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Atletica: Andriani 10^ alla maratona di Parigi

Altri » 09/04/2006

Atletica: Andriani 10^ alla maratona di Parigi

Ottavio Andriani a fine gara è subito soccorso, ha escoriazioni su entrambe le gambe. La sua maratona di Parigi si chiude con un crono che dovrebbe garantirgli la maglia azzurra ai prossimi europei di Goteborg in maratona.
La gara ha visto subito un gruppo con una ventina circa di atleti africani, per lo più keniani, che hanno impostato un ritmo che per loro si è dimostrato poi folle, solo il vincitore l’etiope Gashew Melesa aveva motivo di correre così forte. Anzi ha chiuso con parziale da favola, 14’59” tra il 35° e 40° che ha fatto il vuoto dietro di lui, poi sprint per chiudere in 2h08’ netti.
Ottavio Andriani era nel gruppo degli inseguitori e seguiva a 30-40” la testa della gara. Un incidente ha purtroppo condizionato la sua tattica iniziale, che mirava a recuperare dopo il 30°km.
All’arrivo racconta subito al suo allenatore Piero Incalza cosa è successo. Una caduta allo spugnaggio, un’ingenuità potrebbe pensarsi, per chi come lui è esperto di maratone. Invece non era mai successo a Ottavio di vedersi rovinosamente sull’asfalto durante una maratona preparata al meglio.

Dopo le cure nella zona dell’arrivo racconta bene come è andata:
“Mi sono sentito toccare da dietro e sono caduto mentre cercavo la mia bottiglia, è stato un ruzzolone, caduto sia sul fianco sinistro che su quello destro. Non mi era mai successo di cadere in una maratona, è stata una prova nuova. In quello stesso istante mi sono visto passare dalla mente i mesi di lavoro, mi sino alzato ed ho continuato, devo ringraziare Bennici che mi ha anche aspettato per agevolare il mio rientro.
Mentre correvo non volevo pensarci, poi mi è venuto in mente Lambruschini che vinse nel ’94 l’europeo delle siepi, cadde e fu aiutato da Panetta. A fine gara fu grande oro. Non ho badato a nulla, dovevo solo correre, anche se mancavano 26km. Siamo arrivati con le lepri al 30°km, il passaggio alla mezza è stato di 1h05’ circa, le lepri non facevano bene il ritmo, avevamo passaggi da 3’ netti e altri da 3’10”. Ho visto che nel mio gruppo nessuno collaborava, ho deciso di andare da solo, purtroppo Bennici si è fermato.
Ho cominciato a vedere sagome che ho recuperato, poi al 36°km è iniziato un dolore al flessore, la mia azione di corsa non era da considerare, erano le conseguenze dalla caduta. Peccato, forse dovevo seguire il treno di testa, non avrei vinto, ma avrei potuto correre per fare molto meno.”

Le parole di Ottavio a fine gara hanno un sapore amaro, Parigi è un palcoscenico importante e la gara ha mostrato che in fondo arrivava bene chi era davvero in forma. Oggi i keniani hanno esagerato, o comunque hanno tentato come loro solito di fare una grande gara anche in massa. Ha vinto in modo netto l’etiope Melesa che oggi ha condotto una gara sullo stile del campione del mondo Gharib, quando ha deciso di andare non c’è stato nulla da fare per tutti gli altri.
Ottavio Andriani con il suo 10° posto è anche primo dei bianchi in mezzo ad una marea di atleti africani.





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