Cinema » 12/05/2006
Lost Highway: Il grande silenzio
Il regista Philip Groning ha impiegato 20 anni tra progetto e realizzazione per deliziarci di questo documentario contemporaneo.
Un monastero lontano dal mondo che riesce a segnare il nostro tempo tramite un cuore pulsante in questa valle imbiancata dalla neve, uomini che raccontano con un solo sguardo la scelta profonda e consapevole della vita monastica, le preghiere scandite dal suono delle campane.
Una totale assenza di colonna sonora, niente voce narrante; eppure sembra che per tutto il film ci sia nelle nostre orecchie una sorta di musica debordante che rilassa i nostri ritmi ormai frenetici e ci spingono a sperimentare un nuovo concetto di tempo fermandosi a contemplare l'essenza delle cose che ci circondano alle quali non sappiamo dare più importanza.
Insomma un film invisibile e magnetico che si rende necessario in questa società sempre più sguaiata e superficiale.
Una spiritualità che finalmente entra nelle vene.
Parola di ateo...
Titolo: Il Grande Silenzio
Titolo originale: Die grosse Stille
Regia, Sceneggiatura, Fotografia, Montaggio: Philip Gröning
Nazione: Germania
Anno: 2005
Genere: Drammatico
Durata: 162'
Distribuzione: Metacinema
Trama:
L'ordine dei Certosini è ritenuto una delle confraternite più rigide della Chiesa Cattolica Romana. Nascosta dagli occhi del pubblico, la vita quotidiana dei monaci segue le regole ed i rituali secolari dell'ordine. I visitatori ed i turisti sono tenuti fuori dai locali del monastero. Non esistono di fatto pellicole sui monaci. L’ultima ripresa avvenne nel 1960 quando due giornalisti furono ammessi nel monastero. Non gli fu però concesso di riprendere i monaci. 19 anni dopo il suo primo incontro con l'attuale Priore Generale dell'ordine, al regista Philip Gröning fu dato il permesso di girare un film sulla vita dei monaci. Questo unico permesso di girare è il risultato di una lunga e leale relazione tra Philip Gröning e il Priore Generale.
ISEIDO
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