Basket » 22/11/2006
Esposito, Sconocchini, sarà vero? di Paolo Lonati
Sarà tutto vero? C’è un reale ballottaggio e di conseguenza interessamento della New Basket Brindisi per l’ex NBA Enzino Esposito e l’ex ala della Virtus Bologna, l’olimpionico Hugo Sconochini?
I bene informati giurano che il patron Massimo Ferrarese voglia fare le cose in grande e quindi pare sia stato dato il via al ds Giovanni Rubino di attivare le trattative con i due procuratori per valutare i modi e i metodi per far arrivare uno dei due in B/1 a Brindisi.
Enzino Esposito in questa stagione aveva cominciato dalla Sicilia, da quella Capo d’Orlando terra adottiva di Fantozzi, ma poi le schermaglie da spogliatoio con coach Perdichizzi hanno sancito in anticipo l’addio. Ora Esposito è in America, la sua America, incontrata dieci anni fa con la firma del contratto per la franchigia NBA dei Toronto Raptors. Ma dopo 30 partite di professionismo americano abbandonò per trovare altri lidi. Oggi gioca nella seconda lega americana, la CBA, con un contratto a gettone: un ottima soluzione per l’ormai 38enne ex Caserta e Fortitudo.
Hugo Sconochini, classe 1971, invece è fermo dall’inizio della stagione. Non ha trovato altri contratti allettanti il “condor”, soprannominato così da tutti nel mondo basket. Sconochini ha iniziato in Italia la sua scalata al successo: da Reggio Calabria comincia il giro. I maggiori successi con la Virtus Bologna, poi Milano e infine Roma, dove gioca da cambio nella Lottomatica di Pesic sino alla passata stagione, ma la soddisfazione maggiore è stato vincere il titolo olimpico con la sua nazionale argentina nell’ultima Olimpiade di Atene nel 2004.
Due cestisti di valore, magari non più lucidi e scattanti come li si ricorda negli annali del basket, ma decisamente conformi al valore dell’attuale B/1, indubbiamente scesa rispetto alla passata stagione.
Le ipotesi però sembrano un po’ distorcere l’idea che si ha della squadra brindisina e delle scelte tipiche della mente di Toni Trullo. Infatti, l’unica accezione che si può addurre è di tipo tecnico.
La società brindisina ha le spalle forti dal punto di vista economico e una grande pretesa da parte dei due procuratori non spaventerebbe certo l’industriale Massimo Ferrarese, il quale in questi anni ha anche creato, tramite i suoi contatti, l’entusiasmo e le vittorie , un indotto verso la squadra che non ha nulla da invidiare ad altre realtà più grandi.
A Brindisi, oltre al presidente dell’Assindustria provinciale, Massimo Ferrarese, si sono avvicinate le aziende del territorio regionale (vedi Soavegel, Tenute Carrisi ed in ultimo Banca Popolare di Bari), ma anche le multinazionali dell’energia che lavorano sul territorio brindisino (Enel ed Edipower). Un passo decisivo se si vuol proseguire nella scalata alla massima serie, come insegnano anche le grandi capitali del basket (Roma ha il sostegno di Capitalia, Milano di Armani). Dunque la pecunia richiesta dalle due stelle non preoccupa.
Certo è che con l’arrivo di uno dei due a lasciare Brindisi, al rientro di Li Vecchi, sarà un over, proprio perché sia Esposito che Sconochini hanno superato la soglia di età per esser considerati senior. E poi i due non sono propriamente delle ali da occupare anche il ruolo di 4. Sconochini potrebbe adattarsi al ruolo in attesa di Li Vecchi, ma è certo che chi arriverà, sarà impiegato da esterno.
Purtroppo dovendo fare un previsione, premettendo che non crediamo che questa trattativa sia reale per le scelte a cui dovrebbe esser costretto coach Trullo, il primo a esser costretto al taglio o a fare turn over sarebbe il capitano Pippo Cattabiani, essendo un over e per di più ala. Infatti, gli altri due over sono Li Vecchi e Camata, entrambi intoccabili o per qualità o per il ruolo perchè entrambi nel reparto lunghi, settore in cui Brindisi per ora è carente di numeri. Tagliare il capitano è una scelta al quanto surreale ad oggi, ma lo sport ci ha abituato ad ogni soluzione.
PALESTRINA - Venendo alla partita di domenica, si deve segnalare l’infastidita reazione della tifoseria brindisina ai commenti poco sportivi del prossimo avversario: i laziale del Palestrina. Infatti, secondo le fonti societarie laziali, Brindisi con il suo “pianto greco” sull’arbitraggio in terra campana di domenica scorsa, potrebbe favorire una “sudditanza psicologica” (che con tutto rispetto e con sincerità ne abbiano sentito parlare solo nel mondo calcistico di Moggi e compagni e lì dovrà rimanere) a proprio favore nei prossimi arbitri. Brindisi, per bocca anche del ds Giovanni Rubino, ha dichiarato il proprio malumore su un arbitraggio mediocre, ma escludendo altri tipi di implicazioni. La colpa non è stata data ad alcun soggetto, se non in un squadra ancora in crescita e assestamento. È emblematico il parziale dell’ultimo quarto contro Sant’Antimo per dimostrare la soprascritta tesi.
Nessuna malvagità si spera. Sicuramente Palestrina sta solo recitando il proprio ruolo di avversaria che arriverà a Brindisi nell’ostilità, prettamente sportiva, del palaPentassuglia contro una big del campionato che, roster a confronto, è nettamente superiore alle qualità del team di coach Polidori. Certo è che la sfida contro i laziali ha di suo i contorni di un sfida ardente: nella squadra laziale militano l’ex Paolo Giuliani (svegliatosi dal torpore solo domenica scorsa dopo sette domeniche da incubo), Massimo Di Lembo, di cui tutti ricorderanno il dietro front tre stagioni fa in B/2, e Andrea Sperduto, contestato quando giocava a Teramo e ex genero di coach Vandoni, che a Brindisi ha lasciato pochi estimatori. Sicuro è che in caso di sconfitta, secondo pronostico, Palestrina dovrebbe trovare poi altri alibi che mettere le mani avanti verso la direzione arbitrale, che anche se fosse mediocre non potrebbe mai comportare da sola la sconfitta di una squadra.
Facile sparare sulla croce rossa.
Paolo Lonati
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