Musica » 25/01/2004
Radi@zioni: I dischi dell'anno 2003 - 3a parte
YO LA TENGO – “Summer Sun” (Matador/Self – 2003)
… YO LA TENGO, con tutta probabilità la più significativa, longeva e coraggiosa indie-band americana. “Indipendente”: un termine che ha ancora senso spendere oggi per una band come questa, attiva ormai da qualcosa come venti anni, sopravvissuta al tempo e alle mode ed anche antecedente a molti dei fenomeni musicali odierni. Come dire: protagonisti della stagione psichedelica americana degli anni ’80, prima del post rock, del neo folk o dell’alternative country. Ma è sempre un piacere accostarsi ad ogni nuova uscita marchiata YO LA TENGO. Un piacere confortato anche dalla consapevolezza che ben difficilmente si resterà delusi. Anche perché in tutti questi anni la musica di questa band si è sempre mantenuta su standard qualitativi di assoluta eccellenza, un primato che ha permesso loro di guadagnarsi grande rispetto da parte del pubblico e della critica di tutto il pianeta… Questo il curriculum degli YO LA TENGO considerato anche che la loro storia guarda ormai da molto vicino mostri sacri come Velvet Underground e Sonic Youth.
WIRE – “Send” (Pink Flag – 2003)
… Elettricità nell’aria!… Tornano, di nuovo insieme, i WIRE… Nome storico del punk inglese, classe 1977, che torna sulle scene, ma non per replicare!… Niente sentimenti nostalgici, i WIRE guardano sempre più in avanti!… “Send” è il loro nuovo CD. Il biglietto di ritorno per questi inossidabili londinesi, un lavoro decisamente all’altezza delle aspettative ed esce per l’etichetta personale dalla band, la Pink Flag. Solo 11 tracce per segnalare l’avvenuto ricongiungimento ma bastanti per ribadire la superiore classe del loro punk… Come dire? Energia e capacità di sintesi semplicemente inarrivabili. Ancora una volta semplicemente superbi e nonostante i lunghissimi periodi di silenzio tra un disco e l’altro restano comunque una presenza determinante nel panorama del rock contemporaneo…
DEFTONES – “Deftones” (Maverick/WEA – 2003)
… Frammenti di vita, relazioni interrotte, sofferenza, distacco, un disagio che probabilmente è l’unico elemento che unisce in modo essenziale tutta la produzione dei DEFTONES. Pochi come loro sanno scrivere musica, ma soprattutto descrivere emozioni e creare delle atmosfere.
Non rinunciano al proprio stile i DEFTONES, ma ne ampliano contorni, dimostrando, fra tutte le formazioni crossover americane attualmente in circolazione, di essere quella con la maggiore sensibilità…
CALLA – “Televise” (Quatermass/Audioglobe – 2003)
… New York 2003: CALLA atto terzo. “Televise”: disco intenso, nervoso, pieno di spigoli, ma allo stesso tempo aperto al mondo e ricco di quelle sfumature che lo rendono unico ed estremamente vario. I CALLA hanno idee chiare, mezzi per metterle in pratica e una dannata voglia di mettersi in gioco, di sperimentare, di provare nuove soluzioni. Ma conoscere o no la breve storia del trio migrato dal Texas a New York è irrilevante, tempo e spazio sono variabili immaginarie a fronte dell’emozione che la loro musica riesce a suscitare. I CALLA sembrano infatti incarnare perfettamente il linguaggio universale del rock come solo Dylan, Velvet Underground, Joy Division, Cure, Dream Syndicate, Pixies e Radiohead hanno saputo fare attraverso le ultime 4 decadi del secolo scorso. Insomma, per farla breve, se i CALLA vi avevano già stupito in passato, oggi, con “Televise”, vi lasceranno senza fiato!…
MARS VOLTA – “De-loused In The Comatorium” (Universal – ‘03)
… Sembra un secolo da quando la stampa specializzata delirava per 5 ragazzi di El Paso esplosi con tutta la forza che avevano dentro. Si facevano chiamare At The Drive In. Poi accadde qualcosa tipo: alzarsi dal comodo divano piazzato nell’angolo più fresco del vostro salotto per salire su un aereo dal quale lanciarsi per provare l’ebbrezza del vuoto. Certo, avendo sulle spalle un paracadute pronto ad aprirsi. Il fatto è che un paracadute non lo avete mai usato prima e quello che accadrà nei prossimi secondi sarà paurosamente emozionante, terribilmente pericoloso, ma soprattutto sarà qualcosa di completamente nuovo. Un modo come un altro per continuare a sentirsi vivi… un po’ come decidere di polverizzare il vostro comodo futuro già pianificato per avventurarsi da qualche altra parte, magari alla volta di Marte…
JANE’S ADDICTION – “Strays” (Capitol/EMI – 2003)
