30/09/2013

Sulle manifestazioni gastronomiche presso il Monumento al Marinaio. Luca Provenzano


Nei mari del mondo la vostra tomba è un'Ara
Eh sì, l'Ara Votiva, quella del sagrato di fronte al Monumento Marinaio d'Italia. Vivo a Brindisi da qualche anno ma me la ricordo ancora prima volta che ci sono andato. Sarà perchè porto anche io le stellette, ma mi riscopro sensibile alla sacralità di certi luoghi.

Nei mari del mondo la vostra tomba è un'Ara.
C'è scritto anche su una lapide in Accademia Navale.
Lo scorso week end, per la seconda volta in pochi mesi, mi sono affacciato al balcone dei giardini del Monumento, incuriosito dal fumo di arrosto che annebbiava la vista del lungomare, ed ho assistito con rassegnazione all'ultima sagra della salsiccia organizzata lì sotto.

Gloria ai marinai della nuova Italia che affrontarono audaci la morte perché la Patria risorgendo si affermasse ancora vincitrice sui mari
Chissà se nelle intenzioni originarie, la lapide che si erge sul sagrato doveva essere anche una scenografia per i mangiatori di bombette.
Chissà se i genitori di quei bambini che corrono sull'Ara Votiva li farebbero correre tanto spensierati anche sulle tombe dei cari quando si fa visita al cimitero.
Mancava solo che qualcuno ci buttasse due carboni per finire di cuocere i würstel.

Lo so è tutto un discorso un po' retorico.
Ma mi permetto di fare una riflessione, con tutta l'umiltà con cui può farla un cittadino adottato: forse si dovrebbe riconsiderare questa politica di utilizzo del sagrato.
Se proprio si vuole sfruttare quella zona per le manifestazioni culinarie, i giardini superiori sono una location ideale.
C'è il panorama, lo spazio... ed il parcheggio.

Sì perché non bastano i bambini che giocano a pallone sull'ara votiva, la musica da discoteca ed il puzzo di brace.
Queste iniziative causano anche l'utilizzo del sagrato come parcheggio selvaggio.
Per non parlare delle auto che scendono a tutta birra da via Tito Minniti scansando a stento la gente che passa da quel viottolo stretto, buio e senza marciapiede.
Ma ci vuole tanto a chiudere l'accesso alle auto fin da sopra?!

Tutto questo mi lascia un senso di profonda tristezza.
I brindisini, a ragione, sono fieri del loro monumento.
Sarebbe bello che se ne ricordassero non solo quando è il momento di fare le foto dopo i matrimoni.

Luca Provenzano