Approfondimenti » 12/06/2008

Lettera Aperta a S.E. Rev.ma Mons. Rocco Talucci. Di Antonio Carito

Si apprende da un quotidiano locale che , un "noto" imprenditore ha personalmente sostenuto le spese per la ristrutturazione dell'alloggio che ospiterà in Episcopio il Santo Padre.
Certamente l'iniziativa è lodevole e dimostra grande sensibilità (anche se non accompagnata da un un "riserbo" che l'occasione forse richiederebbe) .
Nasce spontanea una domanda (se pure impertinente): l'udienza papale riservata al "noto" imprenditore ha un qualche legame con il gesto di prodigalità da egli compiuto? e se così fosse, La prego di farmi conoscere l'eventuale costo di altri gesti di prodigalità che possano assicurare un udienza Papale non già mai per me ma per uno dei diseredati di questa nostra martoriata e nel contempo tanto amata terra.

Mi consenta inoltre di farle rilevare che, in relazione alla visita del Santo Padre, a mio personale avviso, vi è troppa pubblicità a favore di fatti collaterali (ma marginali) quali selezione di cantanti, ballerini, attori e quant'altro quasi si trattasse di selezione per le "veline" o dell'allestimento di una kermesse rock .
Si è prediletto il lato "marketing" dell'evento alla sua reale importanza e valenza di spiritualità e d'incontro che avrebbe richiesto una ben più approfondita preparazione delle coscienze.

Certamente Brindisi ricaverà dall'evento una grande visibilità e in tale contesto è giusto che la città si presenti con il suo volto migliore, ma almeno per noi "cattolici" si dovrebbe andare oltre la pur complessa operazione di marketing e cogliere invece l'opportunità per una grande riflessione di fede che ci porti al di fuori delle sacrestie e ci faccia affrontare e confrontare con i reali problemi materiali e spirituali dei nostri tempi.

Il nostro Padre Arcivescovo è sempre presente nelle varie manifestazioni pubbliche (certamente non può venire meno ai doveri di rappresentanza) ma sarebbe altrettanto bello vederlo maggiormente in mezzo alla "gente comune", alle loro sofferenze, ai loro disagi, altrimenti si corre il rischio di non vederlo più come un "padre" ma bensì come semplice uomo di quel "sistema" da cui tutti ci sentiamo lontani.

Con devozione
Antonio Carito