28/03/2012
Diario di bordo. Pagina n. 115
Ritorniamo a parlare di un bel libro pubblicato di recente. Si chiama “Se Dio vuole” di Papa Ngady Faye e Antonella Colletta per la “Giovane Africa Edizioni”. Si tratta della sorprendente storia di un senegalese che immigrando in Italia, cambia nome e prende quello di suo padre Amadou, per trovare la forza di affrontare le avversità. Questa è la vera storia di un venditore di libri, un lavoro che l’autore svolge sulle strade del Salento con convinzione, generosità e tanto entusiasmo. “Se Dio vuole” è un libro capace di aprire il cuore e le menti, perchè può aiutare a comprendere meglio un mondo a noi vicino, che ha solo bisogno di tolleranza, rispetto e integrazione, aldilà di ogni forma di razza, sesso e religione. Amadou è stato nostro ospite durante un appuntamento di “RADI@zioni CULT”. Vi proponiamo una parte dell’intervista realizzata negli studi di Ciccio Riccio.
Marco G. - Il tuo libro si divide in “tre giri di the”. Perché hai dato questo tipo di impostazione ai tuoi racconti?
Amadou F. – I tre giri di the sono i momenti più importanti che racchiudono i tre capitoli del mio libro.
M. - Il titolo del libro cosa vuole essere: un atto di devozione, di riconoscenza, di preghiera o altro?
A. - È soprattutto un segno di riconoscenza verso il mio Dio.
M. - Il primo capitolo è dedicato ai Modu Modu, così come vengono chiamati nel Senegal. Sono quelli che lavorano anche per chi è rimasto nella terra d’origine. Come funziona questa sorta di economia?
A. - Chi parte dal Senegal si chiama Modu Modu. Questi si preoccupano di lavorare e sostenere le famiglie che rimangono nel Senegal. Ad esse permettono di far studiare i propri figli, comperare i medicinali e finanziare i progetti formativi e lavorativi.
M. - Sei rimasto molto legato a tuo padre, il vero Amadou. Lo definisci un grande uomo, anche se a volte era severissimo, quasi crudele. Che ricordi hai di lui?
A. - Adesso sono ricordi bellissimi. Se non avessi avuto un padre così forte, forse sarei stato diverso. Pensando a quella forma di severità, credo che fosse una forma di spiritualità, perché capace di farmi intraprendere la strada giusta. Mio padre era definito il “leone” perché era forte. Aveva grandi mani. Faceva anche il sindacalista e non tornava mai indietro nelle sue decisioni.
M. - Che ricordi hai di tua madre? Quanto senti la sua mancanza?
A. - Il nome di mia madre è Misericordia. Non sento la sua mancanza, perché conservo le sue parole dentro di me. Mi ha sempre incoraggiato e mi ha insegnato a non aver mai paura.
M. - Nel tuo libro parli di un bambino di nome Gianluca e scrivi:” Mentre prego ed evoco il nome di Allah, sento il suo Padre Nostro, al quale rispondo istintivamente Amen”. È come se le due Fedi si alimentassero…
A. - Io credo che tutte le religioni debbano rispettarsi e abbracciarsi. Basta compiere alcune azioni di generosità e avere calore nel cuore per alimentare qualsiasi forma di Fede.
M. - Da quanto tempo sei in Italia. Come ci sei arrivato?
A. - Sono arrivato nel 2005 con un visto turistico francese. Quando sono arrivato, non era come pensavo. Credevo che le società e le aziende aspettassero i ragazzi stranieri per farli lavorare, invece non era così. Ho dovuto adattarmi per mantenermi e mandare nel Senegal quello che guadagnavo.
M. - Credi che questa tua pubblicazione possa rappresentare un punto di svolta nei confronti della comunità senegalese?
A. - Ogni cosa che faccio vorrei che servisse non solo alla nostra comunità ma anche a tutta l’umanità. Prego il mio Dio che questo libro possa essere tradotto in tutto il mondo per dare un segnale di speranza verso tutti.
Si ringrazia il “comune” fratello Dario Bresolin per gli spunti creativi, umani e professionali.
“RADI@zioni” è un programma curato da Angelo De Luca, Camillo Fasulo, Marco Greco e Antonio Marra – con la radi@ttiva collaborazione di Angelo Olive, Mimmo Saponaro, Rino De Cesare e Carmine Tateo – in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio Riccio” di Brindisi – www.ciccioriccio.it. Ci trovate anche su Facebook sotto il profilo di “Radia Zioni”.
Si ringraziano il portale “www.brundisium.net” e il quotidiano “Senza Colonne” di Brindisi per il consueto supporto fornito alla trasmissione “RADI@zioni” di “Ciccio Riccio”.
(Marco Greco)
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