Calcio » 09/03/2011

Mesagne 1929: torna Todisco

La crisi del calcio mesagnese è risolta. Lo annuncia Vincenzo Todisco che ieri pomeriggio è tornato allo stadio di contrada Tagliata dopo un anno. “Come tifoso, e non come amministratore o presidente, ho sentito il dovere di dare un mio personale contributo per traghettare la squadra sino al termine del campionato. Poi si vedrà”.
Vincenzo Todisco, alias Maradona, non se la sentiva di restare insensibile all’appello lanciato dai giocatori per salvare la squadra. E, dopo essersi sentito con il suo vecchio gruppo di dirigenti, ha risposto alla garibaldina: “Obbedisco”.
“Sono tifoso di questa squadra – dice -, al di la che si chiami Atletico o Mesagne 1929; non potevo essere insensibile e permettere che la squadra della mia città andasse alla deriva. Sono tifoso dei colori gialloblù dal 1983, da quando sono arrivato a Mesagne. Basta con le parole e con le chiacchiere, mettiamo da parte i veleni e mettiamoci tutti insieme per salvare il calcio mesagnese”.
Poi lancia un appello. “Domenica tutti dobbiamo essere presenti allo stadio per assistere alla partita contro lo Scorrano. Il Sindaco, gli assessori, i consiglieri comunali, i mesagnesi: con un piccolo contributo di 5 euro dobbiamo dare una mano e solo così sarà possibile questo miracolo”.

Antonio Stanisci
La notizia si era sparsa in città già nella mattinata. Nel pomeriggio gli ex dirigenti dell’Atletico si sono ritrovati allo stadio per prendere le consegne.
“Le ultime otto partite saranno otto battaglie – dice Antonio Doria, già dirigente dell’Atletico -. Domenica incontreremo lo Scorrano e successivamente il forte Galatina. Sino al termine del campionato ci attendono quattro partite casalinghe ed altrettante in trasferta. La vittoria conseguita domenica scorsa a Fragagnano è stata molto importante. Dobbiamo evitare di restare impelagati nella zona play out e con i 31 punti che abbiamo in classifica possiamo farcela a centrare la salvezza diretta”. “Sono contento di questa ipotesi – dice il vigile urbano Antonio Stanisci, grande appassionato del calcio mesagnese -. Mi auguro solo che a giugno, a salvezza centrata, non si torni punto e a capo con i soliti problemi. Comunque oggi è importante salvare la squadra”.
Per Giovanni Marti, dirigente e tecnico delle formazioni giovanili del Csi SS.
Annunziata, la crisi del calcio è generale. “Chi prende un impegno deve avere in mente un progetto chiaro sapendo già di poterlo portare a termine dando spazio magari ai giovani che hanno voglia di giocare e lasciando a casa i cosiddetti campioni che giocano solo per soldi. Se
Giovanni Marti
durante la gestione del campionato si va fuori baget non può pretendere di essere sostenuto dalle istituzioni. La verità è che bisogna cambiare politica sportiva. Cosa si pretende dal Comune che ha fatto già tanto mettendo a disposizione una struttura importante come lo stadio che costa alle casse comunali. La gestione delle società deve essere privata, dei dirigenti. Magari da parte del Comune ci dovrebbe essere un maggiore coinvolgimento per interessare la città e programmare una serie di iniziative pubbliche che nessuno ha mai trattato per discutere per esempio di fumo, doping, dell’ importanza della pratica sportiva, ecc. tutte materie per avvicinare i giovani e le persone allo sport”.
Anche Felice Prudentino, presidente dell’assoiazione Atletica Mesagne, la società di calcio non può non essere dei privati che devono gestirla autonomamente.
Antonio Doria
“Non conosco le problematiche che hanno determinato la crisi della società di calcio mesagnese ma ritengo che è un problema che non può coinvolgere direttamente le istituzioni che hanno altro cui pensare. Ritengo tuttavia che dovrebbero essere le stesse federazioni, che dalle società ricevono linfa vitale per sostenersi, ad interessarsi della crisi delle loro società”.

fonte mesagnesera.mesagne.me