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Brindisi nel cuore. Di Anghelos

Calcio » 08/09/2006

Brindisi nel cuore. Di Anghelos

Brindisi, 8 settembre

Finalmente parte la nuova stagione agonistica, come sempre con speranze e sogni da realizzare.
Noi ci siamo ed abbiamo il Brindisi nel cuore.

Bisogna dimenticare il passato, lavorare e rimboccarci tutti quanti le maniche per tornare nel calcio che conta. Subito.
Siamo impazienti. Anche se ci aspetta una stagione impegnativa.
L´obiettivo è naturalmente quello di tornare subito in serie C2: centrandolo molti veleni e ripicche, contestazioni e malumori, sorti nella e con la tifoseria, svaniranno d´incanto.
I risultati uniscono, rendono tutti più tolleranti e concilianti.

Non sarà facile, ogni domenica sarà una battaglia, tutti vorranno fare bella figura contro il Brindisi: squadra, allenatore, dirigenza sanno bene però quale destino li aspetta.
Ogni squadra passerà la settimana di vigilia del confronto con il Brindisi con un raddoppiato rigore. Grandi allenamenti, intensa preparazione psicologica, vita severissima da atleta e poi la battaglia.
Come già verificato nella passata stagione, molti campi saranno più piccoli del Fanuzzi, più scomodi e qualche struttura lascerà a desiderare. Tribune spesso a ridosso del terreno di gioco, con pienoni non riscontrabili nelle altre gare casalinghe. Tifo rigorosamente contro e pronto ad esplodere in appoggio ai giocatori locali, avversari determinati a mettere in campo vigoria atletica e cattiveria sportiva, qualche volta anche provocatoria, per far saltare i nervi alla squadra Biancazzurra.
Le squadre che affronteranno il Brindisi avranno un imperativo assoluto: non far mai ragionare in partita i biancazzurri. Impegnarsi alla morte, correre e lottare.
Per gli avversari battere la squadra indicata come la favorita sarà sempre come vincere mezzo campionato.
Per il pubblico sarà molto di più, ogni attacco della propria squadra sarà accompagnato da autentiche ondate di boati e cori. Uno spettacolo. Una festa, per fare la "festa" ai biancazzurri.

Il Football Brindisi 1912 è avvertito. Ma comunque lo sapeva, lo sa e lo saprà e quindi ciò non costituisce una sorpresa, anzi contribuisce a rafforzarne la determinazione e gli stimoli.
Un certo imbarazzo e una legittima paura, per i risultati, ovviamente, esiste, è inutile nasconderselo, ma i giocatori ed il tecnico che hanno accettato la sfida venendo a Brindisi, non possono e non debbono tremare, bensì dimostrare domenica dopo domenica la feroce determinazione sportiva di chi ha fame di vittorie, di chi è consapevole che c´è una città e degli sportivi che non meritano l´inferno della serie D e che vogliono tornare nel calcio che conta.
Che chiedono al presidente Barretta di realizzare "il sogno", di costruire qualcosa di duraturo, come compete alla storia ed al blasone di una società rinata più volte dalle ceneri di radiazioni e fallimenti.
La tifoseria inizialmente fortemente combattuta, incomprensioni hanno portato poi ad un´escalation di sottoscrizione degli abbonamenti.
Va compresa. Da troppo tempo subisce umiliazioni cocenti, frustranti: reclama diritti sportivi che appartengono alla città, condivisibili, ma che la città ed i suoi figli, gli brindisini, non hanno saputo o, peggio, voluto dargli per una storica indifferenza o incapacità.
Sentirsi soli ed in qualche caso invisi a molti, troppi, non aiuta.
Si spiega in tal modo "la tolleranza zero". Ciononostante sono sempre lì, a seguire ovunque la squadra del cuore, ad inseguire un sogno per una maglia che solo a loro sembra continuare a regalare emozioni e sentimenti indescrivibili: la dimostrazione viene anche dalle giovani vittime di un sogno, di un ideale, a cui moralmente c´è sempre da rendere conto per non vanificare vite spezzate ingiustamente per inseguire un ideale.

In un'epoca in cui gli ideali sembra non contino più, in un calcio malato, avvelenato, svilito e che non regala più emozioni, averne per la squadra della propria città è di per sé un fatto altamente positivo e costruttivo.
Di più se, come la tifoseria biancazzurra, non applica come suo metodo l´estremismo deprecabile di un tifo che nulla ha di sportivo: è una tifoseria che si è fatta un fegato così, che forse a fargli un'ecografia neppure verrebbe trovato perché se lo sono mangiato e rimangiato in questi ultimi anni, impulsiva, ma generosa e pronta a dimenticare tutto, anche il recente passato senza calcio, ma già pronta a tornare ad essere il dodicesimo uomo in campo.

La tifoseria è il biancazzurro perenne che dà colore alla squadra. Non va dimenticato. C´è e ci sarà sempre, sono un tuttuno con la maglia.

La squadra del presidente Barretta ha estremamente bisogno di questa tifoseria, la squadra con le prestazioni ed i risultati, sono certo che saprà riuscire a riavvicinare anche i più scettici, i più disamorati ed arrabbiati.
Occorre fiducia. Ma la fiducia è una cosa seria ed è difficile da accordare di primo "acchitto" quando si è stati sempre disillusi.
Il Brindisi dei Barretta ha dimostrato nel girone di ritorno della passata stagione di meritarla, l'allenatore Cassia e la rosa sono ben consapevoli che debbono aiutare la società a tornare a guadagnarsela ed a conservarla.

E´ tempo di fatti, le parole non servono più, si comincia a fare sul serio e contano i risultati, i gol e le prestazioni; bisogna dimostrare di essere squadra maschia, determinata che sa quel che vuole e si applica con feroce accanimento per raggiungerlo.
Una condanna, vero, ma anche uno stimolo a raggiungere l´obiettivo della promozione.

Domenica 17 probabilmente la prima trasferta della nuova stagione agonistica, sicuramente in un ambiente sportivamente ostile, in uno scenario inedito per molti dei giocatori biancazzurri, con l'emozione ed una tensione da governare.
Si le parole non servono più. Non importa contro chi giochi, non importa la categoria dove ti confronti, il Brindisi che scende in campo deve e dovrà sempre e solo pensare a vincere.
Rispetto per chiunque, pietà per nessuno.
Il Brindisi ha un imperativo, un unico obiettivo: vincere il campionato. E´ stata costruita per farlo, di tempo il d.g. De Solda ne ha avuto e conoscendolo non lo ha sprecato: tecnicamente è valida ma più che la tecnica conta il cuore, l´essere uomini, avere fame di vittoria e voglia di battersi sempre per il massimo dei risultati proprio per i motivi precedentemente ricordati.
Contro tutto e tutti.
Domenica dopo domenica.

Noi siamo con voi, squadra e società. Sempre. Perché solo voi potete realizzare sogni da troppo tempo nel cassetto. In bocca a lupo!.
Il Brindisi e tutti, e dico tutti, gli sportivi brindisini sono pronti a sostenervi ed incoraggiarvi con caloroso affetto.
E´ assolutamente e severamente vietato deludere le attese e le aspettative. Giocatori e tecnico lo tengano sempre ben in mente scendendo ogni volta in campo. Sbagliare l´approccio alle partite per mancanza di umiltà e concentrazione non lo tollererà nessuno. In primis i fratelli Barretta.

Angelo, fedelissimo tifoso da sempre





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