colpisce la traversa con un gran fendente da fuori area. All’Ischia non rimane che agire di rimessa. Ciocia ha la palla del raddoppio ma non la sfrutta mentre, dall’altro lato Verolino è una minaccia costante per tutta la difesa gialloblu’.
In apertura di ripresa, dopo qualche avviso di battaglia (con il Brindisi vicino alla rete con una veloce azione di Mitri e Verolino), le due squadre si affrontano prevalentemente a centrocampo anche se gli ospiti danno l’impressione di avere maggiori chance di successo. Il ritmo scende ed al 16’ Impagliazzo "spariglia" le carte inserendo il centrocampista Di Domenico per la punta Coppola.
Ma è, ancora il Brindisi, a menare le danze anche perché Giusto risponde inserendo la punta Falconieri per Barca, con contestuale spostamento di Casavecchia sulla linea difensiva. I biancazzurri arrivano facilmente in area di rigore ma mostrano il solito difetto di tutta la stagione: non saper finalizzare la mole di gioco prodotta. Il Brindisi insiste alla ricerca del colpo del Ko e l’Ischia è chiusa nella propria metà campo, come se giocasse in trasferta o al cospetto di una squadra di classifica migliore della propria.
Catalano, di testa, appoggia tra le braccia del portiere un preciso traversone di Di Pietro (che forse avrebbe fatto meglio a cercare la fortuna personale).
Gli adriatici ci provano fino alla fine inserendo il nuovo acquisto Romano. L’ex centrocampista del Matera si rende pericoloso due volte: nella seconda circostanza dribbla anche il portiere che riesce a rinvenire giusto per sporcare il cross e togliere l'occasione d'ora per Verolino.
A due minuti dalla fine ci tenta Mitri ma non è giornata. Come dall’inizio dell’anno, peraltro. Il Brindisi non sa vincere pur dimostrandosi più forte delle squadre che sicuramente disputeranno i play-off. Non è un difetto di impegno: la squadra è sprecona, tanto sprecona, anche quando esprime forza, volontà e determinazione. La sfortuna non può che essere una delle parziali risposte. Ma c’è dell’altro. Incapacità degli attaccanti a far gol? Sicuramente; Incapacità della difesa a non subire reti? Sicuramente!
Basta questo per correre ai ripari per la prossima ragione. Ma se c'è ancora dell'altro bisogna saperlo subito per prendere immediatamente le contromosse che saranno utili per tornare tra i professionisti del calcio.





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