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Approfondimenti: "Brindisi: una nuova identità" di Vincenzo Baldassarre



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Approfondimenti » 14/07/2005

"Brindisi: una nuova identità" di Vincenzo Baldassarre

Il Consigliere provinciale dei Democratici di Sinistra, Vincenzo Baldassarre, invitato ad un dibattito sul tema “Brindisi: una nuova identità”, tenutosi nel corso della recente Festa de l’Unità, ha sviluppato un ragionamento che qui intende riassumere come "un modesto contributo ad un dibattito più ampio, con la speranza che possa arricchirsi di altri interventi".

“Il confronto sulla nuova identità deve partire dalla premessa se si intende parlare di un’identità ex novo oppure si vuole guardare al recupero dell’identità perduta.
Va chiarito, preliminarmente, cosa si intende per identità di una popolazione, di una comunità, di un territorio.
Per quanto riguarda la nostra realtà, l’identità va vista come appartenenza etnico territoriale, considerato che non può definirsi propriamente salentina (al limite altosalentina) né tanto meno ionica?
Può essere intesa come comunità linguistica, dal momento in cui la nostra, pur essendo una piccola provincia, oltre al dialetto della città capoluogo ( il quale peraltro si differenzia tra quello dei quartieri che affacciano sul mare e l’altro di quelli che sono verso l’entroterra), presenta inflessioni dialettali baresi, tarantine e leccesi ?
Sicuramente vi è un’identità economico-culturale: deriva, fin dai secoli precedenti all’avvento del Cristo, dall’attività portuale tutta protesa ai traffici commerciali e turistici verso Oriente. Altrettanto sicuro è che negli ultimi decenni vi sono state scelte di sviluppo che andavano in direzione diversa da quella delle naturali vocazioni del territorio; quindi Brindisi si è collocata nello scenario nazionale ed internazionale sempre più come territorio industriale di tipo pesante (chimica ed energetica soprattutto) con il contemporaneo abbandono delle attività agricole e di taluni settori di traffico marittimo.
Contemporaneamente il fenomeno delinquenziale, legato storicamente soprattutto al contrabbando delle sigarette, una volta in forme quasi “discrete” rispetto alla convivenza sociale, è divenuto sempre più imponente e diversificato: traffico di droga, di armi, movimentazione di ingenti risorse finanziarie.
L'operazione “Primavera”, dopo l’omicidio di due giovani finanzieri e l’esplodere del traffico illegale di extra-comunitari e droga in contemporanea, nonché la successiva opera di bonifica della Giunta comunale di Centro Sinistra hanno fortemente ridimensionato il fenomeno, che aveva assunto dimensione spropositate rispetto alle dimensioni di Brindisi e che stava marchiando la stessa come centro internazionale di malavita.
Rispetto a questo quadro sono intervenute delle novità:
dal 27 giugno 2004 al 5 aprile 2005 sono cambiate politicamente le Amministrazioni comunale, provinciale e regionale, novità che, in considerazione delle prime azioni messe in campo, rappresentano delle straordinarie opportunità per modificare il percorso, indirizzando la nostra realtà verso uno sviluppo che sia la base della nostra nuova identità.
Ne consegue che vi sono le condizioni per:
- ridare slancio e vigore alle attività commerciali e turistiche del porto, attivando politiche di prossimità oltre che con i Paesi del Mediterraneo anche verso i nuovi Paesi dell’Unione Europea, specie ai nuovi entrati Paesi dell’Est

- aiutare il rilancio delle attività industriali esistenti con azioni mirate:
1. accordo di programma quadro
2. accordo di programma per il settore chimico
3. accordo di programma per il settore avio
4. risanamento ambientale dell’agro industriale
5. PIT7 per la logistica e le infrastrutture

tutte azioni che vedono come referente principale la Regione Puglia; è del 29/06/05 la firma per l’avvio del PIT7 con Ente capofila la Provincia di Brindisi;

- dare effettivo corso alla creazione di un Centro di Eccellenza sulla Ricerca attraverso il rilancio della Cittadella e del PASTIS, che la precedente Amministrazione provinciale voleva liquidare;

- formazione di nuovi saperi e di nuove conoscenze con l’istituzione del “Polo Universitario Brindisino”.

Su questi cinque punti generali, che sono in parte avviati, si può costruire una nuova identità brindisina, a cui legherei un altro concetto, “autonomia”.
E qui il ruolo principale non può che assumerlo l’Amministrazione Provinciale in carica per 2 motivi:

1. di ordine istituzionale: per le funzioni proprie di indirizzo e di programmazione

2. di ordine politico: la coalizione ha il compito di instaurare e guidare questo processo, avendo ben presente che occorrono tre forti caratteristiche motrici:
- Ambizione: dobbiamo ambire a fare di questo Territorio un Centro propulsivo di interessi, superando o perlomeno limitando l’attuale centralità ad essere solo un centro attrattivo per investimenti industriali che richiedono consistenti opere d’impianto con la conseguente disoccupazione di ritorno a fronte di limitata occupazione strutturale e comunque fortemente condizionati dalla ciclicità del mercato internazionale;
- Coraggio: per avviare il processo disegnato dobbiamo rompere un “sistema di clausura mentale” che caratterizza il nostro provinciale ed autorefenziale modo di essere e di fare;
- Condivisione e coinvolgimento attivo di tutti i soggetti sociali e degli Enti locali sulle finalità, sui tempi di attuazione e sulle priorità del Progetto.

Su questi tre Valori-Guida la coalizione di Centro-Sinistra si gioca gran parte della sua credibilità e la sua capacità di tenere insieme le forze politiche ed il consenso che la supportano.
A mio modo di vedere, va aperto con sollecitudine, all’interno della stessa, il dibattito su questa azione politico-programmatico-amministrativa.
Noi abbiamo anche bisogno di mettere in mostra il nostro “prodotto”, inteso come Territorio: non sono sufficienti le sagre o le manifestazioni estive, peraltro ideate e gestite con perizia e fantasia, come l’Estate Ostunese e l’Estate Mesagnese.
Abbiamo bisogno di UN evento culturale di grande spessore che possa rappresentare una vetrina nazionale, come ad es. il “premio Barocco” di Gallipoli o il “Festival della Valle d’Itria” di Martina Franca.
Abbiamo bisogno di UN prodotto simbolo che ci identifichi nel mondo, che non sia necessariamente di natura agro-alimentare, sul quale costruire le premesse per lo svolgimento di iniziative Culturali, Turistiche, Campionarie, Agroalimentari che possano svilupparsi per l’intero anno.
In ultimo mentre il Presidente Vendola parla del prossimo futuro della nostra Regione come di Risorgimento Pugliese, periodo importante del nostro Paese, ma che si sviluppa lungo l’arco di ben tre guerre, io vorrei rifarmi ad un altro periodo molto importante della storia italiana e che caratterizza il nostro Paese nel mondo: al Rinascimento.

Ecco: sogno un Rinascimento Brindisino!”

Vincenzo BALDASSARRE
Consigliere Provinciale DS


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