Musica » 16/02/2004
Radi@zioni - Hard’n’Heavy dalla A alla Z - Lettera D
“D” come…
DEEP PURPLE
Tra le più “vecchie” bands tutt’ora in attività ci sono senza ombra di dubbio i Deep Purple fondati nel 1967 da Jon Lord e Ritchie Blackmore. Incredibile la sequela di nomi che ruoteranno attorno alla band in tutti questi anni. I loro inizi non sono stati tra i più felici se pensate che i primi tre lavori furono praticamente ignorati da tutti. Indecisi tra hard, beat, psichedelia e progressive stentano a decollare ma trovano finalmente la loro giusta dimensione a partire dal 5° “In Rock”, album fondamentale, – ma che dico? – definitivo dell’hard rock. Un altro titolo a caso? “Made In Japan” … il più grande live album della storia del rock. Imperdibile! Punto!
Disco consigliato: "Made In Japan" (Purple 1972)
DEF LEPPARD
Ritengo che il loro album di debutto sia stato uno dei più grandi lavori della nascente N.W.O.B.H.M., tanto da surclassare molti acerbi esordi di altri loro coetanei, e qui si parla di un periodo a cavallo tra gli anni ’70 e gli ’80, sia ben chiaro! Complice Tom Allom (già producer per i Judas Priest) l’esordio del “Leopardo Sordo” s’impone per i suoi suoni dirompenti ma accompagnati da una pulizia ed una levigatezza propria solo del più brillante ed inattaccabile acciaio inox. Fine della storia! Dopo un esordio così esplosivo i Leppard non sono più riusciti ad esprimersi a questi livelli. Una promessa mancata… Da “High and Dry” in poi usciranno, infatti, solo dei lavori fatti da discreti mestieranti d’alta classifica. Peccato!
Disco consigliato: "On Through The Night" (Vertigo 1980)
DIAMOND HEAD
Come non citare tra i migliori esponenti della nascente scena metal britannica dei primi ’80 i Diamond Head. Possedevano uno stile unico, praticamente una fusione tra ecletticità tipicamente zeppeliniana, oscuri e letali riff di matrice Black Sabbath e foga tipica delle nuove leve britanniche, Iron Maiden su tutti. Un mix così personale e raffinato finirà per generare una serie di lavori altamente suggestivi e pervasi da una creatività davvero senza confini. Album che diverranno negli anni autentici punti di riferimento e fonte d’ispirazione per numerosi gruppi di speed e thrash metal… Ma il mercato non era ancora pronto per le nuove sperimentazioni dei Diamond Head in quegli anni, così la band, infilando paradossalmente un flop dietro l’altro, giunge all’amara decisione di sciogliere le righe. Da qui comincia il culto per la testa di diamante…
Disco consigliato: "Death And Progress" (Bronze 1993)
DICTATORS
Troppo spesso fatti passare per una specie di pessimo incrocio fra spazzatura metal e glam-rock, in realtà i Dictators sono stati un gruppo importantissimo nel definire il giusto punto di fusione tra rock’n’roll e metal di scuola newyorkese tardo anni ’70. Basti soltanto ricordare, ad esempio, che dalla loro prima scissione vennero fuori contemporaneamente due grossi calibri del metal a stelle e strisce: Twisted Sister e Manowar… ma queste sono altre storie sulle quali sicuramente torneremo più avanti… Resta da dire che proprio i Dictators sono quanto di meglio si potesse immaginare nel campo dall’hard’n’roll! Ai confini col punk rock, aggressivi, ma non ottusi, sempre pieni di una particolare ironia che, ahinoi, è quasi sempre assente in tante altre metal bands anche ai nostri giorni, questi erano i Dictators… Sessisti? Metallari?? Maleducati??? Esatto!!! E’ proprio per questo che li amiamo!
Disco consigliato: "Manifest Destiny" (Elektra 1977)
RONNIE JAMES DIO
Black Sabbath e prima ancora Rainbow nel passato di questo piccolo grande vocalist. Troppo orgoglioso e troppo egocentrico per poter sottostare all’ ingombrante presenza di un Toni Iommi o di un Ritchie Blackmore, il nostro, a partire dal 1983, dopo essersi separato dalla banda del sabba nero, decide di mettersi in proprio dando vita ad una formazione della quale sarà anche l’unica ed incontrastata testa pensante. Con questa esordisce pubblicando “Holy Diver”. In pratica “Holy Diver” è un grande compendio di quanto fatto da Ronnie prima con i Rainbow e poi con i Sabbath. Con esso egli afferma la sua identità di cantore di un suono oscuro e teatrale, venato di passaggi epici e melodici e senza mai scadere nel già sentito o nel banale. Tra alti (molti!) e bassi (pochi in verità, almeno secondo il parziale giudizio di chi scrive) l’attività di Ronnie James Dio continua ancor oggi senza per questo mostrare la corda, anzi mantenendo un elevato standard qualitativo nell’ambito di un genere che la sua potentissima ugola domina senza pari!
Disco consigliato: "Holy Diver" (Vertigo 1983)
“Hard’n’Heavy dalla A alla Zeta” va in onda ogni lunedì nel corso di RADI@zioni, solo e soltanto su Ciccio Riccio.
A cura di: camillofasulo@ciccioriccio.it
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