Calcio » 20/09/2005

Minacce subite. Nobile rescinde il contratto

L’attaccante Cosimo Nobile ha chiesto alla società la possibilità di rescindere il contratto che lo lega per la stagione in corso al “Football Brindisi 1912”.
Il tutto, a causa del fatto che, all’uscita dallo stadio “Fanuzzi”, subito dopo il termine della partita con il Matera, il giocatore avrebbe subito pesanti minacce da parte di “sedicenti” tifosi che avrebbero esteso le intimidazioni anche alla moglie ed alla figlia che erano con lui in auto. Stando alle dichiarazioni dello stesso Nobile, non era la prima volta che si verificava un episodio di questo tipo.
Tuttavia, in questa occasione, l’attaccante copertinese sarebbe stato esplicitamente “invitato” a non farsi vedere in giro per Brindisi e, più in generale, a non scendere più in campo né per gli allenamenti né per le partite di campionato del “Football Brindisi”.
Non va dimenticato, peraltro, che lo stesso Nobile fu oggetto di pesanti minacce anche in occasione della conferenza stampa di presentazione di alcuni fra i nuovi acquisti della società, ma tali episodi si sono ripetuti con ossessiva frequenza negli ultimi tempi.
Per questo motivo, il giocatore ha chiesto alla società di rescindere il contratto firmato nel luglio scorso, anche in virtù del fatto che la tensione venutasi a creare non gli avrebbe consentito di allenarsi nè di giocare in modo sereno, come richiede, invece, un impegno quale è quello di un campionato di serie D.
La società, viste le motivazioni addotte dal giocatore, ha deciso di accordargli la rescissione del contratto.
“Non si poteva fare diversamente” – affermano i fratelli Barretta. “D’altra parte quando un giocatore subisce minacce – estese finanche alla propria famiglia - non può esprimersi nel migliore dei modi, né la società può entrare nel merito di questioni tanto serie e gravi che incidono sulla vita privata di un uomo.
Certo è che tutta questa tensione e questo clima surreale che qualcuno sta creando ‘ad arte’ non fanno altro che determinare le condizioni ideali per chi interpreta il calcio come strumento di teppismo e di violenza.
Fermo restando che la società non tollera e non ammette comportamenti di questo tipo, da qualunque parte provengano, si rende necessaria una pausa di riflessione che servirà a valutare possibili ed eventuali decisioni drastiche che riguardano la proprietà. Nel frattempo, a tutela dei nostri tesserati e per mantenere un clima quanto più sereno possibile – anche al fine di maturare le decisioni più giuste – a partire da questo momento dirigenti, tecnici ed atleti sono in silenzio stampa”.

COMUNICATO STAMPA BRINDISI 1912