Basket » 18/09/2006
"L'Odissea del PalaPentassuglia" di Paolo Lonati
Come volevasi dimostrare. Non è la fine di una soluzione algebrica, ma la fine di una speranza cullata da mesi e che è finita nel modo più scontato. Nessuno lo dice ad alta voce, ma ormai è data come probabile soluzione. Le prime partite interne della stagione 2006/2007 della New Basket Brindisi si giocheranno al palasport di Lecce per l’indisponibilità del palaPentassuglia che ormai da mesi è sotto la cura di operai per completare la ristrutturazione.
I lavori non finiranno in tempo per ospitare la prima gara casalinga contro il Veroli dell’ex Claudio Bonaccorsi e forse neanche la seconda. Non è ancora ufficiale, ma è data per ufficiosa, persino la società pare ormai intenzionata a rendere ufficiale una decisione che era nell’aria e che viaggiava da mesi nella mente dei più pessimisti o obiettivi a seconda del punto di vista. Molti saranno coloro che potranno orgogliosamente, ma altrettanto delusi, affermare: “lo sapevamo già”.
Ora si capisce il motivo per il quale la società ha avviato il rinnovo della campagna abbonamenti per parterre e tribuna numerata, ma non ancora per la gradinata.
Il palasport di Piazza Palio a Lecce non può contenere oltre le 2000 persone circa e quindi non potrebbe soddisfare tutte le richieste che invece sarebbero in gran parte esaudite dall’impianto brindisino. Di conseguenza, facendo una previsione, il 70% di coloro che non hanno abbonamento dovranno guardarsi la partita da casa propria, in quanto con ogni probabilità sarà garantita almeno la diretta tv. Poi a questo punto la società dovrà pensare ad una forma di indennizzo verso gli attuali abbonati perché alla stipula della tessera non era preventivabile una ulteriore spesa: la trasferta con i mezzi, pubblici o privati, verso la vicina Lecce.
Né dall’ufficio tecnico del comune di Brindisi e ne tanto meno da quello dei lavori pubblici, presieduto dall’assessore Cosimo Elmo, è mai arrivata comunicazione negativa sull’esito dei lavori. L’ottimismo e la garanzia di riuscita dell’opera è sempre stata palesata orgogliosamente. Ma la realtà sarà sicuramente un'altra: non riusciranno a portare a termine un lavoro per il quale hanno avuto un anno di tempo, intervallati dalla stagione sportiva appena conclusa.
I lavori sono numerosi e si aggirano attorno al milione di euro: cambio copertura, impianto di condizionamento, messa a norma dell’impianto tabellone luminoso e tutto dovrà terminare entro 20 giorni. Sembra incredibile come non si sia pensato ad un ritardo così eclatante, almeno non se ne siano accorti prima: solo ad agosto è stato rinforzato il numero di operai (con nove nuove unità) che fino ad allora contava un numero esiguo, presa in considerazione tutta l’opera.
Ad oggi è stato completato lo scheletro della copertura in legno e mancano le vetrate ai lati delle curve e l’intelaiatura legnosa, nonché l’allaccio dei bocchettoni d’aria condizionata e tabellone luminoso. Non si è solo rammaricati per l’esito negativo di lavori, ma per la scarsa comunicazione, soprattutto verso i tifosi che sono le reali vittime di questa situazione.
Persino i massimi esponenti della società assecondavano le comunicazioni che arrivavano dal comune. Ma per un esperto di costruzioni come il patron Massimo Ferrarese era chiaro sin da agosto che i lavori non potevano terminare in tempo, solo che ha fatto probabilmente comodo omettere una situazione delicata, che danneggia, sia chiaro, anche la società che punta al salto di categoria e che non avrà la giusta cornice al suo esordio, non parliamo poi del danno provocato al coach Trullo ed ai suoi uomini.
Intanto mercoledì la squadra giocherà il ritorno del secondo turno di Summer Cup contro Sant’Antimo, l’obiettivo è ribaltare la situazione, partendo da – 8. Il campo da gioco selezionato è quello di Ostuni, teatro della prima partita “casalinga” contro Matera.
Paolo Lonati
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