Calcio » 08/12/2003
C2/C: F. Andria - Brindisi= 0-1
Su un terreno al limite della praticabilità Brindisi ed Andria si affrontano davanti ad un pubblico scarso (circa 300 i brindisini).
Il terreno di gioco condiziona inevitabilmente il gioco rendendo impossibili trame degne di nota.
Il Brindisi recupera in extremis il bomber Francioso ma tiene a riposo precauzionale l'acciaccato Taurino sostituito da Migliozzi.
Cei e Marchetti schierano un modulo più offensivo del solito con Adami in porta, Martino, Trinchera, Migliozzi e Angeli sulla linea difensiva; D'Amblè, Giuliodori e Iennaco a centrocampo, Pinciarelli a sostegno delle due punte Albano e Francioso.
I primi 20 minuti sono appannaggio della squadra locale che con un pressing asfissiante e buone aperture sulle fasce mette spesso in difficoltà la retroguardia brindisina. Su tutti si distingue Lanotte che dalla fascia sinistra causa apprensione in più occasioni Adami e compagni.
La Fidelis, comunque, non arriva mai al tiro nonostante la gran mole di gioco creata. Lo farà solo alla fine del primo tempo con un fendente piuttosto velleitario.
Verso la metà del primo tempo Marchetti e Cei ordinano a Pinciarelli di spostare il suo raggio d'azione sull'estrema sinistra, registrando, in tal modo, il centrocampo.
Gli effetti sperati non tardano ad arrivare ed il Brindisi pian piano riesce ad essere più incisivo e a controbattere le trame di gioco andriese. Con un D'Amblè efficace sulla fascia destra, i biancazzurri (in tenuta rossa) riescono a produrre diversi traversone che, però, Francioso ed Albano, ben controllati, non riescono a finalizzare.
Il secondo tempo inizia nel segno dell'Andria che in tre occasioni sfiora il vantaggio. Al 3' è provvidenziale l'intervento di Migliozzi che sulla linea di porta respinge un colpo di testa di Turone.
Al 12' Di Simone conclude un'incursione in area con un gran tiro che Adami respinge con sicurezza; sull'azione successiva è, invece, La Marca, da circa 20 metri, a sfoderare un poderoso destro che si sarebbe insaccato nel sette se Adami non avesse compiuto un autentico miracolo.
Al 15' l'improvvisa fiammata del Brindisi che decide la partita: splendido lancio da metà campo di Checco D'Amblè che pesca, sul filo del fuorigioco, Albano, bravissimo a farsi trovare smarcato. Il bomber lucano controlla la sfera in velocità, entra in area e lascia partire un preciso diagonale che gonfia la rete alla destra del portiere Roca.
Il gol cambia il corso dell'incontro: gli uomini agli ordini di Cei e Marchetti hanno la meglio su una Fidelis Andria incapace di produrre gioco e che affida esclusivamente a lanci lunghi la speranza di ottenere un pareggio.
Ma la difesa brindisina ha in Trinchera un baluardo insormontabile ed in Migliozzi, Martino, Angeli e Taurino (nei 10 minuti in cui ha sostituito Albano) attenti compagni di reparto.
Al di là della difesa tutti gli uomini chiamati in campo hanno profuso impegno e sostanza. Anche Iunco, che ha sostituito Francioso si è reso protagonista di una prestazione pungente e, addirittura, ha causato, con la sua intraprendenza, l'espulsione di Turone.
Il successo ha una valenza eccezionale, non solo perchè riporta il Brindisi in vetta alla classifica ma anche perchè si è ammirato il Brindisi cinico e con la mentalità giusta mostrata nei primi turni di campionato. |