… C’era una volta il rock più ruvido ed avvincente degli anni ’80 e prima ancora che qualcuno inventasse il grunge, i JANE’S ADDICTION di Perry Farrel e Dave Navarro ne tracciarono indelebilmente le coordinate pubblicando nel 1988 un capolavoro come Nothing’s Shocking, un album destinato a cambiare per sempre gli orizzonti dell’universo rock. Dopo soli tre album la vicenda della band sembrava esaurita. Ora la felice sorpresa di questo ritorno, 13 anni dopo l’addio alle scene (il loro precedente lavoro era uscito nel 1990), è alimentata dall’impressione che la band non avesse detto tutto e che ci fosse ancora tanta creatività da esprimere. Bene, Strays non deluderà i fans storici de IL VIZIO DI JANE e guadagnerà di certo anche qualche altro fan tra i più giovani di voi in ascolto…
THE THRILLS – “So Much For The City” (Virgin/EMI – 2003)
… Ovvero: tanta voglia di essere altrove! Un debutto che viaggia speditamente lungo i sentieri del più spensierato country costruito su gradevolissime armonie vocali d’impronta pop, appena graffiate da chitarre rock. Attenzione però! Non fermatevi alle apparenze: sotto una veste apparentemente retrò sembra si nascondano, nei fatti, un talento vero ed un gusto melodico raro oltre che estremamente raffinato. E se forse è ancora un po’ presto per poter dire che l’obiettivo di realizzare un album che possa superare il test del tempo sia stato raggiunto e che fra una decina d’anni questo possa anche essere considerato come un classico, come si augura la band, quello che possiamo dire con certezza è che in questi mesi pochi altri lavori hanno fatto viaggiare la nostra mente con altrettanta facilità come questo “So Much For The City” degli irlandesi THE THRILLS…
BLACK REBEL MOTORCYCLE CLUB
“Take Them On, On Your Own” (Virgin/EMI – 2003)
… Con un brano fulminante come “Whatever happened to my rock’n’roll (Punk Song)” ed un primo omonimo album questo terzetto californiano s’è guadagnato le prime pagine di tutte le riviste di settore. Non c’è nulla di cui stupirsi, dunque, per l’enorme attenzione dedicata anche al 2° disco di questa band da poco tempo in circolazione e sul quale intendiamo pure noi puntare l’attenzione … All’incrocio di tutti i possibili percorsi per il rock’n’roll oggi ci sono loro: BLACK REBEL MOTORCYCLE CLUB! Non si tratta della solita frase ad effetto. Il trio di San Francisco, ormai di stanza in quel di Londra, incarna infatti l'antico ma primo vero ruvido spirito rock’n’roll pronto ad incendiarsi alla prima scintilla di protesta. Ennesimi ma autorevoli rappresentanti di quella tradizione che parte da Elvis, passa per gli Stooges ed i Velvet Underground per arrivare agli Strokes, od ai White Stripes, tanto per citare due tra le più importanti bands dei nostri giorni …
A PERFECT CIRCLE – “Thirteenth Step” (Virgin/EMI – 2003)
… Il 2° disco degli A PERFECT CIRCLE sembra individuare nuove possibili interazioni tra Seattle sound alla Alice In Chains e Mad Season e certo rigido ed estatico mood britannico alla Cure o alla Echo & The Bunnymen se vogliamo. Un disco che vive di limpide emozioni e che sembra fatto apposta per essere ascoltato in una stanza in penombra… Si ha quasi la sensazione di essere presi per mano e portati a volare dolcemente fuori dal tempo. Ma aldilà del suo carattere crepuscolare il clima che vi si respira non è né depresso ne negativo, ma semplicemente trascendente, tale da indurre alla meditazione. In un mare di urlatori e di gente che fa a gara di testosterone gli A PERFECT CIRCLE sono la terapia contro il logorio della vita moderna, una specie di elogio alla lentezza, … in definitiva un invito a controllare con calma le proprie emozioni…
ARCH ENEMY – “Anthems of Rebellion” (Century Media/Self – ‘03)
… Angela Gossow alla voce … Una donna che gioca a fare l’uomo o solamente la voglia di urlare tutta la propria rabbia dietro a un microfono? È l’avvio di un nuovo trend quello della front-woman inferocita? Nel corso degli anni abbiamo dato per scontato che il territorio metal fosse un dominio prettamente maschile, questo non per un obsoleto pregiudizio ma per una pressoché totale assenza di donne capaci di imporsi in quest’ambito. Poche le autentiche front-woman capaci di lasciare un segno e per lo più ancorate ad un passato quasi dimenticato. Il metal estremo, poi, è stato praticamente, da sempre, interdetto al gentil sesso che però proprio adesso, ed in più di qualche timido caso, sembra aver trovato un inedito desiderio di rivalsa. Odierno simbolo di questa contro-tendenza è senza dubbio Angela Gossow, al 2° album con gli ARCH ENEMY ed alla quale sembra davvero piacere il ruolo di demoniaca ammaliatrice! …
a cura di: camillofasulo@ciccioriccio.it
Radi@zioni… un programma ideato, scritto e realizzato da CAMILLO FASULO & MARCO GRECO, in onda tutti i lunedì e venerdì dalle ore 22 alle 24 su Ciccio Riccio
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