Approfondimenti » 27/01/2010
Vorrei giocare con gli angeli. Di Dario Bresolin
Vorrei giocare con gli angeli.
Li vorrei abbracciare ad uno ad uno. Vorrei parlare con loro, vorrei tanto sapere i loro nomi, vorrei sentire le loro voci. Vorrei sapere da dove venivano, come era fatta la loro casa, chi erano i loro amici, quale ninna nanna la loro mamma cantava loro.
Ci conosciamo da quando io ero bambino. Li ho conosciuti perché li ho visti alla televisione. Però erano vestiti male, tutti uguali, alcuni senza vestiti. Magri, con il viso di bambino ma gli occhi tristi, sempre tristi.
Io non ero triste, avevo i miei amici sotto casa.
Mi sono sempre chiesto il perché fossero così tristi. Poi non c’erano le loro voci. A me le voci servono, piacciono, incantano. Mentre io crescevo loro erano lì, sempre uguali, sempre bambini. Io crescevo, ma loro no. E quel “perché?” sempre dentro. Li sentivo amici e avrei voluto giocare con loro.
Mia mamma mi disse che quei bambini erano diventati angeli e che lo sarebbero stati per sempre. E’ importante essere un angelo, diceva la mamma, perché sono loro che stanno accanto agli altri bambini per proteggerli. Già, ma perché per loro non c’erano stati gli angeli?
Fu molto tempo dopo che capii la verità. Mi raccontarono di Hitler, del nazismo e dell’olocausto. Quei bambini non c’erano più, erano morti. Ma non era stato Dio a chiamarli a sè, era successo tutto per la crudeltà di pochi uomini.
Ricordo anche una canzone che parlava di loro, “…passati per un camino… ed ora sono nel vento.”
Per me quei bambini non sono mai morti. Quei bambini sono miei amici. Nel mio computer c’è il filmato dove posso vederli e ogni tanto vado a salutarli. Ho dato un nome a tutti, e li saluto uno ad uno. Mi verrebbe voglia di abbracciarli. Ma gli angeli non si abbracciano.
Io sono cresciuto e diventato uomo. Loro no. Perché no? Perché? Sì, vorrei ancora adesso poter giocare con loro. Un giorno spero di incontrarli. E lo faremo. Voglio vederli sorridere. E fino a quel giorno saremo comunque sempre insieme. Sono miei amici. E intanto chiedo a Dio di abbracciarli da parte mia.
Dario Bresolin
|