Basket » 31/10/2006

B2 Masch.: IGE Ostuni-Canicatti=61-71

Partita non esaltante, brutta dal punto di vista dell’Ostuni, probabilmente entusiasmante dal punto di vista del Canicatti’, che sembra squadra corsara, avendo realizzato i suoi 4 punti fuori casa. I siciliani avevano preparato la partita bloccando gli esterni dell’Ostuni, francobollando Parisi e Sarli, quando questi è entrato nella gara dopo l’avvio affrontato con il quintetto Parisi, Nobile, Milone, Di Santo e Maddaloni.
Difesa stretta e "mani addosso", come si deve fare quando le tue chance te le giochi tutte sull’agonismo e la difesa. Di Santo e compagni sembrano frastornati, non si riesce a tirare, non si arriva sotto canestro. Un parziale iniziale di 1 a 9, avendo realizzato un solo tiro libero con Maddaloni. Quando Ostuni raggiunge quota 7, tale punteggio è frutto di soli tiri dalla lunetta.

Ipotizzare che la Ital Green Energy sia entrata in campo molle e sicura di fare un sol boccone del Canicattì può essere plausibile ancorchè non giustificabile per l’esperienza degli uomini di Putignano, il quale aveva predicato per tutta la settimana che ci si sarebbe trovati di fronte una squadra difficile e poco decifrabile.

Qundi? Quindi tutto è andato storto e anche questa volta, dopo Molfetta si è concesso un break enorme, in un periodo limitato della partita, impossibile da colmare.

Succede probabilmente che ci si suicida e mentre si compie questo insano gesto non si ha la forza di reagire. Quando la frittata è ormai fatta, si ritorna in sé e ogni sforzo per riparare è ormai vano. La partita con il Canicattì è la versione ancora più brutta della partita con il Molfetta.

Concentrazione dall’inizio alla fine; difesa strenua, come ai bei tempi, non tanto lontani e velocità nelle fasi di attacco, puntando sia sulle capacità balistiche degli esterni che sulla classe di Nobile, anche se gli è capitata, come può capitare, una serataccia.

Il pubblico ha sofferto con la squadra; non una contestazione. Era un pubblico ancora più numeroso. L’affetto e l’attaccamento che circondano la squadra vanno rispettati con l’impegno e altrettanto attaccamento alla maglia. Un bagno di umiltà? Tale è anche ascoltare le critiche e rispettare la delusione. Non è permesso a nessuno alzare il dito e dire "io non c’entro", giovani e meno giovani. I giocatori della Ital Green Energy sono coccolati e incitati per tutta la settimana. Devono chinare la testa quando si esterna la delusione, in maniera civile e nei modi giusti, da parte di quegli spettatori, competenti e non, che vogliono dire la loro. Questa è la regola. Chi non è d’accordo lo deve solo dire dall’inizio.

Silvestro Iaia- Ital Green Energy Basket Ostuni-Ufficio Stampa