Approfondimenti » 22/02/2008
La tranvia per la spiaggia. Di Aldo Indini
Sul problema dei trasporti, non va dimenticata l’iniziativa intrapresa dal Commissario Comunale avv. Renato Malinverno che agli inizi del 1918 si fece promotore di un progetto di tranvie elettriche intercomunali Brindisi - San Vito dei Normanni - Ostruni - Carovigno - Ceglie e Brindisi - Mesagne - Torre Santa Susanna.
Il Commissario era convinto che tra le opere che potevano tornare a maggiore utilità all’incremento commerciale ed economico della città nel dopoguerra le tranvie fossero le più idonee.
Un convegno sulle Tranvie: Progetto nuova linea tranviaria Brindisi San Vito dei Normanni –Carovigno – Ostuni - Ceglie Messapica. 1918, si tenne nel palazzo comunale di Brindisi il 23 aprile 1918.
La guerra aveva messo a nudo le carenze strutturali della viabilità ordinaria e ferroviaria che giustificavano, per il Malinverno, la richiesta anche in un circondario abbastanza collegato.
Avute le adesioni dei sindaci della provincia, si mise in contatto con l’ing. Guido Vallecchi di Roma, già impegnato nel progetto della tranvia elettrica urbana di Taranto.
Furono presi contatti con la ditta Francesconi di Mantova che gestiva una serie di imprese automobilistiche
Una appendice di tranvia, circa km. 5, avrebbe dovuto collegare la città di Brindisi con la spiagge di Materdomini allora accessibile solo a coloro che potevano usufruire di “carrozze” inaccessibile, invece, alla gran parte della popolazione costretta alla balneazione “nel medio porto in una località di malaria, con acqua sporca di tutti i rifiuti del porto”come si rileva da una relazione in data 27 novembre 1918.
Iniziativa che se realizzata avrebbe avuto, secondo il Malinverno, grande risalto e avrebbe riscosso l’adesione non solo dai cittadini di Brindisi ma anche di quelli della provincia.
Ma la ditta Francesconi di Mantova, dichiarò la propria indisponibilità e passò il progetto all’ing. Gino Norsa, Direttore Generale del “Gruppo Mantovano Proiettili”. Questi, dopo aver studiato la zona, con nota del 29 dicembre 1918, dichiarava che non era consigliabile impiantare la linea tranviaria, in primo luogo perché quella tranviaria sarebbe fortemente osteggiata dalla concorrenza ferroviaria, inoltre le forti pendenze nel tracciato avrebbero richieste forti spese per la costruzione.
Per il tratto Brindisi-Stabilimento bagni l’ing. Gino Norsa riteneva, che se si riusciva a comprendere l’utilità dell’impianto durante la stagione estiva, si poteva maggiormente comprendere che una utilizzazione limitata ai soli due mesi estivi dei bagni non merita di farla prendere in seria considerazione.
Cadevano così i progetti di tranvie elettriche per Brindisi e provincia.
Aldo Indini
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