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Europei di Atletica. Mimmo Caliandro è Oro sui 3.000m.

Altri » 05/03/2007

Europei di Atletica. Mimmo Caliandro è Oro sui 3.000m.



E’ stata una grandissima vittoria quella di Cosimo “Mimmo” Caliandro a Birmingham. La National Arena era colma con tanti inglesi sugli spalti ma anche europei di ogni nazione.
Non c’erano biglietti, “Sold Out” al botteghino, significa quasi 5.000 spettatori che assistono a gare di Atletica Leggera, quella pura, fatta di salti, lanci, sprint e di volate mozzafiato. Volate regali, come lo è stata quella di Mimmo (per tutti) Caliandro, vincitore contro i pronostici, nonostante avesse l’8° tempo tra gli iscritti e dopo le batterie di venerdì aveva solo il 7° tempo tra i qualificati in Finale.

Mimmo Caliandro sabato mattina era tranquillo, nonostante i suoi 24 anni (25 il prossimo 11 marzo) è talento di razza pura che ha già gareggiato in tutti i continenti del mondo, ed ha nel suo palmares da campione il prestigioso oro europeo Juniores a Grosseto nel 2001.

Sabato ha pranzato con tutta la squadra, e nella hall del Jury Inn Hotel aspettava i suoi amici, sbarcati a Stansted abbracciata dal sole insolito e capeggiati da un ragazzo francavillese, Christian Resta suo coetaneo (nella foto insieme a lui con la medaglia), con il quale aveva iniziato a correre sin dalla categoria cadetti. Con Christian l’amicizia è fraterna, basta pensare che Mimmo al suo secondogenito avuto con la moglie Graziella, ne ha proprio dato il nome. Christian aveva un ruolo, portare una bandiera tricolore, che doveva servire per un giro di pista speciale.

La gara è alle 15,40 inglesi, un’ora dopo in Italia, e c’è la diretta su Rai Tre che è per gli italiani, che da troppi anni conoscono l’Atletica in corsa orami solo per la maratona, ma che ha la sua culla proprio nel mezzofondo puro, che regala spettacolo ed emozioni mozzafiato.
Partenza. Mimmo è subito in testa, l’anello dei 200m indoor del National Indoor Arena ha 12 atleti che possono vincere. Conta tanto non sprecare energie fisiche e psicologiche che possono danneggiare la fase finale, quella della volata, lunga o da ultimi 200m che possono dare l’oro. Caliandro fa sfilare l’inglese nel primo giro e poi si mette in testa, guida il gruppo e non si volta spesso (come suo solito), non è sicurezza ma grande concentrazione. Mimmo la gara l’ha registrata nella sua mente, sa che non può sbagliare nulla. Da temere il francese Tahri ha un personale di 7’38”, tempo da élite mondiale, lo spagnolo Espana forte sino all’ultimo metro di volata, il britannico padrone di casa Farah, ed il fortissimo Weidlinger, austriaco che eccelle anche nelle siepi.
Caliandro conduce sino ai 600m, corre in prima corsia e nessuno lo supera. Il ritmo è blando, c’è studio. Il passaggio al primo km è infatti lento, lentissimo, 2’51”. Si prevedono fuochi nel finale. Previsto. Espana prende la testa della gara, ma Caliandro non si scompone, Tahri e Farah corrono al fianco dello spagnolo, in seconda corsia. Farah spinge tre volte Caliandro, gli tocca la schiena. E’ un chiedergli di spostarsi, ma Mimmo non si scompone, il cordolo della pista è sua. E non si innervosisce perché viene toccato. A fine gara chiederà anche “ma chi era che mi toccava?”.
E’ deciso pensa ai giri finali. Ai 2.000m passaggio in 5’36”37 centesimi, sempre con Espana davanti. Caliandro è in mezzo ai 4 uomini, segue e passa in 5’38”. Il ritmo aumenterà, prestissimo. L’intermedio del 2° km è 2’45”, lento lontanissimo dalle capacità di tutti. Si deciderà tutto nel finale. Volata lunga o da ultimi 200m? Accelerano tutti in testa, Espana e Tahri davanti, Weidlinger e Farah dietro. Mimmo guarda le loro schiene e i loro piedi, per l’ultima volta non li vedrà nell’ultimo tratto.
I passi del pugliese in azzurro pesano, le sua caviglie sono piene di forza reattiva. Capisce negli ultimi 2 giri (400m) che deve accelerare il ritmo, si mette davanti, Espana non ci sta e lo contrasta, rimane davanti ma in seconda corsia, Caliandro non ha mai mollato il cordolo della prima corsia, autoritario. Il pubblico applaude, urla, nel passaggio sull’ultima curva c’è l’unico tricolore che sventola con urla di incitamento. Mimmo si mette in testa negli ultimi 200m. Corre la curva senza scomporsi e apre le sue falcate, eleganti ed imperiose.
Tiene nel penultimo rettilineo e imbocca l’ultima curva non cede un centimetro e sono tutti alle sue spalle, ma ad una spanna.
Non si può mollare nulla, entra nell’ultimo rettilineo e vola, vola per alzare le braccia mentre dietro Espana e Thari hanno cercato di allargare le loro traiettorie per superarlo. Mimmo Caliandro alza le braccia, è sempre incollato alla prima corsia, è Oro. Ultimo km di Mimmo Caliandro in 2’24”, con ultimi 200m in 24”. Mondiale.

