Volley » 24/05/2011

Figli di “sport minori”. Di Alfredo Ciotola

Accade spesso che una volta terminato un campionato, anche prestigioso, di uno sport minore, ci si dimentica spesso che lo stesso evento sia accaduto, ed è proprio quello che è successo ad una formazione di volley brindisina, certo non ultima arrivata, ma la storica Pallavolo80, che grazie ad un gruppo di dirigenti ormai rodati, ad atleti di indubbia esperienza e a giovani di grande speranze, sono riusciti a riportare il volley maschile in un campionato agonisticamente e tecnicamente più adatto alla forza della squadra (serie C), ma non certo consono alle dimensioni ed alle misure della città, obiettivo che a detta degli stessi protagonisti e non, si cercherà di puntare per dare alla cittadinanza uno spettacolo diverso da quello che può dare il calcio o il basket, sport indubbiamente molto seguiti ma che nel corso di questa stagione hanno inciso negativamente sul bilancio della brindisi sportiva, e forse non volendo peccare di presunzione la promozione della Pallavolo80 in serie C è l’unica nota lieta in tutta Brindisi e provincia.
Certamente non è stato piacevole aver letto quotidianamente sulle testate giornalistiche nostrane, da sportivo quale sono sempre stato, le vicende altalenanti dei maggiori sodalizi brindisini, vuoi per sfortuna o incapacità, vuoi per maggior tasso tecnico e forza degli avversari, ma mai invece un cenno alle importanti vittorie di “brindisini” che con lo stesso impegno e professionalità dei loro “colleghi” portano in alto il nome della loro città; “loro” perché in questi casi si parla di brindisini nati e cresciuti sportivamente a Brindisi, a differenza dei più titolati atleti del calcio e del basket che di Brindisi non hanno assolutamente niente tranne la maglia con i colori bianco – blu che li rappresenta.
Sento spesso parlare o meglio definirli “sport minori” ma di minore a mio modesto parere, hanno solo la risonanza che media e pubblicità ne danno rispetto ad altri, o ancora chiamati “poveri”, ma anche in questo caso di povero hanno solo gli stipendi che gli atleti percepiscono, se praticati a livello agonistico.
Questo mio intervento non vuole essere una critica alla maggiore visibilità dei due sport nazionali, ma un incentivo alla stampa brindisina a non aspettare che un semplice articolo scritto in alcuni casi da un addetto stampa in altri da puri appassionati dello sport quali volley, pattinaggio, nuoto, pallamano, bocce, ecc… arrivi nella redazione di un giornale per essere pubblicato, ma che farebbe piacere ricevere la visita di qualche giornalista specie se l’evento che si appresta a seguire ha notevole importanza non solo per la società ma per la città intera.

Alfredo Ciotola