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Approfondimenti: Black-out: Legambiente scrive al Prefetto



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Approfondimenti » 27/06/2003

Black-out: Legambiente scrive al Prefetto

Egregio signor Prefetto, in questi giorni, si stanno registrando numerose ed improvvise interruzioni nell’erogazione di energia elettrica, sicuramente dovute al superamento dei picchi nei consumi, ma anche all’estrema rigidità del sistema di produzione e distribuzione di energia a livello nazionale. Questo, in alcuni casi, ha comportato problemi per l’incolumità dei cittadini, non informati prontamente del taglio nell’erogazione di energia in alcune ore della giornata ed in settori della città predefiniti – diverse persone sono rimaste bloccate negli ascensori a lungo - oltre ad un danno per le attività commerciali.
La crescita della domanda di elettricità in Italia (circa 1,8 % di incremento annuo) è, secondo i nostri esperti, assolutamente fisiologica e quindi abbondantemente prevedibile. E pare possa anche essere soddisfatta nel tempo, attraverso una razionalizzazione del sistema energetico (in quello elettrico, innanzi tutto, eliminando gli usi impropri e colmando il profondo ritardo italiano nel ricorso alle fonti rinnovabili) e garantendo l’offerta – impianti di produzione – vicino ai carichi luoghi di consumo per evitare le dispersioni dovute alle lunghe distanze tra le utenze ed i luoghi di produzione. Il Ministro Marzano invece di affrontare e risolvere tali problemi, parla nelle sue valutazioni di costruzione di nuove centrali termoelettriche per colmare le deficienze, e di uso del carbone quale combustibile. Ma il Ministro trascura che il problema non è solo di deficienza di energia, anzi, è sostanzialmente di potenza e quindi è assolutamente irrisolvibile se non si stravolgono le condizioni attuali del sistema di produzione e distribuzione su lunghe distanze, realizzando piccole unità produttive ambientalizzate in più punti della penisola. Il carbone, poi, è un combustibile molto inquinante, sebbene a basso costo, da utilizzare eventualmente in modo razionale e solo nel ciclo combinato con altri combustibili puliti come il gas.
L’interruzione dell’erogazione di energia, per come sta avvenendo e per i disagi che ha provocato, merita l’esame di chi ha il compito di controllare che sia garantito ai cittadini di godere di un servizio essenziale oltre che dell’incolumità pubblica, tanto più lì dove, come a Brindisi, la produzione nel polo energetico è enormemente superiore alla domanda locale (si è parlato molto in questi giorni di un fabbisogno italiano pari a 52.000 MW, ma è bene sapere che la sola città di Brindisi presto potrà garantire la produzione di addirittura 1/10 di tale fabbisogno come potenza nominale!!).
La invito a considerare le nostre argomentazioni e ad intervenire, qualora si verificassero nuovamente tali disagi con gravi conseguenze sulla cittadinanza.
Distinti saluti.
Il Coordinatore Provinciale di Legambiente
Stefano Latini.


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