Basket » 25/07/2005
Ma quando la Fip diventa seria? di Mario Scotto
Sono lontano da circa vent’anni dal mondo del basket e da quello della federazione italiana di pallacanestro ma vedo che nulla è cambiato da quegli anni.
Ancora gli stessi sistemi, ancora le stesse regole formalmente rispettate, ma poi aggirate nella sostanza, stessi piccoli sotterfugi per tutelare interessi fin troppo chiari dei “soliti amici”. Insomma un vero caos, per dirla in termini leciti.
Quanto succede ogni anno nella federazione italiana pallacanestro, dimostra sempre di piu’ che il sistema fa acqua da tutte le parti e che si avvantaggiano solo coloro che vivono ai margini delle regole.
La vicenda di quest’anno ancora un volta è quella di sempre: società che si fondono, in modo fin troppo irregolare, altre che non hanno le potenzialità per partecipare al campionato di B1, costrette a parteciparvi anche a rischio di far scendere in campo dieci ragazzini, falsando gli esiti sportivi di quel girone.
Pesaro che vede scomparire la famigerata Vis e che in estremis crea una ennesima fusione, frutto solo d’ improvvisazione. Per non parlare dell’Oderzo, che ancora sfoglia la margherita sulla sua partecipazione o meno, mentre con un'altro occhio spera di poter cedere ad altri il suo diritto, sono acuni degli esempi dei guai di uno sport che viene gestito con i piedi.
In questi venti anni il basket invece che andare avanti è andato indietro in modo pauroso e paga ogni giorno il gap con il calcio. Errori di immagine, di organizzazione, di serietà. Insomma i dirigenti nazionali farebbero bene a darsi delle regole ed a rispettarle o consentendo la libera circolazione dei titoli sportivi, ovvero bloccandoli a tutti i livelli.
L’attuale incertezza, lasciata ai singoli casi, da’ solo problemi a tutti, sia a chi vuole vendere e soprattutto a chi vuole comprare.
La Prefabbricati vorrebbe la B1, l’ha cercata in tutti i modi, ha avuto promessse e poi tutto di nuovo nel nulla: il perchè è presto detto. Mancano regole precise che invece permetterebbero a chi ne ha le possibilità di andare avanti e chi invece non le ha, di restare indietro.
Nessuno vuole pensare solo a gruppi di società ricche, ma quantomeno non a società che presentano i ragazzini, come magari avverrà per il Cento o per l’Oderzo. Non parliamo poi del Bologna che ha proposto a tutti il suo titolo e che pare adesso si sia diretta verso l’Umbria. In giro si sanno anche le quotazioni, ma tutti fanno gli gnorri perchè i regolamenti lo vietano.
Da anni invece si fanno queste cose, sotto gli occhi di tutti e con il bene placido della federazione. Ed allora perchè non ufficializzarlo con regole precise che tranquillizzino tutti?
Se ci fossero queste regole, Brindisi, da tempo, avrebbe acquistato la sua B1, sotto gli occhi di tutti e la federazione avrebbe evitato altre figuracce con società che non sanno come fare per sbarcare il lunario ed iniziare la B1, figuriamoci poi a terminarla!!!.
Ma in casa del basket nostrano passano gli anni, ma nessuno decide di diventare serio.
Mario Scotto
dal Tg di Puglia tv del 25-07-05 |