Musica » 25/01/2004
Radi@zioni: I dischi dell'anno 2003 - 1a parte
Con piacere presentiamo questa raccolta di album presentati da Camillo Fasulo durante gli appuntamenti targati 2003 della trasmissione radiofonica "Radia@zioni".
MASSIVE ATTACK – “100th Window” (Sony – 2003)
… Distanti anni luce dalle banalità i MASSIVE ATTACK espandono a livelli impensabili l’espressività dell’elettronica pubblicando un disco a suo modo talmente estremo da mettere in serio pericolo la vostra percezione della realtà. La tensione drammatica che pervade l’intero lavoro è densa, nebbiosa, a tratti soffocante… Non c’è dubbio, questo non è un disco leggero, piuttosto sembrerebbe un’inquietante esperienza ai confini del noir, una sorta di viaggio onirico da affrontare a vostro, ma anche nostro, rischio e pericolo. E tutto si può dire allora tranne che ai MASSIVE ATTACK sia mancato il coraggio di prendere le distanze da ammiccamenti commerciali o dalla trendissima estetica di maniera sempre in agguato in produzioni di questo tipo. “100th Window”… Un’indescrivibile esperienza sonora, un capolavoro senza mezzi termini!
THE DATSUNS – “The Datsuns” (Hell Squad/V2 – 2003)
… La febbre del rock’n’roll ha mietuto nuove vittime sul pianeta Terra. Il nuovo focolaio del morbo sembra essere stato localizzato in Nuova Zelanda. Portatori insani sembrano essere, fra gli altri, proprio THE DATSUNS. Il loro succitato omonimo album d’esordio è figlio legittimo del rock duro dei seventies, condito sì con massicce dosi di garage e punk, ma anche con echi più canonici di Deep Purple e Led Zeppelin. I THE DATSUNS sono l’altra faccia del nuovo rock’n’roll, quello brutto, sporco e cattivo che tanto ci piace, quello fatto di sudore, rabbia ma anche di divertimento. Ed ecco a voi allora, ancora una volta, Dolf Dee Datsun, Christian Datsun, Matt Datsun e Phil Datsun. Non sono fratelli e neppure cercano di emulare i Ramones. Sono solo amici d’infanzia e compagni di scuola, da sempre con un grande sogno nel cassetto: diventare rockstar, e a quanto pare ci stanno riuscendo.
ANTHRAX – “We have come for you all” (Nuclear Blast/Audioglobe–03)
… Sono tornati, per voi e per noi, gli ANTHRAX… ma non fraintendete. “We Have Come For You All” non è propriamente un ritorno all’antico per Scott Ian & soci. La furibonda macchina da guerra che produsse un album killer come “Spreading The Disease” è morta e sepolta, tanto vale metterci sopra una pietra! E d’altronde di comeback nostalgici ne abbiamo anche abbastanza. Il nuovo album dei newyorkesi è piuttosto la prova della coerenza di una band che intende proseguire per il proprio cammino artistico. Un gran bel disco! Un contenitore vario e articolato di metal, hard, punk, grunge e moderne tendenze crossover. Non un capolavoro – quello gli ANTHRAX lo hanno già inciso e si chiama “Among The Living” – ma un ottimo album comunque: fresco e pure capace di superare tutti gli attuali trend con la massima disinvoltura …
BRAD – “Welcome To Discovery Park” (Redline/Audioglobe – 2003)
… I BRAD sono un po’ la valvola di sfogo di Stone Gossard che, dopo l’overdose di successo con i Pearl Jam, ha sentito il bisogno di recuperare la dimensione più vera e ruspante della musica, quella fatta di emozioni delicate, sincera vena poetica, gentilezza e voglia di stare assieme. Sarebbe ingiusto però attribuire tutti i meriti dei BRAD al solo Stone Gossard. Il fantastico Shawn Smith, ad esempio, è uno dei pochi bianchi in grado di evocare il vero soul. Il suo particolare modo di cantare, quasi timido e mormorato in punta di piedi, suscita un’autentica commozione, sia in ondeggianti ballate accompagnate dal piano che in improvvise intuizioni rock’n’roll…
JAY MASCIS & THE FOG – “Free so free” (City Slang/Virgin – 2002)
… È lecito aspettarsi ancora qualcosa di nuovo da uno come Jay Mascis? Forse no, ed anche lo stesso Mascis, che negli anni ’90 con i Dinosaur Jr. ha rivoluzionato il mondo del rock alternativo, sembra esserne conscio. L’importante, e questo il chitarrista lo sa bene, è metterci passione, regalare ancora qualche brivido e ricordare di tanto in tanto perché molte bands attuali dicano di essere così tanto influenzate dai Piccoli Dinosauri…
HOWE GELB – “The Listener” (Thrill Jockey/Wide – 2003)
… Si scrive Howe Gelb anche se a volte vien più facile pronunciarlo Lou Reed. Lui comunque è il signor Gelb e si sta apprestando a diventare un’icona o una piccola leggenda dello sconfinato sud-ovest americano. Intanto non sbaglia un disco e questo nuovo “The Listener” non fa eccezione! E’ una meraviglia! Registrato tra Danimarca e Arizona questo album mostra un’inaspettata uniformità nonostante le inevitabili diversità logistiche. Disordine, eclettismo ed atmosfere confluiscono splendidamente in “The Listener”. I soffi del passato, il vento e la polvere fanno capolino in mezzo ad una rinnovata tendenza alla melodia e ad una costante sensazione di pace per fluire infine in un'unica forma, un unico umore di canzoni magistrali… e tutto a nome Howe Gelb…
CALEXICO – “Feast of Wire” (City Slang/Extra Labels – 2003)
… Rimandato più volte e per diversi motivi il ritorno dei Calexico è siglato oggi dall’uscita del nuovo e bellissimo Feast of Wire con il quale il duo americano ripropone sonorità acustiche e velate di country in intensi brani che ne confermano il grande talento. Se l’obiettivo principale dei nostri era darci emozioni forti e trascinarci nello spleen del deserto dell’Arizona quest’album lo raggiunge in pieno. … Musica di confine, che ha però forse meno il sapore di un film on the road rispetto ai precedenti lavori e più quello di una ricerca tra le affascinanti contraddizioni delle frontiere, quelle reali, quelle terrestri e quelle irreali, interiori, proprie dell’essere umano…
a cura di: camillofasulo@ciccioriccio.it
Radi@zioni… un programma ideato, scritto e realizzato da CAMILLO FASULO & MARCO GRECO, in onda tutti i lunedì e venerdì dalle ore 22 alle 24 su Ciccio Riccio
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