07/01/2004

Carbone, Gas, Plasma. E' questo il nostro futuro?


Italia Nostra, Legambiente e WWF hanno invitato a discutere pubblicamente parlamentari locali, Istituzioni, Associazioni e cittadini sullo sviluppo possibile del territorio.
L’appuntamento è nel salone M.M.Guadalupi alle 17,30 del 10 gennaio 2004.
Negli anni ’60 l’entrata in funzione del Petrolchimico sembrò dovesse risolvere i problemi economici ed occupazionali del territorio brindisino. Così non fu. Il numero dei lavoratori, dai 4000 circa iniziali, ben presto si ridusse drasticamente; delle piccole industrie che avrebbero dovuto rilavorare la materia prima (il famoso “indotto”), nemmeno una vide la luce, mentre le campagne si spopolavano degli addetti, attirati dal miraggio di un lavoro – neanche gratificante – che si prospettava.
Oggi del petrolchimico rimangono i resti di una cattedrale nel deserto imprenditoriale di Brindisi ed esso è tristemente famoso per i morti da EVC e da amianto.
Già negli stessi anni ’60 si parlava, a Brindisi, di un “turismo di transito” e ci si arrovellava per trovare soluzioni affinché i turisti potessero restare almeno un giorno in più, fra l’arrivo alla stazione e la partenza con il traghetto per la Grecia.
Oggi il turismo è soltanto l’ombra di quello che fu, ed il calo è ormai inarrestabile, a favore di altri porti come Ancona e Bari.
Queste esperienze non hanno insegnato nulla agli amministratori che si sono succeduti da allora in poi.
Oggi Brindisi è diventato un polo energetico di abnormi dimensioni, e ciò non crea (e non può creare) indotto, né attira i turisti.
L’impianto di rigasificazione del metano liquido, di prossima realizzazione, rappresenterà infine il colpo di grazia per un territorio già duramente provato.
La domanda che viene posta quindi ai parlamentari ed alle Istituzioni locali è: quale futuro proponete ai cittadini che vi hanno eletto?
Può essere possibile finalmente una svolta significativa nelle scelte che condizioneranno gli anni a venire?
Se il futuro sarà ancora caratterizzato dalle centrali termoelettriche alimentate a carbone ed orimulsion, se la loro potenza verrà ancora aumentata, se le navi gasiere, dell’orimulsion, e le carboniere di grande e piccolo tonnellaggio continueranno a strangolare il traffico portuale, allora per questa sfortunata terra non ci sarà più speranza.
Ci auguriamo che vengano date risposte chiare, e che gli impegni eventualmente presi – in presenza dei cittadini – non vengano rimangiati il giorno dopo.

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE, WWF, ITALIA NOSTRA