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Serie A: Enel Brindisi-Avellino=72-76

Basket » 24/03/2013

Serie A: Enel Brindisi-Avellino=72-76

Parziali: 28-25, 34-46, 51-59
Enel Brindisi: Viggiano 5, Robinson 12, Reynolds 13, Formenti, Fultz, Ndoja 2, Simmons 14, Zerini, Gibson 28, Alibegovic n.e., Grant. Coach: Bucchi
Avellino: Hunter 8, Brown 13, Biliga 3, Lacovic n.e., Richardson 14, Spinelli 11, Ivanov n.e, Crow, Dragovic 3, Riccio n.e., Ronconi n.e., Dean 24. Coach: Pancotto
Arbitri: Taurino, Quacci, Durante

Quinta sconfitta consecutiva per la New Basket Brindisi che conferma di essere, mentalmente e fisicamente, una lontana parente della squadra che nella prima parte della stagione ha dato spettacolo e raggiunto la final eight.
Troppi black-out, troppi difetti di concentrazione, poca fiducia nel gioco di squadra e la debaclè è oramai sotto gli occhi di tutti. Gibson e compagni stanno buttando alle ortiche la possibilità di aggiungere l'anello più prestigioso alla migliore stagione di sempre del basket brindisino, quei playoff scudetto che erano apparsi ampiamente alla portata fino ad un mese fa. Oggi, però, alla luce delle opacissime ultime prestazioni dei biancazzurri, riuscire a terminare il campionato tra le prime otto, appare poco più che una chimera.
Eppure Brindisi aveva cominciato alla grande il match contro Avellino, rispondendo a critiche ed illazioni settimanali con un avvio al fumicotone che ha annichilito gli avversari (11-0). Tutto ad un tratto, però, due semplici zona-press ed una 2-3 alta sono state sufficienti per mandare in confusione i padroni di casa, far perdere fiducia nei mezzi, mandarli fuori giri e compromettere una gara alla loro portata.
Soltanto nell'ultimo quarto i brindisini hanno dimostrato di poter rientrare in partita ma gli atleti (dire squadra sarebbe troppo...) non sono mai riusciti a mettere la testa in avanti. Stavolta non è servita affatto la panchina. Anzi, dai giocatori che non hanno iniziato l'incontro, sono giunti appena due punti, una quantità che parla da sola e che, considerando i troppi minuti in panca di Zerini e Grant, può voler dire molto di più di quello che appare dallo scarno dato numerico.
Da segnalare che prima dell'avvio del match, una rappresentanza della tifoseria avellinese ha fatto ingresso nel Palasport solo per esporre lo striscione "O tutti o nessuno" e poi abbandonare l'impianto pugliese: un chiaro messaggio per sottolineare di non aver gradito il limitato numero di biglietti garantito alla tifoseria ospite dall'angusto palazzetto brindisino.
La gara
Brindisi parte con il solito startin' five (Reynolds, Gibson, Viggiano, Robinson e Simmons); Pancotto risponde con Spinelli, Richardson, Biligi, Dragovic e Dean.
La partenza dei biancazzurri è eccezionale: Reynolds, Robinson e Simmons portano l'Enel in vantaggio di 8-0 dopo poco più di due minuti. Pancotto ferma l'incontro per un time-out ma Brindisi non si placa e si avvantaggia fino all'11-0.
Avellino sostituisce Biligi con Brown e ferma l'emoraggia con una tripla di Dean. L'Enel, comunque, non si ferma e ne nasce una bella partita con entrambe le squadre concentrate in difesa e precise in attacco. I biancoverdi riducono fino al 15-9 ma una tripla di un determinatissimo Reynolds ricaccia indietro gli ospiti (18-9). Avellino, allora decide di dar fondo alla zone-press ed alla 2-3 con Dean che detta legge sotto le plance avversarie passa in vantaggio a 3' dalla fine del primo quarto (18-19).
Subìto il parziale di 10-0, Brindisi ritrova precisione in attacco con due triple consecutive messe a segno da Viggiano e Gibson (24-19) e, dopo una bomba di Richardson, con due entrate di Viggiano e Robinson (28-22). Chiude il parziale una tripla di Brandon Brown che consente ad Avellino di terminare in svantaggio di soli 3 punti 28-25.