Dopo l’arrivo mette le mani davanti al viso ed agli occhi. Si stende a terra e copre gli occhi. “Ho pianto” - dirà dopo con sincerità senza alcuna paura – “troppo bello, mi aspettavo di poter arrivare nei primi 5, ho pensato anche alla medaglia al mattino quando mi sono svegliato, la vittoria no! Ma sapevo di non voler sbagliare nulla. Sapete che gare sono queste? Per i malati di cuore, da vivere momento per momento. Negli ultimi 200m non vedevo più nulla, spingevo spingevo e spingevo per arrivare. Poi bellissimo, l’oro per tutti, per la mia Nazionale, per mia moglie Graziella, i miei figli Damiano e Christian e per i miei amici che sono partiti con uno zaino solo per fare il tifo per me. Non potevo deluderli!”

La bandiera vola sulla tribuna da Christian, Mino, Nicola e Dario va verso il parterre, per Mimmo, che corre felice, i fotografi chiedono che rallenti, non riescono a riprenderlo corre ancora troppo veloce.
Il pubblico applaude ha visto una grande gara spettacolo. Entusiasmo a mille per tutti gli atleti azzurri, per la stampa italiana per i pochi tifosi azzurri. Era dal 1992 che un italiano non vinceva un oro nel mezzofondo. Una vita, in cui l’Africa ha dominato dagli 800m ai 10.000m, compresi tutti coloro che sono di nazionalità francese o inglese.
La giornata si chiude con l’Inno di Mameli per Caliandro. Nello stadio riprese in primo piano per Mimmo come nelle dirette ancora in corso su Eurosport. Mimmo canta, e sente come tutto il National Inn Arena le voci di 5 amici abbracciati che urlano per non emozionarsi… sino all’ultimo verso, “Italia chiamò”. Sugli spalti tutti gli stranieri applaudono gli italiani che hanno contato su ogni nota tutto l’Inno.
In serata tutta la squadra e i tecnici. I dirigenti FIDAL chiaramente confessano ai francavillesi (residenti sparsi come tanti in giro per l’Italia): “eravate bellissimi, le vostre voci, un coro si sentiva e tutti vi guardavano”. Sì, perché Mimmo ha risposto alla chiamata, ed ha regalato una grande giornate e vittoria.

Mimmo Caliandro viene dal sud Italia, il nostro mezzogiorno, è cresciuto nel quartiere denominato “zona 167” di Francavilla Fontana ha seguito le tracce di corsa che Piero Incalza ha fatto diventare cultura ed educazione. E’ storia di educazione fisica prima, ma poi anche sociale. Dopo Giacomo Leone nel 1996 con la vittoria a New York, ecco un’altra vittoria stratosferica.
Con Ottavio Andriani e Giacomo, Mimmo si ritrova, quando non ci sono raduni davanti alla vecchia cappella della Chiesa di S.Lorenzo, e corre in mezzo alle campagne. Conoscono dei percorsi noti solo ai contadini, coloro che vivono lavorando sulle ginocchia per decenni.
Il finanziere Mimmo, i poliziotti Giacomo e Ottavio sono ragazzi semplici e normali, hanno studiato ed hanno corso. Girano il mondo non per turismo ma per correre, tante volte da soli, ulteriore elemento che evidenzia la grande forza morale. Vedersi è stimolo per cercare sempre di migliorare, fattore psicologico molto forte che ha impresso in tutti Giacomo Leone, 35enne che da sempre insegna a tutti che non ci sono scuse, “se si corre si deve solo lavorare seriamente, senza scuse e senza saltare allenamenti, accettando le sconfitte per avere poi le vittorie. Niente scuse”.





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