03/09/2013
Contra mutandones puellarum. Di BastianContrario
CONTRA MUTANDONES PUELLARUM
(considerazioni sulle divise indossate nel tennis femminile)*
Con la presente nota, rivolta a tutti i buongustai dell'universo mondo, il sottoscritto, ritenendosi ancora in grado di apprezzare le bellezze offerte da Madre Natura, desidera formalmente rendersi promotore di un' iniziativa benefica a favore dei tanti estimatori-spettatori del tennis femminile.
E' giunta l'ora di organizzare una raccolta di firme per:
1) L'abolizione della maxi mutanda monacale;
2) Il ripristino delle mutandine, in pizzo o in tulle, di pericoliana memoria
Da molti anni, infatti (direi dai tempi della Gabriela Sabatini), il pianeta del tennis donnesco è stato
funestato dal malcostume ipocrita-censorio dell'obbligo di costringere le atletiche fanciulle in fiore ad indossare orribili pantaloncini di castità che mortificano le flessuose grazie femminee e penalizzano pesantemente i cultori dell'estetica gluteale.
Ma perché mai privare i competenti osservatori, specie quelli strategicamente piazzati nelle tribune “dietro la porta”, della medesima, gratificante visione concessa invece ai voyeur da spiaggia, da sfilata di intimo o da match di volley femminile?
Che giustizia è mai questa?
Si rendono conto, i lorsignori, di quanto possa essere deprimente e frustrante l'inibizione all'accesso sensoriale di quello che si immagina ma che tuttavia
non è consentito visionare?
Non c'è bisogno di essere Humbert-Humbert per cantare la poesia di una fugace sbirciata alle sospirate ombrosità appena intraviste per un allungo, per un servizio, per un complice colpo di vento che maliziosamente fa garrire un corto gonnellino a pieghe!
Rivendichiamo il diritto al sottile piacere di godere dei repentini scorci di penombresco panorama
che il caso ci offre, gridiamo al mondo intero il nostro legittimo orgoglio ad essere rattusoni-guardoni perché non c'è niente di più eccitante dell'abbandonarsi nei perigliosi flutti del proibito, nell'occhieggiare furtivo e indifferente in attesa di un lampo che illumini uno squarcio di segreti, fascinosi paesaggi femminei.
Gli esteti fanatici del “vedo e non vedo”, i supporter delle ascose giovani veneree forme, i sacerdoti del profano rito del sospirato desio, chiedono di poter fruire della paradisiaca visione offerta dalle graziose movenze delle jeunes filles che si esibiscono nella nobile arte della racchetta.
Con dispensa d'eccezione riservate alle sole Schiavone e Navarro, le quali possono tranquillamente continuare ad indossare i mutandoni d'ordinanza.
Gloria eterna alla bellezza, alla fantasia, alla visione di quel peculiare, perduto spettacolo d'antan che ci auguriamo presto torni a ristorare le nostre fameliche pupille e i nostri palpitanti cuori.
NO alla mutanda da monaca
SI allo slip sexy, classico simbolo dell'eterno femminino.
*Bastiancontrario
|