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Approfondimenti: Ulivo: Pausa di rflessione per il P.R.O.



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Approfondimenti » 20/06/2003

Ulivo: Pausa di rflessione per il P.R.O.


I dati ( tasso di occupazione dei posti letto, peso del DRG, etc.) che nell'estate scorsa sono stati utilizzati per definire il nuovo Piano di Riordino ospedaliero erano sbagliati e non esprimevano la domanda di salute dei cittadini pugliesi. In provincia di Brindisi secondo questo piano devono essere chiusi quattro ospedali su sette!
Abbiamo, da sempre, denunciato questa situazione ed eravamo preoccupati per la impossibilità di applicare questo piano. In questi giorni stiamo vivendo le prime fasi confuse del tentativo di applicazione del PRO e siamo fortemente preoccupati per il futuro della Sanità Pubblica in provincia di Brindisi ed in tutta la Puglia.
Lo stravolgimento del PRO (in alcuni casi necessario) e l'adozione di provvedimenti estemporanei rischia di gettare nello sconforto i cittadini, per l'assenza di punti di riferimento certi e gli operatori sanitari che vedono mortificate le aspettative professionali di lavoro in un contesto di efficacia ed efficenza.
Le proposte che facciamo, in qualità di rappresentanti istituzionali della provincia di Brindisi, è quella di bloccare questa improvvisata ed estemporanea applicazione del PRO per avviare una pausa di riflessione e discutere nelle sedi opportune dei seguenti punti a nostro parere prioritari, quali: - Eliminare il blocco delle assunzioni dei medici, infermieri e tecnici che negli ultimi anni ha costituito un serio freno alla crescita professionale delle nostre strutture. Le assunzioni vanno definite in base alle nuove piante organiche.
- Potenziare, con adeguamento degli organici e delle apparecchiature , il servizio Emergenza- Urgenza territoriale (118) che deve operare in stretta collaborazione coi dipartimenti di Emergenza-accetazione Ospedaliera, definendo i compiti del Pronto Soccorso .
- Completare con l'aggiudicazione delle gare, la dotazione delle aree intensive (Rianimazione, UTIN, Unità Coronarica) e dare priorità alla loro apertura.
- Potenziare la rete distrettuale mettendo a disposizione professionisti e tecnologie per incrementare qualitativamente e quantitativamente le prestazioni. Questo potenziamento dei distretti potrebbe avviare il processo di ridefinizione del ruolo degli ospedali come centri per la cura della criticità e dall'alta specialità.
In questo quadro gli ospedali di Mesagne, Ceglie, Fasano e San Pietro, destinati alla chiusura, potrebbero riposizionarsi garantendo una più qualificata offerta alla domanda di salute del territorio rispetto ad un necessario processo di deospedalizzazione.
Il processo delineato richiede dei tempi tecnici (almeno 1-2 anni) che dovrebbero servire per facilitare il riordino della rete ospedaliera rendendo reale la contestualità tra dismissione (in alcuni casi necessaria), l'attivazione delle nuove specialità e l'attuazione di una vera distrettualizzazione territoriale.
Bisogna avere il coraggio di arrestare questo processo di riordino ospedaliero che rischia di scaricare sui cittadini e sugli operatori sanitari le conseguenze nefaste di provvedimenti improvvisati.
Il direttore generale dell'ASL e il presidente Fitto hanno il dovere di dare certezze e di eliminare lo stato di confusione che si sta creando negli ospedali, tra gli operatori e tra i cittadini.

Carmine Dipietrangelo - vice-presidente del Consiglio Regionale
Rosa Stanisci - senatrice
Antonio Gaglione- senatore
Giovanni Carbonella - deputato


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