Il secondo quarto è un autentico calvario per la squadra di Bucchi. Dopo un primo tempo in cui l'Enel aveva trovato il canestro con una certa continuità, nei secondi dieci minuti si spegne la luce. Gibson e compagni vanno a segno soltanto con azioni estemporanee e personali e lo fanno soltanto 3 volte in 10 minuti per un totale di 6, ripetesi sei, punti.
Dall'altra parte, invece, Avellino mette a segno canestri su canestri rendendo vana ogni tipo di difesa operata dai padroni di casa. A nulla serve dare sfogo alla panchina (Ndoja, Fultz e Formenti) perchè Dean e Richardson fanno impazzire il quintetto brindisino. Il risultato è un deprimente parziale di tempi di 21-6 che fa segnare sul tabellone il risultato a metà gara di 34-46.
Al rientro sul parquet non cessa la confusione brindisina ed Avellino - pur senza strafare - ne approfitta assestando un parziale iniziale di 6-2 che porta gli ospiti in vantaggio di 16 punti. Dopo nemmeno 3 minuti Bucchi è costretto a chiamare il primo time-out del periodo mentre il pubblico brindisino non lesina rimostranze verso l'ennesima prestazione negativa dei propri beniamini. Bucchi catechizza i suoi che rientrano in campo più cattivi in difesa ed il risultato è che in due minuti Avellino si ferma mentre Reynolds e Gibson riportano a 12 le lunghezze di svantaggio (40-52). I biancoverdi ospiti continuano ad avere difficoltà a leggere la più arcigna difesa comadata da Bucchi e Brindisi - pur senza eccedere in quantità di punti messi a segno, ricuce fino al 45-52 a 3'00 dal termine del terzo periodo.
A porre termine al digiuno avellinese è il migliore atleta di Pancotto, Taquan Dean, che resosi conto delle difficoltà della sua squadra ad andare a canestro su azione manovrata, decide di fare da sè e dapprima con un terzo tempo personale, poi con due liberi consecutivi riporta Avellino a +9 (45-56).
Stesso discorso dalla parte opposta, con Gibson che decide di prendere per mano i suoi e realizza i tre tiri liberi (su quattro) che accorciano a -8 (48-56). Nell'ultimo minuto di gioco, Bucchi mette finalmente dentro Zerini (lasciato ancora una volta per troppo tempo in panchina nonostante le evidenti difficoltà brindisine ad opporsi agli avversari sotto le plance) ma le distanze restano invariate ed Avellino comincia l'ultima tranche di partita in vantaggio di otto punti (51-59).
Nella prima fase dell'ultimo periodo, l'ex di turno Hunter ingaggia una battaglia personale contro la sua ex squadra e mantiene in vantaggio un'Avellino che appare a corto di fiato e di idee. Brindisi, invece, si affida dapprima a Simmons, e poi, dopo il quinto fallo del pivottone bulgaro, come è solita fare quando la situazione diventa incandescente, si mette sulle spalle di Jonathan Gibson. A metà periodo - grazie ad una buona messe di tiri liberi procurati e realizzati da JG22 - Brindisi riduce a sole 4 lunghezza il distacco dagli avversari (61-65).
Sempre dalla lunetta (a 4'20'' dalla fine) Reynolds porta Brindisi -2 (63-65). La gara diventa intensa e molto fallosa. Nè Brindisi, nè Avellino ci stanno a far realizzare canestri facili agli avversari.
A 3'08'' l'Ene chiede time out quando il punteggio segna 65-67.
A 2'30 Avellino è a +5 grazie al libero di Dean ed alla schiacciata di Brown. Brindisi continua ad affidarsi all'estro di Gibson (67-70). L'ultimo minuto parte con Avellino in avanti di tre punti e con il quinto fallo dell'ottimo Dean. Ndoja - dalla lunetta - abbassa il divario a -12 (68-70). Brown riporta Avellino a +4, Robinson risponde e Spinelli realizza i due liberi consecutivi.
A 20'' dal termine Avellino conduce di 4 punti (70-74). Robinson accorcia a -2 poi Spinelli perde palla ma Gibson sbaglia da tre punti ed Avellino vince il match per 72-76 tra i fischi del pubblico brindisno, oramai disilluso di poter ammirare i propri beniamini nei playoff scudetto.

24^ giornata: risultati e classifica





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