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Musica: Diario di bordo. Pagina n. 33



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Musica » 20/11/2009

Diario di bordo. Pagina n. 33

Anche ai pirati radi@ttivi capita d’essere colti da sindrome influenzale… La dura scorza del nostro Capitano Marco Greco è stata purtroppo scalfita ed al momento non è proprio in grado di tenere tra le febbricitanti dita la classica penna d’oca da intingere nel nero inchiostro di china per la settimanale vergatura del “Diario di bordo”. Chiamati a raccolta dal campanaccio di bordo per un’assemblea generale il nostro “Grande Vecchio” ha fatto così ripartire i compiti da assegnare alla sgangherata ciurma che s’apprestava già a festeggiare una subitaneamente annullata “libera uscita”. Al mozzo-inviato il compito di stilare un resoconto sull’ “house concert” di Ferrara del duo Verardi & Ancona ed ai cambusieri la scelta del “disco della settimana”.
“FareMusica” (scritto come un’unica parola) è uno di quei verbi impegnativi, da goccia di sudore che solca la fronte, fredda come l’aria d’inverno. È un verbo da velato timore, da spavalderia in certi casi oppure, semplicemente, da oggettiva valutazione. FareMusica è un termine impegnativo perché racchiude in se stesso tante, tantissime cose, quasi come quelle antiche ricette tradizionali, tramandate oralmente di generazione in generazione: 500 gr. di note, 550 gr. di un ottimo testo e 250 gr. di distorsione del suono; adornare il tutto con una spolverata di fantasia, lasciare cuocere l’impasto ottenuto nell’amplificatore a media potenza e, al momento della presentazione, cospargere con la giusta dose di follia (quest’ultima, per ovvie ragioni, mai del tutto resa esplicita!).
FareMusica significa divertirsi, avere passione, tramutare le proprie emozioni in qualcosa che sappia sequestrare l’attenzione di chi ascolta, senza fissare alcuna somma per il riscatto. FareMusica è un verbo comunista, ma non perché sia iscritto al partito o abbia il poster del Che in camera. FareMusica è un verbo comunista perché la musica non ha censure, perché la musica è ribellione e soprattutto perché la VERA musica, la musica GIUSTA, quella suonata perché a suonarla si prova gusto, senza secondi fini di marketing, non se la fila nessuno, passa nelle radio solo in seconda serata, è vista sempre con sospetto e chi la suona, di solito, è considerato uno sfigato…uno “sfigato di talento” come piace definirlo a noi di “RADI@zioni Cult”.
Per FareMusica bastano una sera di pioggia, un posto coperto, due chitarre acustiche distorte, un paio di microfoni, un synth… e, ovviamente, tanta passione. Quella passione che vedi negli occhi di Amerigo Verardi, uno che ne ha viste, sentite e cantate molte, moltissime, ma che ha ancora voglia di vederne, sentirne e cantarne altrettante. Passione che senti nella voce ovattata dalla barba incolta di Marco Ancona, che trema emozionata quando descrive le sue chitarre. FareMusica è una ricetta senza dubbio strana, intrisa di quella complicata semplicità tipica di ogni piatto prelibato. Roba per pochi intimi da invitare a cena, insomma. Sicuramente troppo buona per spargere la voce, per massificarla, perché gli ingredienti sono rari e poi perché le masse sono difficili da sfamare, e la VERA musica non è quasi mai una mensa.

Allora adesso è forse più logico, più giusto, più facile accettare la realtà… e cioè che giovedì 5 Novembre al “Renfe” di Ferrara erano in 28 (ventotto, avete letto bene!) gli invitati al banchetto musicale organizzato per il duo salentino Verardi & Ancona accompagnato dalla “genialità” del synth di Gianluca De Rubertis (non a caso in arte “Il Genio”). Allora adesso è forse più logico, più giusto, più facile capire come si faccia a fare un grandissimo concerto per 28 persone, farle emozionare e far viaggiare le loro menti assieme alle note, alle parole, alla distorsione e alla follia.
Allora adesso…se anche voi volete saziare la vostra fame di musica, fate come me…invitateti a cena da lei, ascoltatela parlare in silenzio e non interrompetela…perché “Abbandonarsi ad essere qualcuno dentro l’universo…è una miseria” (da “Mano nella mano” di Verardi & Ancona). Amerigo Verardi & Marco Ancona, con Gianluca De Rubertis (Studio Davoli, Il Genio) Sabato 21 Novembre si esibiranno dal vivo all’ "Istanbul Cafè" di Squinzano (LE) (con i laziali Tecnosospiri), ma per presentare il nuovo cd "Bootleg/Oliando La Macchina - Live Tour 2009", una fedele fotografia che riesce bene a catturare l'energia e le improvvisazioni strumentali che caratterizzano le esibizioni di Amerigo Verardi e Marco Ancona il duo ha scelto Ciccio Riccio. Questa sera, infatti, tra le ore 22 e le 24 nel corso di “RADI@zioni Cult” sarà possibile ascoltare alcune delle canzoni in esso incluse. Il cd in questione, a differenza del prossimo disco ufficiale che uscirà nel 2010 e che non sarà un live ma un album di studio, sarà disponibile solo ai concerti o su richiesta su www.myspace.com/amerigoverardimarcoancona.

Da “RADI@zioni / The Next Generation” di lunedì scorso 16 novembre 2009, scelto da Carmine Tateo tra i “Dischi Hot”, ovvero tra quelli più ascoltati del momento, ecco “Popular Songs” degli Yo La Tengo. Uscito incidentalmente l’11 settembre scorso, “Popular Songs” risulta essere l’album più bello della band. È il 12° album della loro lunga carriera iniziata nel lontano 1986 e, diciamolo pure, mai titolo fu così azzeccato! Con questo disco la band newyorkese alza ancor di più il livello di caratura della propria musica, abbracciando sempre nuovi progetti (considerando il side project dei Condo Fucks), perché in un’epoca di crisi generalizzata come questa anche i musicisti devono imparare a diversificare la propria offerta.
Yo La Tengo è la band più longeva dell’indie-world ed è in grado di consolidare ancor oggi le proprie inconfondibili caratteristiche. Basso ben piantato nelle mani e melodie intriganti da ascoltare tutto il giorno. Anche questa volta l’ago della bilancia pende dalla loro parte.

Michele De Luca & Camillo Fasulo


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