Calcio » 24/10/2010

2^ div: Pomezia-Brindisi 1912=1-0

Pomezia: Fiumanò, Lolli, Colantoni, Coppola (Piroli), De Martis, Conson, Cesari, Macciocca, Costantini, Marano (Morbidelli), Polito. All. Farris.
Brindisi 1912: Marconato, Coduti, Pisa, Battisti, Lispi, La Rosa, Piro (73' Faccini), Pizzolla (38' Manoni), Ceccarelli, Alessandrì, Maiorino (46' Mortelliti). All. Rastelli
Arbitro: Ceccarelli (Terni) assistito da Surano (Nocera Inferiore) e Di Lascio (Salerno)
Reti: 32' Macciocca
Ammoniti: Fruci, Macciocca
Espulso:

Nemmeno Rastelli riesce a frenare la caduta libera del Brindisi 1912. Dopo un avvio entusiasmante i ragazzi del presidente Galigani hanno perso la bussola e, quel che più conta, tre partite consecutive. I biancazzurri sembrano davvero un'altra squadra rispetto a quella ammirata nella prima fase della stagione: gioco abulico, poca concretezza, difficoltà nel creare occasioni da rete, incapacità di tenere le redini del gioco.
Rastelli, pur apportando qualche variazione rispetto al modulo di Florimbj, non riesce a debellare l'inconcretezza offensiva del Brindisi 1912. Anzi, quella del Flaminio è la peggiore prestazione offensiva delle V biancazzurre: praticamente il Brindisi non ha mai tirato in porta se si eccettuano due tentativi nel primo minuto di gioco ed un debole calcio di punizione di Faccini. E quel che più fa male è che Alessandrì e compagni non siano riusciti ad abbozzare la pur minima reazione alla rete laziale, realizzata quando al termine della partita mancava ancora un giro intero della lancetta più corta dell'orologio.
Tra l'altro, merita di essere messa nero su bianco una considerazione essenziale per comprendere la pochezza del Brindisi: il Pomezia si è rivelata una compagine tutt'altro che trascendentale; una squadra che, a parte la rete e due legni colpiti dall'ottimo Macciocca, non ha destato entusiasmo (giusto per utilizzare uno degli eufemismi più abusati).
Raccontare la storia della partita odierna è uno dei compiti più semplici che possono essere affidati ad un cronista. Poco da scrivere. Eppure la partenza aveva lasciato sperare in qualcosa di più spettacolare. In appena 90'' si contano ben tre azioni da rete, due per il Brindisi, una per il Pomezia. Poi il buio, con il gioco, lento e macchinoso, che ristagna a centrocampo. Tutto questo fino al 32', quando Costantini si beve Fruci in velocità e serve l'accorrente Macciocca che trova l'angolo lontano alla destra di Marconato.
La reazione del Brindisi non c'è. E nel taccuino ospite c'è solo la sostituzione di Pizzolla (infortunato) con Manoni. Da parte dei padroni di casa, invece, c'è da segnalare il predominio territoriale e un colpo di testa che si spegne sul legno della porta ospite.
E se il primo tempo non sarà ricordato per le occasioni da rete, il secondo rischia una citazione del guinness dei primati per lo sbadiglio più lungo del mondo: 52 minuti di pressochè nulla. Rastelli è l'ultimo ad arrendersi: butta dentro Mortelliti per l'evanescente Maiorino e il baby Faccini (è l'esordio tra i professionisti per il giovane bomber brindisino della Beretti). Proprio di Faccini è l'unica conclusione in porta degli ospiti. Più pericoloso è il solito Macciocca che, in tipica azione di contropiede, si fa beffe della difesa brindisina e scheggia il palo a Marconato battuto.
Adesso sta a Rastelli rimettere insieme i cocci di questa squadra. Una creatura che, oggi, appare non avere nè gambe nè cervello.