16/09/2003
Mario Antonelli: Utras Brindisi, il cuore oltre l'ostacolo
Nel n.21 del 13 Giugno 2003 di Brindisi in Rassegna, settimanale a diffusione gratuita presente in tutta la provincia di Brindisi, Mario Antonelli ha dedicato un articolo alla lezione di sportività della tifoseria biancazzurra dopo l'atroce delusione del campionato. Lo riportiamo con il consenso dell'autore.
Ultras Brindisi: il cuore oltre l'ostacolo
La lezione di sportività della tifoseria biancazzurra
Sorprendente ed inaspettato è stato il comportamento dei tifosi Brindisini all'indomani della triste eliminazione dalla corsa per la C1.
Lo sconcerto e la rabbia che in tali occasioni assalgono, irrazionalmente, l'animo del tifoso accanito sono sembrati assolutamente inefficaci contro l'orgoglio di essere brindisini che, nonostante tutto, continua a caratterizzare l'Ultras biancoazzurro.
Facciamo queste constatazioni a due settimane di distanza da una disfatta inattesa. Ci sembra un tempo idoneo per poter testare, a freddo, il grado di civiltà e sportività di una tifoseria che, mai come quest'anno, ha dato tutta sè stessa nel coltivare il sogno di promozione e nel trasmettere grinta e determinazione agli undici in campo.
Le cronache cittadine riportano dell'ovvio malumore accompagnato però da una inedita voglia di ricominciare stando accanto alla squadra e, soprattutto, alla società.
Non è più una novità il forte attaccamento al patron Mario Salucci. Anzi, forse è proprio questa "devozione" a costituire l'anello di congiunzione tra una bella stagione finita però malamente ed il nuovo campionato che vedrà, senza dubbio, un Brindisi perseguire la meta a testa bassa senza concedere regali a nessuno.
La tifoseria è dunque cresciuta. Sarebbe una banalità fare riferimento alle singole scaramucce dei tifosi più "passionali" semplicemente perché, molti lettori ci daranno ragione, le reazioni istintive del tifoso brindisino non sono peggiori dell'ira che assale un normale automobilista che inveisce contro chi non rispetta una precedenza.
Non sembra essea.
Non sembra esserci nulla di spaventoso nei protagonisti della curva "Michele Stasi". Magari una voce possente e una espressione truce potrebbero intimorire qualcuno, ma spesso è solo furia agonistica.
E' solo voglia di veder vincere la propria squadra e di festeggiare con gli altri componenti dei tanti Club organizzati.
Una reazione composta, dicevamo, quella che ha caratterizzato l'uscita del Brindisi dai playoff. La vicinanza alla squadra e l'attenzione per la probabile evoluzione societaria sono i primi segnali di questa immutata fiducia.
Basta "sfogliare" le pagine virtuali di internet per rendersi conto di come sia cambiato col tempo il tifoso brindisino.
Faremo riferimento alla bacheca virtuale dedicata alle vicende calcistiche allestita sul sito BRUNDISIUM.NET.
Ecco come commentano la sconfitta due tifosi brindisini fuori sede: Gianmarco da Bologna scrive: "Lo sport è fatto di momenti belli e di momenti atroci. Questa volta per noi è un momento atroce. I play off sono un terno al lotto e non li vincono sempre le sqadre più quotate.Accettiamo la sconfitta e non rispondiamo alle provocazione dei foggiani. Forza Brindisi sempre e comunque".
Nicola da Milano: "Sono completamente distrutto e amareggiato dalla eliminazione alla finale ma e ora di cacciare tutti coloro che non sono degni di indossare la maglia gloriosa del brindisi compreso l'allenatore. Salucci riproviamoci con gente che ha voglia di crederci fino in fondo forza Brindisi forza Salucci i tifosi del nord sono con te non demordere".
Chiudiamo questo articolo con una felice considerazione di un tifoso dell'Acireale: "Ragazzi oggi è stata un partita di altri tempi!! L'abbiamo spuntata noi ma alla fine abbiamo meritato ampiamente(il primo tempo lo abbiamo dominato)!! Pazienza vi rifarete il prox anno avete una grande squadra ma ricordate LE MOTIVAZIONI NEL CALCIO fanno di + dei nomi!!!!(Acireale Docet)! Cmq rispetto x ki ci rispetta!! FORZA AC1REALE!!!".
Il tifoso medio brindisino è proprio questo: cuore e rispetto per la propria squadra e per gli avversari… quelli corretti.
Mario Antonelli.
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